PERSISTENZA DEL FORMICOLIO ALLE MANI

Da alcuni anni avvertivo formicolio notturno alle prime tre dita di entrambe le mani e, talvolta, anche lieve dolore che cessava semplicemente cambiando posizione delle braccia.
Dall'aprile 2012 la sensazione di formicolio che prima era ''sopportabile'' e notturna, si è aggravata ed estesa a tutto l'arco della giornata.
Per tale motivo, il 29 maggio 2012 mi sono sottoposta ad una EMG degli arti superiori - parziale (gli aghi sono stati posti solo sul palmo delle mani, per gentile concessione del medico che l'ha eseguita, in quanto sembrava aver già intuito che si trattasse del tunnel carpale). Sono stata, quindi, posta in diagnosi di sindrome del tunnel carpale, che è stata trattata chirurgicamente a dx, il 10 gennaio 2013.
Dopo l'intervento ho riferito un miglioramento del dolore notturno, ma una persistenza delle parestesie alle prime tre dita delle mani (pollice, indice, medio).
A circa un mese dall'intervento, non avendo constatato miglioramenti, l'ortopedico mi ha consigliato di fare una RM al rachide cervicale, da cui risulta: ''Il rachide cervicale è stato valutato utilizzando le tecniche Spin-Echo e FAST con rilevamento del segnale in T1 e T2. Sono state eseguite scansioni coronali, sagittali (che esplorano anche la cerniera cranio-vertebrale e il segmento dorsale superiore) e assiali. Regolare la morfologia del midollo e degli spazi subaracnoidei perimidollari. Il segmento rachideo ha perso la fisiologica lordosi per assumere andamento rettilineo. Da C4-C5 a C6-C7 sono apprezzabili alterazioni degenerative discali che si associano a modificazioni spondilosiche e uncoartrosiche. Manifestazioni di edema spongioso sulle limitanti somatiche contrapposte in C5-C6 e C6-C7 da sofferenza osteocondrosica. In C5-C6 tendenza a lieve inversione cifotica della fisiologica curvatura; una marcata protrusione disco-osteofitaria posteriore ad ampio raggio impronta il sacco durale e la superficie del midollo spinale e impegna parzialmente le regioni preforaminali e foraminali con maggiore impegno anatomico a dx. In C6-C7 manifestazioni degenerative discosomatiche posteriori improntano il sacco durale e la superficie anteriore del midollo spinale e impegnano parzialmente le regioni preforaminali. In C5-C6 e C6-C7 gli spazi perimidollari sono obliterati e il calibro del canale vertebrale è lievemente ridotto. Nessuna altra alterazione a livello cervicale, alle formazioni anatomiche della cerniera cranio-vertebrale ed encefalo-midollare e ai primi metameri di rachide e midollo dorsali.''
Successivamente a questo referto ho eseguito una visita neuro-chirurgica che ha messo in dubbio un eventuale collegamento tra i problemi emersi dalla RM e il formicolio alle mani. L'obiettività neurologica è caratterizzata da una normale revocabilità dei ROT in una persona dichiaratamente ansiosa, quale sono.
Per tanto, mi è stata consigliata una valutazione da parte di un neurologo ed elettromiografista per rilevare il mio reale problema.

Chiedo un vostro parere!
Saluti.
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Dr. Giorgio Leccese Chirurgo generale, Chirurgo della mano 9.7k 317
Gentile Signora,

dopo l'intervento a dx, persiste in intorpidimento dei polpastrelli durante la giornata oppure persistono le parestesie notturne ?

Nel primo caso, infatti, potrebbe essere semplicemente un problema dovuto a un danno neurologico che richiede tempo per ripararsi.

Dr. Giorgio LECCESE

NB: il consulto online non può nè deve sostituire la visita reale