Dolore cronico post intervento ernia discale

Buona sera,
Sono passati quasi due anni da una microdischectomia
L3-L4 decisa per via di un deficit motorio portante senza contare il dolore.
Dopo l'intervento qualche mese di relativo benessere. Poi, il dolore è tornato forte e continuo quasi come prima.
Ho fatto tutti i trattamenti prescritti e ora mi ritrovo con un dolore che si controlla solo con oppiacei forti.
Dopo tre rmn do controllo che evidenziano esiti cicatriziali sono congedato dal chirurgo con una diagnosi di neuropatia cronica da trattare con i farmaci di cui sopra (lyrica non funziona e cymbalta non lo tollero).
In dolore ha prodotto inevitabili problemi posturali che cercherò di trattare con ulteriori trattamenti.
Ho 50 anni e la prospettiva mi angoscia letteralmente.
Mi rechero' a breve presso un centro di terapia del dolore per valutare alternative all'oppiaceo.

Domando, qual'è l'incidenza di casi simili al mio, studi noti e tutti i suggerimenti possibili che io possa mettere in pratica per contenere quanto sto penando anche sotto il profilo psicosociale.

Grazie pernle eventuali risposte.
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Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 6.9k 243 2
Consiglierei di fare delle infiltrazioni in sede periradicolare al fine di verificare di quanto percentualisticamente migliori, e per quanto tempo, il disturbo che La interesssa.
Se si riscontrano risultati positivi, anche se temporanei, può essere indicato uno sbrigliamento delle aderenze e, suppongo, anche l'asportazione di un qualche residuo erniario ancora presente in loco.
Cordialità

Dr. Della Corte: vincenzodellacortemi@libero.it
Case di Cura: "La Madonnina Milano-02/58395555
"Villa Mafalda" ROMA-06/86094294

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dopo
Utente
Utente
La ringrazio per la pronta risposta.
Avevo valutato questa ipotesi. Sono molto confuso al momento anche perché il fisiatra che mi ha visitato esclude sofferenza radicolare parla di problema "meccanico". Io però so per certo che la radice è stata abbondantemente manipolata. .. per via dell'ernia incollata ad essa. Al momento sarei felice di riuscire a dirimere l'origine del dolore per combatterlo.

Grazie ancora.
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Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 6.9k 243 2
E allora, concretizzi quello che anche Lei aveva pensato.
Cordialità
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Utente
Utente
Gentile Dottore,
come previsto, mi sono recato presso un centro di terapia del dolore è mi è stata proposta una epiduroscopia finalizzata alla visione di eventuali esiti aderenziali e/o tessuto infiammatorio da trattare con i mezzi previsti da questa metodica. Mi è stato spiegato che è una procedura "sicura". Su invito dello stesso professionista ho cercato un po' di letteratura - eviterei la ricerca di una second opinion che cela sempre il rischio di mandare in completa confusione il paziente- dunque, anche se, dagli articoli che ho reperito nelle banche dati a cui ho accesso, non ho trovato evidenze sostanziali circa l'efficacia a l'ungo termine di questa procedura, penso che mi sottoporrò a questo "intervento". Lunedì pre-ricovero. Nel frattempo, cambiero l'oppiaceo (ossicodone+paracetamolo) con il tapentadolo il quale, dovrebbe avere meno effetti indesiderati rispetto all'ossicodone.

Grazie ancora per le pronte risposte.

Un caro saluto
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Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 6.9k 243 2
Se ha piacere, dia notizie di quanto, presumo, abbia già effettuato.
Cordialmente
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Utente
Utente
Buongiorno,

intanto grazie per l'interessamento. Spenderò qualche parola in più a beneficio dei lettori, i quali, come me, pongono domande in particolari momenti di grande incertezza e per consentire a voi medici, di fare, per quanto approssimata un po' di statistica.

Ho iniziato il tapentadolo esattamente sabato scorso sospendendo il depalgos. In prima giornata ho avuto una sonnolenza pazzesca. Da quella successiva in poi ansia, malessere, insomma mi sono spaventato ancor più di quanto già lo sia. C'è un post denominato "rotazione oppioidi" dove un suo collega ha risposto ad alcune domande di quei giorni.

In sostanza, non riscendo a rintracciare l'algologo, decido arbitrariamente (sapendo di "sbagliare") di non prendere il palexia al mattino. Nel pomeriggio, con una sola compressa, un po' di dolore ma ho integrato con oki e mi sono accontentato. Preciso che da sempre, alla ripresa del lavoro, i problemi maggiori li ho sempre avuti al pomeriggio (io sto dietro una scrivania..). Ebbene, al mattino esperisco, il non dolore. Per inciso la mia schiena è un blocco di marmo, ma quella è un'altra storia. Preciso altresì che all'atto del pre-ricovero, dopo aver fatto più di 100 donazioni di sangue, alla vista dell'ago nella pelle ho avuto una mezza sincope. Cosa che si è ripetuta esattamente martedì pomeriggio. Sicchè, sempre senza riuscire a beccare il medico, ansia, sudore dissenteria e tutto il resto decido di sospendere del tutto il palexia.

