Ictus post intervento a cuore aperto di sostituzione valvola aortica e restringimento aorta dilatata
Salve, mio papà ha subito un' operazione chirurgica al cuore per sostituire la valvola aortica e restringere l'aorta. Dopo il risveglio ha avuto un ictus ha seguito di fibrillazione atriale con paralisi del lato dx che ha in parte recuperato anche se è ancora a letto. A distanza di qualche giorno dopo un'altra FA ha avuto un TIA rientrato in poche ore. Il neurologo ci ha detto che si deve aspettare perché la cura post operatoria con la cura dell'ictus sono in contrasto una con coagulanti l'altra con anticoagulante. La mia domanda è che speranze ci sono di ripresa?
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Dr. Otello Poli
Neurologo, Algologo, Esperto in medicina del sonno
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Buona sera,
Perdoni ma non si comprende cosa significhi "...la cura post operatoria con la cura dell'ictus sono in contrasto una con coagulanti l'altra con anticoagulante...".
In ogni caso per ogni situazione esistono delle "linee guida internazionalmente condivise" ovvero linee di comportamento terapeutico cui far riferimento ed agire.
Forse sarebbe meglio farsi spiegare meglio la situazione.
Si tratta di un ictus ischemico o di un ictus emorragico.
Con quali farmaci viene trattato al momento suo padre?
Il paziente soffriva di fibrillazione atriale anche prima dell'intervento cardiochirurgico?
Sarebbe utile riportare in "virgolettato" il referto della ultima TC cranio di controllo e possibilmente sempre in "virgolettato" lo status clinico del paziente.
In generale è possibile affermare come gli interventi di cardiochirurgia siano gravati da complicanze neurologiche post operatorie.
Questa percentuale varia da centro a centro in rapporto alle condizioni generali pre-operatorie del paziente e risulta essere tanto più bassa quanto più alta è la casistica operatoria del centro di cardiochirurgia medesimo.
Una casistica quanto più elevata fa di un centro chirurgico un centro migliore.
Perdoni ma non si comprende cosa significhi "...la cura post operatoria con la cura dell'ictus sono in contrasto una con coagulanti l'altra con anticoagulante...".
In ogni caso per ogni situazione esistono delle "linee guida internazionalmente condivise" ovvero linee di comportamento terapeutico cui far riferimento ed agire.
Forse sarebbe meglio farsi spiegare meglio la situazione.
Si tratta di un ictus ischemico o di un ictus emorragico.
Con quali farmaci viene trattato al momento suo padre?
Il paziente soffriva di fibrillazione atriale anche prima dell'intervento cardiochirurgico?
Sarebbe utile riportare in "virgolettato" il referto della ultima TC cranio di controllo e possibilmente sempre in "virgolettato" lo status clinico del paziente.
In generale è possibile affermare come gli interventi di cardiochirurgia siano gravati da complicanze neurologiche post operatorie.
Questa percentuale varia da centro a centro in rapporto alle condizioni generali pre-operatorie del paziente e risulta essere tanto più bassa quanto più alta è la casistica operatoria del centro di cardiochirurgia medesimo.
Una casistica quanto più elevata fa di un centro chirurgico un centro migliore.
Dr. Otello Poli, MD
Neurologo-Algologo-Esperto in Medicina del Sonno
email: otellopoli@gmail.com
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 10.9k visite dal 21/04/2015.
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