Erniazione lombare
Buongiorno, sono una donna di anni 50 e da almeno 15 anni soffro dei dolori nella parte lombare, che negli ultimi tempi sono aumentati a tal punto che la mia autonomia di rimanere in piedi (senza il dolore) è di circa 5 minuti.
Dopo cominciano i dolori che sinceramente mi condizionano pesantemente la vita.
Come mi è stato già da voi consigliato, ho rifatto la rmn a luglio e la risposta è seguente: Immagine iperintensa in T1 ET2 a carico del soma di D2 riferibile ad angiona di circa 6 mm.
Riduzione del contenuto idrico del disco intersomatico L4-L5 ed evidenza di discreta erniazione discale ad ampio raggio con associata compressione del sacco durale ed impegno radicolare bilaterale.
No altre alterazioni".
Vorrei sapere se esiste qualche trattamento che possa risolvere il mio problema nel più breve tempo possibile e senza ricorrere a ginnastica posturale.
Ossigenoterapia?
Nucleolisi?
qualcosa che possa farmi ritornare alla vita normale, senza dolori.
Grazie!
Dopo cominciano i dolori che sinceramente mi condizionano pesantemente la vita.
Come mi è stato già da voi consigliato, ho rifatto la rmn a luglio e la risposta è seguente: Immagine iperintensa in T1 ET2 a carico del soma di D2 riferibile ad angiona di circa 6 mm.
Riduzione del contenuto idrico del disco intersomatico L4-L5 ed evidenza di discreta erniazione discale ad ampio raggio con associata compressione del sacco durale ed impegno radicolare bilaterale.
No altre alterazioni".
Vorrei sapere se esiste qualche trattamento che possa risolvere il mio problema nel più breve tempo possibile e senza ricorrere a ginnastica posturale.
Ossigenoterapia?
Nucleolisi?
qualcosa che possa farmi ritornare alla vita normale, senza dolori.
Grazie!
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Bisognerebbe vedere le immagini rmn per valutare quanto importante sia questa "compresasione" L4-L5 e se vi sia un punto trigger a livello della schiena. Oltre, naturalmente, a valutare lo stato clinico del paz. (deficit di qualche radice nervosa?....).
Non ho, personalmente, fiducia nelle procedure da Lei segnalate.
Un primo approccio al problema dovrebbe/potrebbe essere un ciclo infiltrativo a livello del tessuto nervoso interessato.
Se questo non sortisse un soddisfacente effetto, rimarrebbe l'opzione chirurgica. Tale opzione andrebbe esercitata con la tecnica mininvasiva per ridurre al minimo lo stesso trauma chirurgico, la cui gravità non è irrilevante per i rischi e la ripresa convalescenziale in relazione all'intervento operatorio.
Cordialità.
Non ho, personalmente, fiducia nelle procedure da Lei segnalate.
Un primo approccio al problema dovrebbe/potrebbe essere un ciclo infiltrativo a livello del tessuto nervoso interessato.
Se questo non sortisse un soddisfacente effetto, rimarrebbe l'opzione chirurgica. Tale opzione andrebbe esercitata con la tecnica mininvasiva per ridurre al minimo lo stesso trauma chirurgico, la cui gravità non è irrilevante per i rischi e la ripresa convalescenziale in relazione all'intervento operatorio.
Cordialità.
Dr. Della Corte: vincenzodellacortemi@libero.it
Case di Cura: La Madonnina Milano-02/50030013
Le Betulle Appiano Gentile (Co) 031/973311
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Le infiltrazioni sono periradicolari, cioè a ridosso della radice nervosa interessata ( a livello spinale) e l'intervento cui ho fatto cenno è eseguito con la tecnica mininvasiva di cui potrà trovare illustrazione andando nella mia pagina personale di questo stesso sito.
Cordialmente.
Cordialmente.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 707 visite dal 06/10/2021.
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