Ieri ho deciso, dopo aver letto abbondanti pubblicazioni autorevoli sull'argomento, di astenermi dal lavoro e mi sono recato a fare la prima seduta di fisioterapia. Ieri ho avuto un po' male, cruralgico per la precisione, distintamente stimolato dalle manovre compiute e una dolenzia lombare che ho controllato con la tachipirina. Oggi uguale.

Vedo come procede e, al contrario di quanto ho affermato su second opinion varie, lunedì sentirò un altro parere sulla necessità di compiere l'esame e sull'approccio farmacologico che dovrà essere rivisto insieme a quello psicologico. Lo dico per i lettori, ho imparato che questo particolare tipo di dolore, a mio avviso più di altri, è influenzato da una componente psicogena fisiologica che può diventare importante.

Questo lo stato dei fatti.

Grazie ancora per il preziosissimo lavoro che svolgete.
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Utente
Utente
Rieccomi,

come previsto sono andato da un'altro algologo il quale, dopo che mi ha chiesto il nome del medico che mi ha proposto l'epiduroscopia si è astenuto dal pronunziare pareri su questa procedura. Mi ha fatto una ricetta con un altro oppiaceo e mi ha augurato buona fortuna. Ora il dolore si è "stabilizzato", ovvero è intermittente nel senso che, stando a casa e quindi a riposo arriva inesorabile nel tardo pomeriggio, più o meno intenso.

Salvo colpi di scena, vado avanti con la fisioterapia e vedo cosa accade. Non escludo di fare l'esame, anche se ho bisogno di tempo e penso di un consulto di un neurochirurgo forse, prima che di un algologo. Mi da da pensare che nessuno mi abbia proposto alternative agli oppiacei.

Seguiranno aggiornamenti.

Grazie e a presto.
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Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 6.9k 243 2
Mi pare che Lei si stia "disperdendo".
Resti in ambito neurochirurgico (a proposito l'ultima risonanza a che epoca risale?), io resto dell'idea che Le ho già comunicato.
Mi sembra che Lei stia andando un po' per tentativi terapeutici senza avere un chiaro piano di azione.
Cordialmente
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Utente
Utente
No no togliamo le virgolette.
Rmn luglio 2014. Segni di enhacement irrrgolari che in parte circondano l3. No evidenti segni di residui o tessuto discale erniato.
Dopo questa il neurochirurgo mi ha detto do fare ginnastica e prendere gli oppiacei (terza visita post intervento). Dopo mi sono rivolto a chi si occupa di dolore. Il piano d'azione l"attendevo dai medici. In mano ho delle ricette con dei farmaci e basta.
Comunque la mia decisione è di fare la fisioterapia adesso. Vedo peraltro che stando a riposo il dolore giinge solo in serata senza prendere nulla se non un po' di paracetamolo. Poi consulto neurochirgico. Se devo esseere toccato da qualcuno deve essere un chirurgo.
Al momento penso che queste unità di terapia del dolore sia solo una tiepida risposta ad una normativa alla quale i medici stessi credono poco. My opinion.
Dottore io sono in buona fede. Se primari di centri d'eccellenza a livello europeo mi dicono delle cose gli credo.
Penso a chi non ha un'assicurazione come me vome diavolo fa.
La terrò informato.

Grazie ancora e a presto.
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Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 6.9k 243 2
Resto in attesa di ulteriori notizie.
Però, la periradicolare la farei se non altro a scopo diagnostico/confermativo.
A risentirci.
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dopo
Utente
Utente
Prendo in seria considerazione la sua ipotesi. Le chiederei solo di ragguagliarmi un pochetto sulla metodica. Parliamo di infiltrazioni di anti infiammatori con una procedura guidata? Intendo bene?

Grazie infinite

A presto
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Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 6.9k 243 2
E' possibile eseguirla nel corso di una visita ambulatoriale utilizzando, oltre ad un antinfiammatrio, anche qualche cc di anestetico locale.
Se c'è conferma, come penso, nel giro di qualche minuto Lei dovrebbe sentire un netto beneficio. Naturalmente, il beneficio si attenua dopo alcune ore e, nel giro di qualche giorno, sparisce, ma, con tale metodica, si ha conferma che il metamero radicolare interessato è quello trattato. Da ciò si deriva il da farsi.
Saluti.