Spondilodiscite
Gentilissimi Dottori,
Cercherò di essere il più concisa possibile.
Ho 34 anni sono una biologa e a Maggio dello scorso anno inizia il mio calvario.
Mal di schiena ripetuti, infiammazione del nervo sciatico e dolori insostenibili.
Inizio la terapia conservativa che non apporta alcun beneficio, la situazione si aggrava, i dolori divengono ingestibili oltre che invalidanti fatta RMN ed appurata ernia fiscale L5-S1 il neurochirurgo decide di operarmi a febbraio di quest’anno.
I dolori si riducono, inizio anche la fisioterapia questo aprile ma faccio ancora molta difficoltà a sollevarmi dal letto e a compiere altri piccoli gesti quotidiani, decido di effettuare una RMN di controllo che mette in evidenza una spondilodiscite.
Ora sono sotto terapia cortisonica per 21 giorni soldesam Intramuscolo 4mg e cefixoral compresse da 400.
Questo è’ il 4 giorno di terapia, Il problema è che da qualche giorno avverto un dolore che si irradia dalla zona destra del fianco sino al gluteo, come se mimasse un’infiammazione dello sciatico (i dolori prima dell’operazione si manifestavano a sinistra, l’ernia migrata causalmente, comprimeva il nervo sciatico con dolore che si irradiava su tutto il lato sinistro sino al piede).
Adesso mi chiedo: e’ opportuno dare una terapia antibiotica senza aver preso in considerazione un’eventuale biopsia per isolare il batterio responsabile?
È normale che da quando ho iniziato la terapia sia comparso questo dolore che prima nn accusavo?
Da cosa può essere dipesa questa spondilodiscite?
Il neurochirurgo non da molte risposte in merito e sinceramente questa condizione invalidante mi sta portando all’esasperazione.
Preciso oltretutto (anche se poco influente) che il mio è stato un intervento a pagamento con annesse visite private e credo che almeno delle risposte sia lecito averle (scusate lo sfogo).
Adesso, in preda alla disperazione, mi ritrovo a scrivere su questo blog, dove spero con tutto il cuore di trovare risposte confidando nel buon cuore di qualcuno di voi professionisti.
Vorrei solo capire se l’iter terapeutico è quello corretto e come dovrei comportarmi stare a riposo, fare delle passeggiate evitando la sedentarietà (che non rientra nel mio stile di vita essendo una sportiva), monitorare altri parametri (dimenticavo Ves e PCR an risultate nella norma), effettuare RMN di controllo a fine terapia.
Mi scuso se sono stata prolissa, ho cercato di fare del mio meglio.
Un caro saluto e grazie in anticipo a chi risponderà alle mie domande.
!
Cercherò di essere il più concisa possibile.
Ho 34 anni sono una biologa e a Maggio dello scorso anno inizia il mio calvario.
Mal di schiena ripetuti, infiammazione del nervo sciatico e dolori insostenibili.
Inizio la terapia conservativa che non apporta alcun beneficio, la situazione si aggrava, i dolori divengono ingestibili oltre che invalidanti fatta RMN ed appurata ernia fiscale L5-S1 il neurochirurgo decide di operarmi a febbraio di quest’anno.
I dolori si riducono, inizio anche la fisioterapia questo aprile ma faccio ancora molta difficoltà a sollevarmi dal letto e a compiere altri piccoli gesti quotidiani, decido di effettuare una RMN di controllo che mette in evidenza una spondilodiscite.
Ora sono sotto terapia cortisonica per 21 giorni soldesam Intramuscolo 4mg e cefixoral compresse da 400.
Questo è’ il 4 giorno di terapia, Il problema è che da qualche giorno avverto un dolore che si irradia dalla zona destra del fianco sino al gluteo, come se mimasse un’infiammazione dello sciatico (i dolori prima dell’operazione si manifestavano a sinistra, l’ernia migrata causalmente, comprimeva il nervo sciatico con dolore che si irradiava su tutto il lato sinistro sino al piede).
Adesso mi chiedo: e’ opportuno dare una terapia antibiotica senza aver preso in considerazione un’eventuale biopsia per isolare il batterio responsabile?
È normale che da quando ho iniziato la terapia sia comparso questo dolore che prima nn accusavo?
Da cosa può essere dipesa questa spondilodiscite?
Il neurochirurgo non da molte risposte in merito e sinceramente questa condizione invalidante mi sta portando all’esasperazione.
Preciso oltretutto (anche se poco influente) che il mio è stato un intervento a pagamento con annesse visite private e credo che almeno delle risposte sia lecito averle (scusate lo sfogo).
Adesso, in preda alla disperazione, mi ritrovo a scrivere su questo blog, dove spero con tutto il cuore di trovare risposte confidando nel buon cuore di qualcuno di voi professionisti.
