Restringimento canale dorsale

Egregi dottori, approfitto di questa possibilità per chiedere il vs.parere circa questo referto. Mia madre, anni 73, soffre ormai da anni di dolori alle gambe, formicolii, fatica a camminare e a stare in piedi. Assume il farmaco “Lyrica” e fa cicli di fisioterapia, ma con scarsi risultati. Ora il neurologo che l'ha visitata le ha detto che dovrà essere operata. Le chiedo se davvero non ci sono alternative a questo, visto l'età e se si tratta di un intervento delicato oppure se è diventato di routine.
Grazie infinite.

RM DORSALE E LOMBOSACRALE CON SEQUENZE STIR
Esame RM eseguito nelle sezioni assiali, coronali e sagittali (tecnica FRFSE, FSEIR, FSEOPT) nelle sequenze pesate in T1, T2 e T2 con soppressione del tessuto adiposo.

DORSALE: disarmonia dell'asse vertebrale con scoliosi destro convessa.
Artrosi intersomatica ed interapofisaria.
Eventi disidratativi su base generativa dei dischi intervertebrali.
Impronte di Schmorl a più livelli delle limitanti somatiche giustapposte.
Nel tratto compreso tra D9-D12 sono evidenti protrusioni discali a sviluppo mediano-paramediano che contattano il sacco durale.
Nel tratto dorsale inferiore, specie tra D10-D11, si evidenzia restringimento dei diametri dello speco vertebrale in relazione delle patologie discali descritte ed alla concomitante ipertrofia delle faccette articolari interpofisarie.
Normale il segnale del midollo spinale nel tratto preso in esame.

LOMBOSACRALE: esame confrontato con precedente RM del 22/08/07.
Si confermano la disarmonia dell'asse rachideo con lieve spoindilolistesi anterioredi L4 su L5, l'artrosi intersomatica ed interapofisaria diffusa e di alto grado in paziente con esiti di osteocondrite giovanile e gli eventi disidrativi su base dei dischi intervertebrali.
Tra L1-L2 si conferma la marcata protrusione discale mediana paramediana a maggiore espressione sinistra dove occupa il forame di coniugazione.
Tra L2-L3 invariata la protrusione erniaria con morfologia ad ampio raggio che occupa i recessi laterali; compreso il sacco durale.
Tra L4-L5, in relazione all'anterolistesi descritta, si conferma la pseudo-protrusione discale circonferenziale che tende ad impegnare entrambi i recessi laterali.
Si conferma la stenosi del canale midollare su base congenita, aggravata nel tratto compreso tra L1-L5 dalla patologia artrosico-discale descritta e dell'ipertrofia dei legamenti gialli.
Normale il segno del cono midollare.
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Prof. Paolo Perrini Neurochirurgo 817 37
Gentile Utente,

verosimilmente la causa dei problemi di sua madre è la stenosi del canale lombare. Per stabilirlo con certezza, oltre a visionare gli esami eseguiti, occorre una valutazione clinica da cui è possibile stabilire la sede della compressione.
In linea di massima, se il problema della paziente è la difficoltà nella deambulazione e se tale problema è ingravescente, il trattamento chirurgico di decompressione del canale lombare è l'unica opzione valida.
I rischi dell'intervento sono in genere bassi e strettamente correlati ad eventuali comorbidità del paziente.
Cordiali saluti,

Dr Paolo Perrini
Neurochirurgia Universitaria,
Ospedale "Santa Chiara", Pisa.
perrinipaolo@hotmail.com
www.perrinipaolo.com

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Utente
Utente
La ringrazio vivamente per il suo immediato interessamento. Approfitto ancora. Non ha altri problemi di salute, forse l'obesità? E' alta 1.50 e pesa 70 kg. La perdita di peso migliorebbe il suo stato di salute? Cioè i suoi dolori alle gambe o esulano dal problema della stenosi? E 73 anni sono tanti per affrontare questo tipo di intervento? Sono molto preoccupata.
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Prof. Paolo Perrini Neurochirurgo 817 37
Sicuramente la perdita di peso giova alla salute in genere, ma non influisce sulla stenosi lombare. L'età di sua madre non è una controindicazione all'intervento.
Cordialità,
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Utente
Utente
Ne approfitto ancora. Quanto dura questo tipo di intervento, dopo quanti giorni si ritorna a casa e se si riprende subito a camminare. Grazie.
COmplimenti per il lavoro svolto e la grande professionalità. Un grande aiuto a chi in certi momenti non saprebbe a chi rivolgersi.
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Prof. Paolo Perrini Neurochirurgo 817 37
L'intervento dura un paio di ore, il giorno successivo il paziente viene messo in piedi e generalmente la dimissione avviene 2-4 gg dopo l'intervento.
Cordialità,