Ernia cervicale e dolore al midollo
Salve,
Chiedo gentilmente un parere di un neurochirurgo.
Sono una ragazza di 22 anni, ad agosto(5 mesi fa,quindi) ho avuto diversi episodi di parestesie al braccio destro e alla gamba destra, una perenne sensazione di stanchezza, fin dal mattino appena sveglia.
Iniziaii le ricerche con un neurologo, ma dopo qualche giorno non riuscivo più ad alzarmi dal letto, così sono stata ricoverata per 10 giorni.
Dal ricovero inizialmente non sembrerebbe emerso nulla di significativo, ma mi dissero di ripetere un'altra risonanza dopo qualche mese.
Cosi mi dimettono, ma non stavo per nulla bene al momento della dimissione, non riuscivo a camminare bene.
Torno a casa e decido di pazientare, aspettare la prossima risonanza.
Mentre aspetto novembre per la risonanza, cominciano dei dolori lancinanti al midollo, non riesco a dormire bene naturalmente per i dolori e di giorno ho come degli spilli alla parte bassa della schiena.
Arriva novembre e faccio la risonanza con questo esito :
-SOSTANZIALMENTE TUTTO NELLA NORMA NELL'ENCEFALO.
-RM CERVICALE E LOMBO-SACRALE.
Si documenta inversione della lordosi cervicale con fulcro in C5-C6,ove si osserva focale ernia discale posterò-mediana,con impronta durale.
Ridotto grado della lordosi lombare, con iniziali fenomeni di disidratazione discale in L4-L5 ed L5-S1, si associa la presenza di salienze discali prevalentemente a sede postero mediana a tali livelli con lieve impronta durale.
Il neurochirurgo mi ha prescritto un collare rigido per una settimana ( portato in dicembre) più fisioterapia. Ma io non mi sento per niente bene, le parestesie sono leggermente diminuite ma il dolore all'altezza del midollo è certamente peggiorato.
La fisioterapia soltanto può farmi trovare sollievo, anche se oggi non lo avverto questo sollievo? È OPPORTUNO SECONDO VOI UN ALTRO PARERE, DI UN ALTRO NEUROCHIRURGO?
Chiedo gentilmente un parere di un neurochirurgo.
Sono una ragazza di 22 anni, ad agosto(5 mesi fa,quindi) ho avuto diversi episodi di parestesie al braccio destro e alla gamba destra, una perenne sensazione di stanchezza, fin dal mattino appena sveglia.
Iniziaii le ricerche con un neurologo, ma dopo qualche giorno non riuscivo più ad alzarmi dal letto, così sono stata ricoverata per 10 giorni.
Dal ricovero inizialmente non sembrerebbe emerso nulla di significativo, ma mi dissero di ripetere un'altra risonanza dopo qualche mese.
Cosi mi dimettono, ma non stavo per nulla bene al momento della dimissione, non riuscivo a camminare bene.
Torno a casa e decido di pazientare, aspettare la prossima risonanza.
Mentre aspetto novembre per la risonanza, cominciano dei dolori lancinanti al midollo, non riesco a dormire bene naturalmente per i dolori e di giorno ho come degli spilli alla parte bassa della schiena.
Arriva novembre e faccio la risonanza con questo esito :
-SOSTANZIALMENTE TUTTO NELLA NORMA NELL'ENCEFALO.
-RM CERVICALE E LOMBO-SACRALE.
Si documenta inversione della lordosi cervicale con fulcro in C5-C6,ove si osserva focale ernia discale posterò-mediana,con impronta durale.
Ridotto grado della lordosi lombare, con iniziali fenomeni di disidratazione discale in L4-L5 ed L5-S1, si associa la presenza di salienze discali prevalentemente a sede postero mediana a tali livelli con lieve impronta durale.
Il neurochirurgo mi ha prescritto un collare rigido per una settimana ( portato in dicembre) più fisioterapia. Ma io non mi sento per niente bene, le parestesie sono leggermente diminuite ma il dolore all'altezza del midollo è certamente peggiorato.
La fisioterapia soltanto può farmi trovare sollievo, anche se oggi non lo avverto questo sollievo? È OPPORTUNO SECONDO VOI UN ALTRO PARERE, DI UN ALTRO NEUROCHIRURGO?
[#1]
Gentile ragazza,
la RM cervicale potrebbe ben spiegare la sintomatologia che riferisce, ma per una indicazione terapeutica è indispensabile una visita approfondita ed eventuamente ulteriori esami.
Quel che a distanza Le si può dire è di evitare assolutamente manipolazioni in sede cervicale, poiché l'ernia descritta in C5-C6 sfiora l'involucro che contiene il midollo spinale potrebbe aggravarsi.
Cosa intende quando dice che ha dolori lancinanti al midollo ?
Disponibile per eventuali ulteriori chiarimenti, invio cordiali saluti
la RM cervicale potrebbe ben spiegare la sintomatologia che riferisce, ma per una indicazione terapeutica è indispensabile una visita approfondita ed eventuamente ulteriori esami.
Quel che a distanza Le si può dire è di evitare assolutamente manipolazioni in sede cervicale, poiché l'ernia descritta in C5-C6 sfiora l'involucro che contiene il midollo spinale potrebbe aggravarsi.