Vorrei solo capire se l’iter terapeutico è quello corretto e come dovrei comportarmi stare a riposo, fare delle passeggiate evitando la sedentarietà (che non rientra nel mio stile di vita essendo una sportiva), monitorare altri parametri (dimenticavo Ves e PCR an risultate nella norma), effettuare RMN di controllo a fine terapia.
Mi scuso se sono stata prolissa, ho cercato di fare del mio meglio.
Un caro saluto e grazie in anticipo a chi risponderà alle mie domande.
!
[#1]
Buonasera Dottoressa,
quello che Le è capitato è una complicanza possibile che io affronterei diversamente.
Concordo con Lei che andrebbe individuato un germe ed eseguito un antibiogramma. Una volta in possesso dell'antibiogramma, la risoluzione del problema è in discesa (in genere sono germi banali, nel senso che sono molto sensibili ai vari comuni antibiotici).
Non ho capito se è stata operata con tecnica classica o con tecnica mininvasiva, se in anestesia generale o locale con blanda sedazione...., in quale Struttura (Ospedale) e se adesso è a domicilio o nuovamente ricoverata per la bisogna.
Se non la ha fatta da poco, andrebbe eseguita un'altra rmn L/S senza e con mdc.
Per quanto concerne gli esami emato-chimici, questi possono essere non affidabili per la terapia cortisonica in atto (o recente). Comunque, mi potrebbe essere utile conoscere l'emocromo (con formula leucocitaria) ed il D-Dimero.
Resto in attesa di notizie.
Cordialità.
quello che Le è capitato è una complicanza possibile che io affronterei diversamente.
Concordo con Lei che andrebbe individuato un germe ed eseguito un antibiogramma. Una volta in possesso dell'antibiogramma, la risoluzione del problema è in discesa (in genere sono germi banali, nel senso che sono molto sensibili ai vari comuni antibiotici).
Non ho capito se è stata operata con tecnica classica o con tecnica mininvasiva, se in anestesia generale o locale con blanda sedazione...., in quale Struttura (Ospedale) e se adesso è a domicilio o nuovamente ricoverata per la bisogna.
Se non la ha fatta da poco, andrebbe eseguita un'altra rmn L/S senza e con mdc.
Per quanto concerne gli esami emato-chimici, questi possono essere non affidabili per la terapia cortisonica in atto (o recente). Comunque, mi potrebbe essere utile conoscere l'emocromo (con formula leucocitaria) ed il D-Dimero.
Resto in attesa di notizie.
Cordialità.
Dr. Della Corte: vincenzodellacortemi@libero.it
Case di Cura: La Madonnina Milano-02/50030013
Le Betulle Appiano Gentile (Co) 031/973311
[#2]
Utente
Egregio Dottore,
Innanzitutto vorrei tanto ringraziarla per la disponibilità e la cortesia nel rispondermi.
Rispondo alle sue domande:
- sono stata operata di "disectomia microchirurgica L5-S1 sinistra, sec. Caspar. (ricovero privato)
- anestesia locale (epidurale) con blanda sedazione
- operazione effettuata presso l' Ospedale Generale Regionale F. Miulli (Acquaviva delle Fonti)
- attualmente sono a casa non è stato necessario il ricovero
- ho sospeso tutte le attività di fisioterapia/osteopatia, esercizi di allungamento, tecar e le lunghe passeggiate
- le iniezioni di soldesam da 4 mg mi stanno arrecando particolarmente dolore sul lato destro del gluteo in sede di iniezione con estensione alla parte lombare (in questa sede non ho mai avuto problemi), per ovviare al problema mi è stato consigliato di assumere Depalgos 5
- ho già eseguito una RMN prima di iniziare questa terapia che ha messo in evidenza la discite; le riporto il referto: "lieve scoliosi dex-convessa del passaggio D-L. Sacralizzazione di L5. Ad L4-L5 in accennata retrolistesi ed esiti di intervento con emilaminotomia sinistra, esame odierno evidenzia alterazione di segnale intervertebrale da ricondurre a spondilodiscite post chirurgica con banda ampia di ipersegnale STIR, iposegnale T1W1 nei contesti somatici contigui, contestuali irregolarità lacunari erosive in entrambi i contesti somatici contrapposti. Formazione cistica subaracnoidea ad espressione extra foraminale sinistra in S1-S2".
EMOCROMO: (Esami risalenti al 17 Maggio 2021)
- Emoglobina 13,84 g/dl
- Globuli rossi 4704000 mmc
- G. bianchi 5688 mmc
- Ematocrito 40,97 %
- MCV 87,08 fl
- MCH 29,42 pg
- MCHC 33,79 g/dl
- RDW 11,84 %
- NEUTROFILI 50,49 %
- EOSINOFILI 1,72 %
- BASOFILI 1,33 %
Tra gli esami non c'è il dosaggio del D-Dimero ma:
- P.T. tempo di protrombina 12,9 sec
- % Quick 100 %
- I.N.R. 0.99
- P.T.T. 32,0 sec
- Fibrinogeno 280,0 mg/dl
- VES 10 mm
- P.C.R. 1,05 mg/dl
- LINFOCITI 41,41 %
- MONOCITI 5,04 %
- PIASTRINE 275000 /mmc
Spero di aver risposto correttamente alle sue domande Dottore e vorrei ancora una volta rinnovarLe i miei ringraziamenti per il tempo dedicatomi.
