La diagnosi purtroppo si è saputa dopo quando gli hanno fatto l 'autopsia
Egregio Dottore,
scrivo più che altro per una mia curiosità nata da un evento che mi ha un po’ scosso.
Un amico di mia sorella è morto tempo fa a 24 anni per un’aneurisma cerebrale così all’improvviso,è deceduto nel sonno e la diagnosi purtroppo si è saputa dopo quando gli hanno fatto l ‘autopsia.
Stava bene ,era uno sportivo ed aveva preso da poco anche il brevetto di bagnino.
Ora mi chiedo: come è possibile morire così a 24 anni?
È vero come dicono molti che gli aneurismi cerebrali sono spesso congeniti quindi in teoria “prevedibili”?
Se è si attraverso quale esame si possono diagnosticare?
Sono ereditari o vengono a chiunque senza distinzione?
Gli aneurismi cerebrali comportano dei sintomi o sono asintomatici?
Grazie per la Sua risposta.
Le auguro una buona giornata.
Distinti saluti.
scrivo più che altro per una mia curiosità nata da un evento che mi ha un po’ scosso.
Un amico di mia sorella è morto tempo fa a 24 anni per un’aneurisma cerebrale così all’improvviso,è deceduto nel sonno e la diagnosi purtroppo si è saputa dopo quando gli hanno fatto l ‘autopsia.
Stava bene ,era uno sportivo ed aveva preso da poco anche il brevetto di bagnino.
Ora mi chiedo: come è possibile morire così a 24 anni?
È vero come dicono molti che gli aneurismi cerebrali sono spesso congeniti quindi in teoria “prevedibili”?
Se è si attraverso quale esame si possono diagnosticare?
Sono ereditari o vengono a chiunque senza distinzione?
Gli aneurismi cerebrali comportano dei sintomi o sono asintomatici?
Grazie per la Sua risposta.
Le auguro una buona giornata.
Distinti saluti.
[#1]
Gentile Sig.ra,
mi dispiace molto per la sorte di questo ragazzo.
Definire tali lesioni vascolari congenite è improprio, come lo è definirle prevedibili.
Esiste, in realtà una certa familiarità, nel senso che soprattutto nei casi di aneurismi multipli può accadere che i parenti stretti abbiano la stessa patologia.
I casi di aneurismi realmente congeniti sono rari e spesso associati ad altre malformazioni.
Sfortunatamente sono asintomatici e danno segno di se quando si rompono dando luogo ad una emorragia cerebrale. Raramente, nei casi di aneurismi giganti, posso dar segno di sè se esercitano una compressione sulle strutture cerebrali, ma sono casi davero molto rari.
Può capitare di diagnosticarli incidentalmente con la Risonanza mgnetica e l'angio-risonanza eseguiti per altri motivi. Ma ciò non significa che una volta diagnosticati debbano essere necessariamente trattati, poichè molto dipende dalla sede, morfologia e soprattutto dalla dimensione.
E' comunque buona norma che i parenti diretti di una persona a cui è stata diagnosticato un aneurisma cerebrale facciano una risonanza magnetica con le sequenze angografiche.
La saluto cordialmente rimanendo a disposizione per ulteriori chiarimenti
mi dispiace molto per la sorte di questo ragazzo.
Definire tali lesioni vascolari congenite è improprio, come lo è definirle prevedibili.
Esiste, in realtà una certa familiarità, nel senso che soprattutto nei casi di aneurismi multipli può accadere che i parenti stretti abbiano la stessa patologia.
I casi di aneurismi realmente congeniti sono rari e spesso associati ad altre malformazioni.
Sfortunatamente sono asintomatici e danno segno di se quando si rompono dando luogo ad una emorragia cerebrale. Raramente, nei casi di aneurismi giganti, posso dar segno di sè se esercitano una compressione sulle strutture cerebrali, ma sono casi davero molto rari.
Può capitare di diagnosticarli incidentalmente con la Risonanza mgnetica e l'angio-risonanza eseguiti per altri motivi. Ma ciò non significa che una volta diagnosticati debbano essere necessariamente trattati, poichè molto dipende dalla sede, morfologia e soprattutto dalla dimensione.
E' comunque buona norma che i parenti diretti di una persona a cui è stata diagnosticato un aneurisma cerebrale facciano una risonanza magnetica con le sequenze angografiche.
