Esito rm alla colonna lombo sacrale

Gentile Dottore,
a causa di un violento e persistente dolore alla schiena, il medico di base mi ha prescritto una RM alla colonna lombo sacrale smc, di cui le riporto il refero.


Esame eseguito su apparecchiatura open a basso campo senza somministrazione di mezzo di contrasto.

Lieve inflessione scoliotica sinistroversa del tratto esaminato con accentuazione della fisiologica lordosi.

Discopatie degenerative nel tratto compreso tra D12 ed S1 caratterizzate da riduzione del segnale discale.

Allo spazio L1-L2 oltre a modesta retrolistesi di L1 su L2 su base spondilogena si rileva pseudo protrusione discale posteriore ad ampio raggio con impegno pre e latero foraminale a destra ove assume carattere erniario con impronta sulle strutture sacco-radicolari omolaterali.

Allo spazio L2-L3 ernia discale postero-latero-preforaminale sinistra, estrusa, migrata cranialmente ad occupare l'ascella foraminale di L2 con evidente impronta sulle strutture sacco radicolari omolaterali: il reperto descritto merita valutazione clinica e per una migliore definizione dell'estensione dell'obiettività erniaria indicato completamento diagnostico mediante esame RM con contrasto su apparecchiatura ad alto campo.

Allo spazio L3-L4 modesta protrusione discale posteriore ad ampio raggio con sfumata impronta sul sacco durale.

Allo spazio L4-L5 protrusione discale posteriore ad ampio raggio con impegno preforaminale prevalente a destra con impronta sul sacco durale.

Allo spazio L5-S1 protrusione discale postero mediana paramediana con impronta sul sacco durale.

Cono midollare in sede.

Regolare l'ampiezza del canale vertebrale.

Manifestazioni spondilosiche e di artrosi interapofisaria posteriore in particolare nel tratto distale.


In attesa di prenotare ed effettuare una visita specialistica, potrebbe gentilmente illuminarmi circa l’esito dell’esame descritto ed eventualmente anche consigliarmi sul da farsi?


La ringrazio.
[#1]
Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 6.9k 243 2
Bisognerebbe visitarLa, ma quello che colpisce è la compressione L2-L3 sin.
Se, alla valutazione ambulatoriale, emergesse una corrispondenza fra immagine radiologica e oggettività clinica, potrebbe essere indicato un trattamento chirurgico con asportazione della massa comprimente la radice nervosa (Lei dovrebbe avere, o avere avuto, una lombo cruralgia sin. ).
Preferirei prima trattarLa con metodo conservativo e, in caso di non soddisfacenti risultati, proporrei l'intervento con tecnica mininvasiva.
Se ha piacere, dia pure notizie.
Cordialità.

Dr. Della Corte: vincenzodellacortemi@libero.it
Case di Cura: "La Madonnina Milano-02/58395555
"Villa Mafalda" ROMA-06/86094294

[#2]
dopo
Attivo dal 2010 al 2022
Ex utente
Gent. mo Dottore,
la ringrazio per la cortese risposta.

Ad inizio settembre, dopo essermi leggermente chinata (non portavo nessun peso e non stavo facendo sforzi), ho avvertito un fortissimo e violento dolore alla schiena. Il dolore era localizzato specialmente nella parte bassa a sinistra e scendeva sino alla gamba, fino all’altezza del ginocchio.

Vista la persistenza del dolore e la notevole difficoltà a compiere le più banali azioni quotidiane (non potevo stare in piedi, né seduta e avevo male anche a letto), mi sono rivolta al medico di base che mi ha prescritto ORUDIS 100mg/2ml intramuscolo. Ho effettuato 5 iniezioni e la fase acuta del dolore è scemata, ma adesso avverto sempre un misto tra dolore e fastidio (sopportabile, ma che si avverte), localizzato sempre a sinistra.

Riesco a compiere le normali attività quotidiane, ma se sto troppo in piedi, dopo un po' sento la necessità di sedermi e riposare.
Per sua esperienza diretta è possibile che tale massa comprimente la radice nervosa si riassorba senza dover ricorrere all’intervento chirurgico?

Cosa intende per metodo conservativo? Cosa mi consiglia di fare e come devo procedere? Faccio la visita dal Neurochirurgo o dall’Ortopedico?

Grazie infinite
[#3]
Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 6.9k 243 2
Credo che una valutazione del Neurochirurgo si imponga. Visto il miglioramento ottenuto con la terapia medica (questo già sarebbe un trattamento conservativo, cioè non chirurgico) e considerata la persistenza del "fastidio", opterei per delle infiltrazioni peri-radicolari che, nella grande maggioranza dei casi, sostanzialmente risolvono il problema soggettivo, anche senza ripercussioni sulla massa erniaria. Risolto il disturbo soggettivo, specie se si è in assenza di deficit di forza, si può attendere il processo disidratativo spontaneo dell'ernia. Tenga presente che per tale processo possono occorrere anni se non decenni.
Oltre alle infiltrazioni, che il Collega Specialista Neurochirurgo può cominciare a farLe già in sede di 1^ visita, consiglierei l'uso di un corsetto semirigido durante la stazione eretta.
Se ha piacere, dia pure ulteriori notizie.
Cordialità.

Dr. Della Corte: vincenzodellacortemi@libero.it
Case di Cura: "La Madonnina Milano-02/58395555
"Villa Mafalda" ROMA-06/86094294