Nausea, stanchezza,febbre, lentezza nelle risposte agli stimoli

Salve a tutti, ieri sera e questa mattina ho pensato bene di raccogliere tutti i sintomi che mio padre riporta e di delineare una anamnesi concisa ed esaustiva. Spero di poter avere un aiuto in più, in quanto nonostante stia pagando parecchio ogni visita specialistica, mi pare di star girando attorno al problema. Come ho già detto l'ammalato in questione è mio padre: un uomo di 70 anni, non obeso, non fumatore, non assume alcolici.

Sintomi riportati da mio padre


1.Il sonno non assolve la sua funzione ristoratrice (al risveglio si sente stanco come prima di essere andato a dormire).
Dice di avvertire una specie di torpore al risveglio pur avendo dormito.
2.Quando parla, sente la sua voce come se provenisse dall'esterno. Potrebbe dipendere da questo “torpore” che avverte? Successivamente, gli ho chiesto se quando parla, e presumibilmente quando sente altri parlare, avverte una sensazione come quella che si avverte quando ci si lavano i capelli e finisce dell'acqua nelle orecchie e mi ha risposto affermativamente, dicendo che è una sensazione simile a quella.
3.Avverte che le sue forze e le sue capacità non sono più quelle di qualche giorno fa.
4.Dichiara: “Sento come se qualcosa nel cervello si fosse spento”.
5.Tempi di risposta allungati apparentemente non per problemi neurologici, ma, per quanto ne sappiamo ora, a causa di una "sindrome psico-organica di natura non ancora definita". Non sono stati riscontrati sintomi relativi all'Alzheimer.

Anamnesi

Durante una gastroenterite virale durata 3 giorni con febbre, nausea provocata dall'avvertimento di un odore nauseabondo e vomito, ha iniziato a sentirsi poco bene, ad avvertire un senso di stanchezza (astenia?) e a non rispondere subito ad una domanda perché assorto nei suoi pensieri o in un lavoro che sta compiendo. E' come se la sua attenzione secondaria non lavorasse. E' affetto verosimilmente anche da un'ernia che presumibilmente gli procura, dopo uno sforzo a volte anche piccolo, un gonfiore a destra nella zona inguinale. E stata riscontrata, a conferma di questa mia intuizione, avendo anche avuto in passato un episodio acuto di ernia al disco, dopo opportune radiografie una discopatia che interessa le vertebre L4 ed L5.
Dopo un mese e mezzo circa si sono allungati i tempi di risposta anche alla guida per via dello stesso problema: la tardiva risposta agli stimoli. Contestualmente è peggiorata anche la sua capacità di rispondere prontamente quando gli si fa una domanda.
Era affetto fino a pochi giorni fa da qualche linea di febbre (massimo 3, quasi sempre 1-2) presente solo in alcuni giorni e solo durante la sera, mentre in altri giorni era assente. Ciò mi ha fatto pensare ad una qualche infezione. L'urologo da cui l'ho portato, immediatamente prima di portarlo dal neurologo, gli ha prescritto, oltre a dei medicinali per una ipertrofia prostatica benigna, un antibiotico utilizzato per le infezioni alle vie urinarie poiché gli ho parlato della febbre rilevata dopo diversi giorni da quell'episodio di gastroenterite virale e dei suoi calcoli renali. Tuttavia non è stato ancora appurato qual è il virus che ha contratto mio padre che potrebbe essere, ad esempio, localizzato nell'apparato digerente invece che nelle vie urinarie.
Il neurologo non ha individuato alcun problema neurologico per quanto riguarda i riflessi. Ciò che il neurologo ha rilevato è: “una sindrome psico-organica di natura attualmente non determinabile”. Nella diagnosi inoltre c'e' scritto che è bene orientato nello spazio, vigile, ma presenta pensieri ricorrenti, fugaci, è logorroico, piange senza motivo. Ciò che gli è stato prescritto é una pillola di Zyprexa al giorno ed una RM con mezzo di contrasto.
Durante il giorno successivo alla prima somministrazione di Zyprexa, somministrato la sera prima, i sintomi più evidenti (lentezza nel dare delle risposte, ecc.) erano scomparsi quasi del tutto per poi ripresentarsi completamente dopo una piccola discussione. Da allora lo Zyprexa sembra non sortire lo stesso effetto terapeutico di prima. L'efficacia, insomma, è sensibilmente diminuita. Permane la sintomatologia riportata nell'elenco sopra; riesce tuttavia ad essere un po' più concentrato durante un dialogo.
Ulteriori misurazioni della temperatura da quando assume l'antibiotico non sono state effettuate e conto di riprendere oggi.
A tratti persiste la nausea provocata sempre dall'avvertimento di questo odore.
Ha sempre russato se può esservi utile avendo letto questo: "Russare induce un sonno frammentato ed una ridotta ossigenazione dell’organismo. Chi russa tipicamente lamenta un risveglio difficoltoso, sonnolenza e senso di affaticamento muscolare durante il giorno, cui è variabilmente associata intensa cefalea)".
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Dr. Massimo Muciaccia Neurologo 826 19
Gentile utente,

