Ernia discale, protusioni e rm

Gent.mi dott.ri, sono un ragazzo di 33 anni, altezza 186cm per 108Kg di peso, svolgo attività sedentaria.
Circa un mese addietro ho iniziato ad avvertire dei dolori acuti alla coscia sinistra nel cambio di posizione seduto/alzato, nessun problema invece nel camminare o nello stare seduto.
Permanendo lo stato doloroso (in primo luogo ricondotto ad un leggero trauma), è stato applicato localmente Voltaren gel, senza beneficio.
Dopo c.a. 7 gg. il medico valutava una probabile lombosciatalgia, con possibile interessamento del nervo sciatico, prescrivendo un RX lombosacrale ed una visita ortopedica, assieme alla somministrazione IM di voltaren+muscoril.
La terapia fans+miorilassanti leniva il dolore nel cambio di posizione, ma iniziava gradualmente a manifestarsi un fastidio con il permanere nella posizione eretta (c.a. 10-15 minuti), a livello di gluteo sinistro, coscia (laterale) e polpaccio sinistro (leggero crampo/tensione).
Non rilevando ulteriori mutamenti nell'arco dei 5gg. venivano prescritti dei cortisonici per via orale (Medrol 16mg/day per i primi 4 gg., Decadron 1,50mg per 4gg.), senza significativi miglioramenti nello stato di fastidio. Lenito invece il dolore acuto nel cambio di posizione.
Nel frattempo l'RX lombosacrale non rilevava particolari patologie (“non evidenti alterazioni osteostrutturali e sponodilotiche nei segmenti in esame; spazi discali conservati. Appianamento della fisiologica lordosi. Aspetto lievemente cuneizzato del soma di L4, probabilmente su base costituzionale”).
La visita ortopedica conveniva con le conclusioni del medico, rilevando perdita di forza nella gamba sx (impossibilità/difficoltà nell'alzarsi sulla punta) e disponendo per una RM del rachide lombosacrale.
Questo l'esito della RM : “Sono state eseguite scansioni sui piani sagittale ed assiale utilizzando sequenze T2, T1 e DP.
Rettilineizzazione del tratto lombare con perdita della fisiologica lordosi.
Nei limiti per morfologia ed ampiezza il canale rachideo compreso nel volume di scansione.
Il cono midollare termina in corrispondenza del soma di L1.
Caduta del segnale di risonanza del disco intersomatico L5/S1 per fenomeni disidratativo-degenerativi.
A tale reperto si associa franca formazione erniaria espulsa e migrata a sede postero laterale sinistra con interessamento intraforaminale omolaterale con evidente impronta sulle radici nervose di questo lato.
I dischi intersomatici L3/L4 ed L4/L5 presentano protusione circonferenziale ad ampio raggio più evidente a L4/L5 ove si evidenzia una moderata impronta sul profilo anteriore del sacco durale ed iniziale interessamento in sede intraforaminale bilaterale.
Nei limiti il trofismo della muscolatura delle logge paravertebrali”
Al momento sono in attesa di visita neurochirurgica (purtroppo non nei prossimi 2/3 gg.) ed in procinto di affrontare impegni di un certo rilievo (lunghi viaggi in auto, tra 16 gg. mi dovrei sposare e partire per il viaggio di nozze!). I sintomi attuali rimangono debolezza nell'arto, fastidio crescente dopo 10-15 minuti in piedi.
Volevo avere se possibile, e nell'attesa di affrontare una necessaria e più approfondita visita, una vostra prima impressione su tale quadro, sulle possibili implicazioni e sulle opportune terapie, anche in relazione alle attività che dovrei intraprendere a breve.
Grato per l'attenzione.
[#1]
Dr. Franco Caputi Neurochirurgo 28 1
Gentile signore,

come lei sottoliea, bisognerebbe poter avere il polso della situazione, ossia una valutazione della sua sofferenza e veder4e le imagini e la elettromiografia (l'ha fatta ?). con questi dati è più facile dirle cosa le si prospetta.

Può acquisire ulteriori elementi di riflessione visitando il sito www.neurochirurghi.com.

La saluto cordialmente,

Dr. Franco Caputi

Dr. Franco Caputi
www.neurochirurghi.com
Roma

[#2]
dopo
Attivo dal 2006 al 2010
Ex utente
Gent.mo dott.Caputi,

La ringrazio dell'attenzione e complimenti per il sito (che avevo tra l'altro già incontrato nelle mie ricerche, trovandolo molto chiaro ed utile).

Non ho svolto l'EMG.
La sofferenza è tollerabile, specie se lenita da FANS (od al max.cortisonici).La sensibilità ed i riflessi sono buoni, tranne qualche formicolio/calore ed affaticamento in piedi.

Ho affrontato la visita da un collega che dall'esame della RM mi ha consigliato l'intervento, trovando l'ernia abbastanza voluminosa ed in zona (S1, espulsa e migrata verso il basso) che potrebbe interessare radici più delicate (...vedi cauda equina), sconsigliando fisioterapie ed altri approcci.
Ovviamente raccomandata perdita di peso e nuoto.

Comunque nessuna particolare urgenza/preclusione per i miei impegni (ovviamente limitando al massimo gli "sforzi" e controllando eventuali segni nelle zone a rischio), rimandando l'intervento a c.a. 1 mese.

Sarei comunque interessato a conoscere alternative per il caso - nessuna preclusione verso l'intervento, sul quale al momento convengo al 100% -. Ho letto di interessanti applicazioni di O2-O3 terapia.

Ancora grato, ricambio

Cordialità