La saluto cordialmente rimanendo a disposizione per ulteriori chiarimenti
Dr. Marco Mannino
Neurochirurgo
http://www.studiomannino.com
[#2]
Ex utente
Egregio Dr.Mannino,
La ringrazio per la Sua imminente risposta.
Non so a dire il vero se la famiglia di questo ragazzo abbia una certa familarietà con questa patologia ma penso di no.
Devo pensare a questo punto che essendo stato un ragazzo sempre in buona salute e sopratutto uno sportivo,è stata una fatalità della vita che non si è potuta evitare.
L'unica rimpianto è che magari si poteva fare qualcosa e non è stato fatto perchè purtroppo il fatto è accaduto di notte durante il sonno.
Un'ultima domanda:se fosse successo per esempio di giorno per strada ,si poteva fare qualcosa per intervenire e salvarlo?voglio dire ,ok è una patologia spesso asintomatica però ci sono minime possibilità di sopravvivenza?
La ringrazio ancora anticipatamente.
Cordiali saluti.
La ringrazio per la Sua imminente risposta.
Non so a dire il vero se la famiglia di questo ragazzo abbia una certa familarietà con questa patologia ma penso di no.
Devo pensare a questo punto che essendo stato un ragazzo sempre in buona salute e sopratutto uno sportivo,è stata una fatalità della vita che non si è potuta evitare.
L'unica rimpianto è che magari si poteva fare qualcosa e non è stato fatto perchè purtroppo il fatto è accaduto di notte durante il sonno.
Un'ultima domanda:se fosse successo per esempio di giorno per strada ,si poteva fare qualcosa per intervenire e salvarlo?voglio dire ,ok è una patologia spesso asintomatica però ci sono minime possibilità di sopravvivenza?
La ringrazio ancora anticipatamente.
Cordiali saluti.
[#3]
Carissima,
purtroppo non è il giorno o il luogo dove avviene l'evento. O quantomeno sono variabili marginali. Mi spiego meglio.
L'evento è la rottura dell'aneurisma che da un'emorragia. Se l'emorragia è molto vasta (come diciamo noi "massiva") sia di giorno che di notte, sia in strada che in Ospedale le possibilità di sopravvivenza sono sempre basse poichè la prognosi di una emorragia subaracnoidea massiva è spesso infausta o con sequele neurologiche molto gravi.
Ma sovente tali emorragie sono limitate ed il paziente viene soccorso prontamente. Per farle capire, capita spesso (a seconda delle scuole di pensiero neurochirurgiche) di operare un paziente per un aneurisma cerebrale dopo ben 15 gg, dopo cioè che le sue condizioni si siano stabilizzate e il cervello abbia ceduto un pò di edema (cioè l'infiammazione cerebrale, per intenderci in parole semplici) e sia più malleabile dal punto di vista chirurgico.
Ma mi creda, per come ha raccontato esser successi i fatti
nutro seri dubbi che il destino di questo povero ragazzo sarebbe potuto esser diverso.
Cordialmente
purtroppo non è il giorno o il luogo dove avviene l'evento. O quantomeno sono variabili marginali. Mi spiego meglio.
L'evento è la rottura dell'aneurisma che da un'emorragia. Se l'emorragia è molto vasta (come diciamo noi "massiva") sia di giorno che di notte, sia in strada che in Ospedale le possibilità di sopravvivenza sono sempre basse poichè la prognosi di una emorragia subaracnoidea massiva è spesso infausta o con sequele neurologiche molto gravi.
Ma sovente tali emorragie sono limitate ed il paziente viene soccorso prontamente. Per farle capire, capita spesso (a seconda delle scuole di pensiero neurochirurgiche) di operare un paziente per un aneurisma cerebrale dopo ben 15 gg, dopo cioè che le sue condizioni si siano stabilizzate e il cervello abbia ceduto un pò di edema (cioè l'infiammazione cerebrale, per intenderci in parole semplici) e sia più malleabile dal punto di vista chirurgico.
Ma mi creda, per come ha raccontato esser successi i fatti
nutro seri dubbi che il destino di questo povero ragazzo sarebbe potuto esser diverso.
Cordialmente
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 19k visite dal 03/11/2008.
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