Le porgo cordiali saluti.
Innanzitutto vorrei tanto ringraziarla per la disponibilità e la cortesia nel rispondermi.
Rispondo alle sue domande:
- sono stata operata di "disectomia microchirurgica L5-S1 sinistra, sec. Caspar. (ricovero privato)
- anestesia locale (epidurale) con blanda sedazione
- operazione effettuata presso l' Ospedale Generale Regionale F. Miulli (Acquaviva delle Fonti)
- attualmente sono a casa non è stato necessario il ricovero
- ho sospeso tutte le attività di fisioterapia/osteopatia, esercizi di allungamento, tecar e le lunghe passeggiate
- le iniezioni di soldesam da 4 mg mi stanno arrecando particolarmente dolore sul lato destro del gluteo in sede di iniezione con estensione alla parte lombare (in questa sede non ho mai avuto problemi), per ovviare al problema mi è stato consigliato di assumere Depalgos 5
- ho già eseguito una RMN prima di iniziare questa terapia che ha messo in evidenza la discite; le riporto il referto: "lieve scoliosi dex-convessa del passaggio D-L. Sacralizzazione di L5. Ad L4-L5 in accennata retrolistesi ed esiti di intervento con emilaminotomia sinistra, esame odierno evidenzia alterazione di segnale intervertebrale da ricondurre a spondilodiscite post chirurgica con banda ampia di ipersegnale STIR, iposegnale T1W1 nei contesti somatici contigui, contestuali irregolarità lacunari erosive in entrambi i contesti somatici contrapposti. Formazione cistica subaracnoidea ad espressione extra foraminale sinistra in S1-S2".
EMOCROMO: (Esami risalenti al 17 Maggio 2021)
- Emoglobina 13,84 g/dl
- Globuli rossi 4704000 mmc
- G. bianchi 5688 mmc
- Ematocrito 40,97 %
- MCV 87,08 fl
- MCH 29,42 pg
- MCHC 33,79 g/dl
- RDW 11,84 %
- NEUTROFILI 50,49 %
- EOSINOFILI 1,72 %
- BASOFILI 1,33 %
Tra gli esami non c'è il dosaggio del D-Dimero ma:
- P.T. tempo di protrombina 12,9 sec
- % Quick 100 %
- I.N.R. 0.99
- P.T.T. 32,0 sec
- Fibrinogeno 280,0 mg/dl
- VES 10 mm
- P.C.R. 1,05 mg/dl
- LINFOCITI 41,41 %
- MONOCITI 5,04 %
- PIASTRINE 275000 /mmc
Spero di aver risposto correttamente alle sue domande Dottore e vorrei ancora una volta rinnovarLe i miei ringraziamenti per il tempo dedicatomi.
Le porgo cordiali saluti.
[#3]
Faccia il d-dimero ed il fibrinogeno (esami emato-chimici).
Il livello è stato L4-L5? Non L5-S1?
Probabilmente, il fraintendimento è nato dal fatto che considerano già sacrale (S zero) la L5 con caratteri di sacrale; da questo, la definizione di passaggio L/S.
Io farei un prelievo, non a cielo aperto, del materiale intersomatico e contestualmente iniezione in situ di antibiotico a largo spettro; quindi, coltura ed antibiogramma. Nella stessa sede chirurgica, provvedere a cruentizzare, il più ampiamente possibile, i piatti discali.
Individuato il germe e l'antibiotico idoneo, a seconda di come sta Lei e se il germe non era coperto dall'antibiotico a largo spettro già iniettato in sede discale, procedere di conseguenza.
Grazie a Lei, per le parole di stima.
Aspetto.
Il livello è stato L4-L5? Non L5-S1?
Probabilmente, il fraintendimento è nato dal fatto che considerano già sacrale (S zero) la L5 con caratteri di sacrale; da questo, la definizione di passaggio L/S.
Io farei un prelievo, non a cielo aperto, del materiale intersomatico e contestualmente iniezione in situ di antibiotico a largo spettro; quindi, coltura ed antibiogramma. Nella stessa sede chirurgica, provvedere a cruentizzare, il più ampiamente possibile, i piatti discali.
Individuato il germe e l'antibiotico idoneo, a seconda di come sta Lei e se il germe non era coperto dall'antibiotico a largo spettro già iniettato in sede discale, procedere di conseguenza.
Grazie a Lei, per le parole di stima.
Aspetto.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 4.5k visite dal 05/06/2021.
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