Pornografia, danni al cervello, sindrome ipofrontale

Gentili Dottori,
sono un uomo di 34 anni.
Pratico la masturbazione da quando l'ho scoperta con la pubertà. Ho sempre avuto una media di una masturbazione al giorno. Attualmente non ho una vita sessuale da qualche anno e credo che il tutto sia dovuto alla mia pratica.
Sono conscio del fatto che la masturbazione di per sé non sia una pratica dannosa; le vecchie idee moraliste sono state smentite da tempo.
Ma quando la masturbazione è accompagnata all'uso della pornografia, come per me è sempre stato?
Ho letto un articolo piuttosto recente in base agli studi un affermato neurologo americano e credo voi ne siate a conoscenza; sui danni della pornografia al cervello. Si parla del continuo rilascio di dopamina fino al suo esaurimento, di quanto il cervello ne abbia sempre piu' bisogno, e quindi di quanto chi fa uso del porno sia alla ricerca di stimoli sempre piu' estremi; di come quest'atteggiamento condizioni la sessualità vera e propria e possa condurre all'impotenza con una partner in carne ed ossa.
Tutte condizioni in cui mi riconosco.
La novità è stata leggere dei danni al cervello, in particolare ai lobi frontali a causa dell'esagerato rilascio di dopamina che crea dipendenza al pari delle droghe e che porta a 'sindrome ipofrontale'. Danni e modificazioni irreversibili.
Ho già letto di un articolo di uno psicologo dello staff di Medicitalia che non parla di danni al cervello, ma di dipendenza si' e d'impotenza nei rapporti veri pure. Consiglia come terapia:
"È necessario smettere del tutto di fare uso di pornografia e di masturbarsi, evitando di mettersi alla prova, di fare confronti con gli altri. Accettare totalmente e con pazienza che per qualche tempo la libido sarà come morta, confidando che, se non sono in corso patologie di altra natura, essa ritornerà."
Io ho smesso da un po'. Ma ripensando all'articolo sugli studi del neurologo americano mi chiedo quanto possa essere reversibile la cosa, dato che in quell'articolo si parla di danni, atrofia lobi frontali, eccesso di dopamina fino al suo esaurimento, modificazioni nei rapporti, nell'affettività e in molto altro.
Sono teorie che Vi sentite di confermare?
Il Vs parere?
Grazie
[#1]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Ma quando la masturbazione è accompagnata all'uso della pornografia, come per me è sempre stato?

Gentile utente,

più o meno è sempre così, che sia come fantasia o come stimolo. Cambia qualcosa, ovviamente nel senso che in certi individui si produce una sindrome da dipendenza sessuale. Questo è evidente in primis come manifestazione, non è che si vede nel cervello, si vede prima nei fatti.

Ma il punto è un altro: credo che le sia venuta più che altro una preoccupazione per un comportamento che di per sé non le dà problemi ma pratica con piacere. Questo più che altro metterebbe in evidenza la preoccupazione come "elemento" anomalo.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#2]
dopo
Utente
Utente
Dr. Pacini la ringrazio per la risposta e lei ha decisamente ragione sulla mia preoccupazione che è reale, ma comprensibile credo.
Perché da come ho scritto il disinteresse verso un'attività sessuale vera c'è, episodi di impotenza copulatoria anche. Tutto entra nella sintomatologia del pornodipendente.
Io sono sobrio da qualche settimana; ma i dubbi maggiori erano i merito all' ipotesi dei danni irreversibili plastici e chimici al cervello, sindrome ipofrontale, atrofia lobi. Il tutto farebbe risultare vano ogni tentativo nel disintossicarsi e riprendere una vita sessuale sana ed appagante.
Perché in alcuni trattati si legge che dalla pornodipendenza si guarisce, i lobi atrofizzati si rigenerano con la sobrietà e l'astensione. In altri si parla di danno irreversibile.
E' vero non ho avuto mai una masturbazione compulsiva; mediamente una volta al giorno, anche se con periodi piu' intensi. Ma l'orgasmo è raggiunto da anni con l'ausilio della pornografia e della masturbazione. I sintomi, il disinteresse verso il sesso vero, dopo anni, ci sono ancora e permangono in questo periodo di sobrietà, anche se so della temporanea astenia sessuale in corso di 'disintossicazione'.
Ma il dubbio grande rimane:
il danno plastico e neurochimico al cervello. Perché se cosi' fosse, che senso ha disintossicarsi?
[#3]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Gentile utente,

Passando al tema della difficoltà nei rapporti sessuali, è necessario però stabilire se questi siano vissuti bene, cioè con attrazione e aspettativa, se vi sia una buona intesa, e soprattutto se l'interferenza sia legata al fatto che l'eccitamento è condizionato dallo stimolo pornografico.
Questo accade quando lo stimolo eccitante di riferimento diviene visivo, cosicché nel rapporto vero poi questo aspetto (presente ma non come in una visione pornografica) risulta deludente.

Lasciamo perdere il danno neuroplastico (comunque è corretto il suo ragionamento che se ci fosse il "disintossicarsi" non risolverebbe il problema, così come in tutte le dipendenze). Esistono anche i condizionamenti temporanei e reversibili.
Abituarsi ad una fonte di stimolo riducendo l'esposizione all'altra in effetti è utile nel ri-orientare il desiderio verso il proprio scopo, ad esempio il rapporto di coppia.

Per il resto, sul fatto di raggiungere l'orgasmo con materiale pornografico non vi è di per sé niente di strano.
[#4]
dopo
Utente
Utente
Grazie Dr. Pacini.
Chiaro e gentilissimo.
Saluti.
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