Cosa intende quando dice che ha dolori lancinanti al midollo ?
Disponibile per eventuali ulteriori chiarimenti, invio cordiali saluti
[#2]
Utente
La ringrazio per la risposta celere.
Quindi mi sconsiglia la posturale come precedentemente mi avevano indirizzato?
Il mio collo è rigido, ormai ho difficoltà anche nel guidare.
I dolori sono come delle spille all' altezza del midollo, difficoltà a deambulare, nel letto per cambiare posizione mentre dormo, mi aiuto con la forza delle braccia.
Non trovo sollievo né seduta, nè allungata, MA soprattutto i dolori sono più intensi mentre cammino.
Nella visita chirurgica che ho effettuato in novembre, il neurochirurgo consultato, mi disse che per risolvere definitivamente i miei problemi c'era bisogno di una grande operazione da affrontare, ma che lui mi sconsigliava per il momento, e solo nel caso dell'aggravarsi della sintomalogia ne avremmo riparlato.
Io non so cosa intendesse per un'operazione invadente e perché me la sconsigliasse. Ma una cosa la so, i miei formicolii sono diminuiti ma il dolore all' altezza del midollo è peggiorato e la deambulazione in alcuni giorni è compromessa.
Quindi mi sconsiglia la posturale come precedentemente mi avevano indirizzato?
Il mio collo è rigido, ormai ho difficoltà anche nel guidare.
I dolori sono come delle spille all' altezza del midollo, difficoltà a deambulare, nel letto per cambiare posizione mentre dormo, mi aiuto con la forza delle braccia.
Non trovo sollievo né seduta, nè allungata, MA soprattutto i dolori sono più intensi mentre cammino.
Nella visita chirurgica che ho effettuato in novembre, il neurochirurgo consultato, mi disse che per risolvere definitivamente i miei problemi c'era bisogno di una grande operazione da affrontare, ma che lui mi sconsigliava per il momento, e solo nel caso dell'aggravarsi della sintomalogia ne avremmo riparlato.
Io non so cosa intendesse per un'operazione invadente e perché me la sconsigliasse. Ma una cosa la so, i miei formicolii sono diminuiti ma il dolore all' altezza del midollo è peggiorato e la deambulazione in alcuni giorni è compromessa.
[#3]
L'eventuale intervento non è invasivo né è una "grande operazione".
Se l'intervento è necessario non bisogna certo aspettare che la situazione si aggravi.
Cosa avrebbe voluto intendere il collega ? Intervenire quando un paziente presenta una emiparesi o deficit ancora più gravi?
Anche se intuibile, a distanza non è possibile porre alcuna indicazione terapeutica, sia per correttezza nei confronti del paziente sia perché è vietato dalla Legge.
Se l'intervento è necessario non bisogna certo aspettare che la situazione si aggravi.
Cosa avrebbe voluto intendere il collega ? Intervenire quando un paziente presenta una emiparesi o deficit ancora più gravi?
Anche se intuibile, a distanza non è possibile porre alcuna indicazione terapeutica, sia per correttezza nei confronti del paziente sia perché è vietato dalla Legge.
[#4]
Utente
LA ringrazio infinitamente dottore...
Mi ha aiutato sicuramente a capire che è opportuno consultare un altro neurochirurgo della mia città.
Nel mio caso, diciamo, o almeno in casi simili l'intervento come si svolgerebbe ? Andrebbe a togliere l'ernia per allentare la tensione sulle radici nervose?
Precedentemente al suo consulto, non ho valutato neanche per un secondo l'operazione, magari un po' spaventata dalle cose che mi erano state dette,ma se l'operazione non è " una grande operazione " e fosse possibile nel mio caso la terrò sicuramente in considerazione.
Mi ha aiutato sicuramente a capire che è opportuno consultare un altro neurochirurgo della mia città.
Nel mio caso, diciamo, o almeno in casi simili l'intervento come si svolgerebbe ? Andrebbe a togliere l'ernia per allentare la tensione sulle radici nervose?
Precedentemente al suo consulto, non ho valutato neanche per un secondo l'operazione, magari un po' spaventata dalle cose che mi erano state dette,ma se l'operazione non è " una grande operazione " e fosse possibile nel mio caso la terrò sicuramente in considerazione.
[#5]
L'eventuale intervento è un intervento, si, delicato ma è di normale routine per un neurochirurgo esperto.
Il rischio chirurgico è pressoché zero, seppur la possibilità di insuccessi non si possono escludere, come del resto in ogni cosa a questo mondo (viaggiare, attraversare una strada, scendere le scale ecc.)
Il rischio di danni neurologici, se si rifiuta l'intervento (quando è indicato) è più alto rispetto al rischio chirurgico.
Una attenta valutazione clinica del paziente di solito consente di dare la giusta indicazione terapeutica.
Il rischio chirurgico è pressoché zero, seppur la possibilità di insuccessi non si possono escludere, come del resto in ogni cosa a questo mondo (viaggiare, attraversare una strada, scendere le scale ecc.)
Il rischio di danni neurologici, se si rifiuta l'intervento (quando è indicato) è più alto rispetto al rischio chirurgico.
Una attenta valutazione clinica del paziente di solito consente di dare la giusta indicazione terapeutica.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 2.5k visite dal 25/01/2019.
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