Sospetto neurinoma
Gentili Dottori, da circa 4 anni ho una formazione nel contesto del muscolo gemello interno della gamba che all'ultima Rm effettuata ( la terza) due mesi fa, è descritta come "pseudonodulare a profili sinuosi ma nel complesso netti, relativamente iperintensa nelle sequenze STIR, di 14 mm, di origine verosimilmente neurogena". Le dimensioni della lesione sono rimaste pressochè invariate nel tempo, mentre l'edema perilesionale rilevabile nella prima risonanza, si è ridotto nella seconda, per poi non essere menzionato nell'ultima sopracitata. Nella seconda rm dell'anno scorso,si ipotizzava un neurinoma Vs MAV e per questo mi veniva consigliato un angio-Rm o angio Tc. Ho effettuato anche una ecografia che conferma la nodulazione solida vascolarizzata e caratterizzata dalla reazione del tessuto muscolare circostante.
In questi 4 anni ho accusato dolore in modo variabile. Alla pressione dell'area sotto il polpaccio invece il dolore è sempre presente. Soltanto nell'ultimo anno ho avuto due episodi a distanza di mesi in cui al mattino, al risveglio, ho avuto difficoltà a poggiare il piede in terra per il dolore, una situazione che è durata circa due giorni ed è rientrata da sola. Al di là di questa evoluzione, l'unica differenza apprezzabile nella sintomatologia è che, mentre il dolore che accusavo gli anni scorsi era tipo un bruciore diffuso dietro il polpaccio fino alla caviglia, negli ultimi mesi lo descriverei come una morsa che mi stringe in un punto preciso. Mi sono rivolto a un chirurgo ortopedico che mi ha proposto l'intervento di asportazione della lesione senza prima effettuare nè una rm con mezzo di contrasto( cosa che invece mi era stata consigliata dal radiologo della prima rm) nè una Angio tc o angio Rm( cosa che mi è stata consigliata nel referto della seconda rm ). Un neurochirurgo che ho voluto contattare per una seconda opinione mi ha invece detto di effettuare prima una risonanza con contrasto per capire se il neurinoma sia solo "appoggiato" al nervo o se invece origini da esso per poi fuoriuscire. Mi ha altresì informato dei possibili rischi dell'operazione che potrebbe essere più o meno delicata proprio in ragione di questo elemento da conoscere. In questo bivio decisionale, vorrei porVi due domande:
- Una rm con contrasto sarebbe in grado di discernere realmente se la formazione è collegata al nervo o invece è contenuta al suo interno ?
- Non mi è chiaro chi è lo specialista che si occupa di una lesione che si, è nel contesto muscolare, ma è un sospetto neurinoma, il chirurgo ortopedico o il neurochirurgo? Soprattutto nell'ipotesi in cui, discernere se la lesione sia un neurinoma o no, o il suo effettivo rapporto con il nervo, sia impossibile, a quale dei due specialisti sarebbe meglio rivolgersi per effettuare l'intervento di asportazione?
Vi ringrazio dell'attenzione e del prezioso servizio che offrite.
In questi 4 anni ho accusato dolore in modo variabile. Alla pressione dell'area sotto il polpaccio invece il dolore è sempre presente. Soltanto nell'ultimo anno ho avuto due episodi a distanza di mesi in cui al mattino, al risveglio, ho avuto difficoltà a poggiare il piede in terra per il dolore, una situazione che è durata circa due giorni ed è rientrata da sola. Al di là di questa evoluzione, l'unica differenza apprezzabile nella sintomatologia è che, mentre il dolore che accusavo gli anni scorsi era tipo un bruciore diffuso dietro il polpaccio fino alla caviglia, negli ultimi mesi lo descriverei come una morsa che mi stringe in un punto preciso. Mi sono rivolto a un chirurgo ortopedico che mi ha proposto l'intervento di asportazione della lesione senza prima effettuare nè una rm con mezzo di contrasto( cosa che invece mi era stata consigliata dal radiologo della prima rm) nè una Angio tc o angio Rm( cosa che mi è stata consigliata nel referto della seconda rm ). Un neurochirurgo che ho voluto contattare per una seconda opinione mi ha invece detto di effettuare prima una risonanza con contrasto per capire se il neurinoma sia solo "appoggiato" al nervo o se invece origini da esso per poi fuoriuscire. Mi ha altresì informato dei possibili rischi dell'operazione che potrebbe essere più o meno delicata proprio in ragione di questo elemento da conoscere. In questo bivio decisionale, vorrei porVi due domande:
- Una rm con contrasto sarebbe in grado di discernere realmente se la formazione è collegata al nervo o invece è contenuta al suo interno ?
