Protusione - ipertrofia ed uncoartrosi

Buongiorno, sono un "ragazzo" che sta per fare 31 anni, faccio attività sportive quali la corsa, in particolare un po' di alpinismo e soprattutto arrampicata.
Mi sono recato dal fisioterapista perchè ho iniziato a soffrire di dolore alla schiena ma soprattutto mi sono deciso ad andare quando ho percepito formicolii all'indice, e "scosse".
Questo l'esito della risonanza magnetica:
"Si osserva una modesta riduzione di spessore e segnale dei dischi intervertebrali C5-C6 e C6-C7 su base degenerativa con ridotta protusione posteriore che, associata ad iniziale spondilosi con produzione osteofitaria somatica posteriore, determina una minima impronta sugli spazi subaracnoidei anteriori. In corrispondenza dello spazio discale C6-C7 si osserva protusione di materiale discale paramediana destra in parte intraforaminale, che determina compressione dell'emergenza radicolare omologa e substenosi del canale radicolare.
Ipertrofia dei processi articolari posteriori ed uncoartrosi responsabili di una modesta riduzione dei forami di coniugazione.
Il midollo spinale presenta dimensioni e segnale nei limiti della norma".

A livello di sintomi dopo un mese e mezzo (o poco più) di stop sto ricominciando a fare cyclette (no corsa) e ad arrampicare un pochino senza strafare. Il dolore alla schiena non lo avverto quasi più (ma già da settimane), è il formicolio che è una costante, anche se piano piano sta retrocedendo, permangono giornalmente delle scosse importanti durante la giornata tra indice e anulare (anche se uso il mouse al pc).
Il fisioterapista ha detto di riporre attenzione a quell'ultima frase del referto, perchè anche soli pochi urti protratti possono generarmi questo tipo di fastidio, visto che ho forami piccoli.
Sono alla ricerca di un parere per capire: ho una "patologia" degenerativa, ho l'artrosi a 31 anni? Se ho questi problemi ora, tra quindici o vent'anni come si può evolvere il quadro? Che stile di vita devo seguire? soprattutto che sport posso fare, cosa evitare? Il fisioterapista mi ha detto di rivederci tra un mesetto per capire se la cosa migliora, ma sono preoccupato dal fatto che sarò sempre più soggetto a protusioni, ernie e fastidi ad essi correlati. Ho sentito dire che nel tratto cervicale non si consiglia spesso di operare, quali le alternative per evitare il più possibile fastidi di questo tipo? (e, ancora peggio, lesioni importati ai nervi)
Grazie mille per la disponibilità
Fabio
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.6k 398 77
Egr. signor Fabio,
ha sentito dire che nel tratto cervicale spesso non si consiglia di operare?
Dove lo ha sentito? Al super mercato? Dal Suo parrucchiere? Allo stadio? In piscina? Non certo da un medico che ne capisca di terapia chirurgica e di patologia del sistema nervoso.

Ora io non Le so dire se, nel Suo caso, è indicato un intervento, se è indicato e si può dilazionare o se è possibile una terapia medica poichè per porre una indicazione terapeutica è indispensabile, imprescindibile l'esame clinico specialistico.

Se c'è indicazione chirurgica vuol dire che c'è una patologia la cui terapia è chirurgica, se tale indicazione non c'è si attuerà una terapia medica.
E tali provvedimenti non sono "interscambiabili", ovvero non si può curare in modo diverso una patologia che ha quelle determinate e precise indicazioni terapeutiche.

Disponibile per eventuali ulteriori chiarimenti La saluto con cordialità
[#2]
dopo
Utente
Utente
Grazie per la pronta risposta.
Scusi, forse mi sono espresso male io, il fisioterapista mi ha detto che il tratto cervicale è una zona "in cui c'è meno spazio rispetto al tratto lombare" e che si opera proprio se necessario e se i sintomi con la terapia conservativa non spariscono.
Quello che francamente mi preoccupa di più sono nel referto della risonanza parole come "spondilosi" - "degenerativa" - "Ipertrofia dei processi articolari posteriori ed uncoartrosi". Ovvero, aldilà della risoluzione di questa protusione sono un soggetto sempre a rischio di ernie e fastidi correlati? Quindi che tipo di stile di vita devo seguire? Devo rinunciare a fare qualche sport o tutti gli sport? (visto che sono molto sportivo e ho 31 anni...), con lo scopo di fare almeno un minimo di prevenzione.
Infine cosa mi suggerisce? Sicuramente tornerò dal fisioterapista per valutare l'esinzione dei sintomi entro settembre, ma è il caso di andare anche da uno specialista (ortopedico, posturologo non so). La mia attenzione al momento è capire se devo modificare il mio stile di vita e se la mia colonna è soggetta a "processi degenerativi" che ne minano la funzionalità.
Grazie ancora.
Cordialità
Fabio
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.6k 398 77
Caro signor Fabio,
il fisioterapista (che medico non è) dovrebbe astenersi dall'esprimersi su cose che non può conoscere ed evitare così di dire strafalcioni come quello del "minor spazio in cervicale".
Il suo ruolo è quello di praticare terapie manuali su indicazione del medico Fisiatra e non oltre.

Segni di artrosi degenerativa sono quasi fisiologici poichè è un processo evolutivo negli anni che non necessariamente deve essere invalidante come potrebbero essere altre forme degenerative quali per es. l'artrosi deformante.
Eventi come la disidratazione discale o le ernie discali nel momento in cui producono una sintomatologia vanno trattati, come Le dicevo, con la terapia idonea.

Quel che Le posso dire, ma non confermare in assenza quanto meno delle immagini, è di evitare manipolazioni a livello del rachide cervicale che potrebbero complicare una situazione allo stato attuale quiescente.

Con cordiaità
[#4]
dopo
Utente
Utente
Grazie ancora, gentilissimo.