nel caso di sonnolenza diurna, cefalea, lievi deficit cognitivi e di concentrazione in un soggetto con intenso russamento notturno si potrebbe pensare ad una "sindrome delle apnee ostruttive nel sonno". In tali casi un esame dirimente è la polisonnografia, che permette di valutare numerosi parametri del sonno normale o patologico. Tale esame si può effettuare presso un Centro di medicina del sonno (a Bari si può rivolgere alla Clinica Neurologica della Azienda Ospedaliera Policlinico).

Cordiali saluti.

DOTT. MASSIMO MUCIACCIA
SPECIALISTA IN NEUROLOGIA
ASL BAT - ASL BARI

[#2]
dopo
Utente
Utente
Egr. Dr. Massimo Muciaccia,
la ringrazio per la sua risposta.
Tuttavia, voglio aggiungere alcuni sintomi che mi sono sfuggiti mentre scrivevo.
1) Problemi di memoria a breve termine: dimentica dove ha riposto un certo oggetto di recente (anche un minuto prima).
2) Mettiamo il caso che sta cercando la sua agenda: è praticamente sotto il suo naso e non se ne accorge, bensì si mette a cercare in altri posti.
3) Per aiutarlo a cercare degli occhiali una volta glieli ho sventolati d'avanti agli occhi dicendo "papà, gli occhiali sono qua" più volte e lui continuava a cercarli.
Non è un problema visivo perché ha una visione di 8/10 da lontano e per leggere porta già degli occhiali. La gradazione è stata aggiornata pochi giorni fa.
Questi sintomi si aggiungono a quello che ho detto prima.
Ho segnalato al Neurologo che mio padre deve assumere, per 20 giorni, un antibiotico (Tavaric) e un antinfiammatorio (Brufen) prescritti dall'Urologo che gli stanno portando qualche beneficio assieme al Teraprost e all'Avodart (che invece dovrà continuare ad assumere dopo questi 20 giorni). Il Neurologo mi ha risposto che lui non vede la necessità di questo antibiotico e di questo antinfiammatorio. Tuttavia la diagnosi dell'Urologo parla di flogosi e da quando prende l'antibiotico, mio padre parrebbe non avere più la febbre. Il Teraprost e l'Avodart li assume poiché l'urologo ha riscontrato, oltre alla flogosi, un adenoma benigno che però, da quello che ho capito, porta ad un ingrossamento della vescica che perde la sua capacità di contrarsi e quindi un po' di urina ristagna nella vescica per cui si possono avere infezioni, ecc.
Giacché per questioni molto più banali (l'estrazione del dente del giudizio), a causa della palese incuria di un dentista (che non ho denunciato perché in Italia le cause vanno avanti per anni), rischiavo di non poter parlare più, chiedo maggiori numi a Voi altri Dottori per evitare, tra le altre cose, che, assumendo questa o quella medicina, si complichi un quadro già poco chiaro di per sé a causa dell'effetto collaterale di qualche farmaco o di qualche possibile interazione tra essi. Su Internet, infatti, ho letto che qualora si prenda lo Zyprexa assieme ad un farmaco come il Teraprost è bene parlarne con il medico che ha in cura il paziente, perché anche lo Zyprexa, come il Teraprost, può far abbassare la pressione. Senza parlare poi della class action in corso perché pare che la Lilly, che produce lo Zyprexa, abbia omesso in passato alcuni effetti collaterali anche importanti del farmaco appena citato. Il neurologo invece mi dice che è quello che arreca meno problemi, ecc. Personalmente, almeno istintivamente, penso che se lo Zyprexa è il migliore tra questi neurolettici, non voglio nemmeno pensare gli altri che problemi arrechino o possano arrecare.
Non mi spiego ancora, poi, come in 15 giorni la situazione sia precipitata e come dopo una gastroenterite virale, verificatasi ormai 2 mesi fa, uno inizi ad avvertire tutti questi sintomi e come mai il medico di base non abbia subito prescritto degli esami mirati, che non sono di certo gli esami del sangue di routine a cui, per altro, si era sottoposto il mese prima.
Scusate se magari nel mezzo c'è un piccolo sfogo, ma, nonostante stia spendendo un sacco di soldi in rapporto ai benefici che ne sto ricevendo, per capire innanzitutto cosa ha mio padre, mi pare di non aver ancora cavato un ragno dal buco e sto diventando un po' pessimista.
Vi ringrazio anticipatamente per le Vostre risposte e il tempo che dedicate a questo Servizio. Colgo l'occasione per augurarvi buona Pasqua - Pasquetta.
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