- Non mi è chiaro chi è lo specialista che si occupa di una lesione che si, è nel contesto muscolare, ma è un sospetto neurinoma, il chirurgo ortopedico o il neurochirurgo? Soprattutto nell'ipotesi in cui, discernere se la lesione sia un neurinoma o no, o il suo effettivo rapporto con il nervo, sia impossibile, a quale dei due specialisti sarebbe meglio rivolgersi per effettuare l'intervento di asportazione?
Vi ringrazio dell'attenzione e del prezioso servizio che offrite.
[#1]
Egr. signore,
per una migliore definizione della lesione è indispensabile una RM con contrasto.
Per quanto riguarda la competenza specialistica di questa patologia, solitamente è del neurochirurgo, ma anche ortopedici spesso la trattano.
Deve però valutare se l'asportazione è davvero necessaria o se è preferibile tenere sotto controllo il neurinoma (perché di questo molto verosimilmente si tratta), ovvero la tendenza a crescere e se la sintomatologia è invalidante o, in assenza di deficit motori, può considerarsi sopportabile.
Il neurinoma è un tumore benigno, ma la sua asprtazione non è sempre agevole e il rischio di lesioni al nervo da cui nasce va attentamente soppesato.
Con cordialità
per una migliore definizione della lesione è indispensabile una RM con contrasto.
Per quanto riguarda la competenza specialistica di questa patologia, solitamente è del neurochirurgo, ma anche ortopedici spesso la trattano.
Deve però valutare se l'asportazione è davvero necessaria o se è preferibile tenere sotto controllo il neurinoma (perché di questo molto verosimilmente si tratta), ovvero la tendenza a crescere e se la sintomatologia è invalidante o, in assenza di deficit motori, può considerarsi sopportabile.
Il neurinoma è un tumore benigno, ma la sua asprtazione non è sempre agevole e il rischio di lesioni al nervo da cui nasce va attentamente soppesato.
Con cordialità
[#2]
Ex utente
Distinto Dr. Migliaccio, La ringrazio della celere risposta.
Ho atteso abbastanza tempo, e in ragione della sintomatologia che, non capisco per quale motivo, è mutata nell'ultimo periodo, avevo accettato la proposta del chirurgo ortopedico di sottopormi all'intervento di asportazione.
Quindi se ho compreso bene, Lei per maggiore definizione con il contrasto intende che si potrà capire in che rapporto è la lesione con il nervo?
La ringrazio ancora
Ho atteso abbastanza tempo, e in ragione della sintomatologia che, non capisco per quale motivo, è mutata nell'ultimo periodo, avevo accettato la proposta del chirurgo ortopedico di sottopormi all'intervento di asportazione.
Quindi se ho compreso bene, Lei per maggiore definizione con il contrasto intende che si potrà capire in che rapporto è la lesione con il nervo?
La ringrazio ancora
[#4]
Ex utente
Distinto Dr. Migliaccio, La ringrazio e vorrei aggiornarLa. Il neurochirurgo che mi ha proposto l'esame rm con contrasto mi ha consigliato, altresì, un'elettromiografia, esame che non ho mai fatto. Mi chiedo quale informazioni apporterebbe alla diagnosi e a un eventuale intervento.
Ancora grazie del supporto.
Cordiali saluti
Ancora grazie del supporto.
Cordiali saluti
[#6]
Ex utente
La ringrazio Dr. Migliaccio. In attesa di effettuare questo esame mi sembra di aver capito che la scelta di effettuare l'intervento di asportazione del presunto neurinoma sia da compiersi sulla base della sintomatologia. Ora, se quest'ultima contemplasse solo il un fastidio o dolore o bruciore che non sono costanti, dati i rischi dell'intervento, preferirei non farlo; purtroppo vi sono anche delle sensazioni come intorpedimento del piede ( come quando si "addormenta" e poi si riattiva ) unita a una sensazione di minore controllo nel senso di minore forza che posso imprimere nel flettere le dita ad esempio, o nello schiacciare la frizione dell'auto per molto tempo. Ora questi sintomi al di là del piacevoli o meno mi preoccupano e in tal senso vorrei chiederLe se possono intendersi come deficit sopracitati da Lei e se in generale indicano un danno che la porzione interessata del nervo sta subendo. In tal senso, nell'ipotesi in cui non effettuo l'intervento, il nervo con il tempo subirebbe un danno maggiore o permanente? Le porgo questa domanda perché scegliendo questa strategia di attesa vorrei conoscere se alimento la sola possibilità di sviluppare dei deficit. Ancora grazie.
Cordialità
Cordialità
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 5.9k visite dal 04/07/2018.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.