Sveglie notturne in stato di semi incoscienza

Gentili Dottori, mio figlio di 11 anni presenta un problema da quando era piccolo: soffre di improvvise sveglie notturne, durante le quali manifesta comportamenti veramente molto strani. La dinamica è la seguente: si sveglia dopo aver urlato, al punto che naturalmente sveglia anche noi, poi si mette seduto nel letto impaurito esprimendo con la mimica facciale tutta la paura di questo mondo, ha gli occhi aperti, sembra sveglio ma in realtà è uno stato di semi incoscienza. A quel punto si alza e comincia ad andare piuttosto velocemente, a destra e a sinistra, percorrendo tutta la stanza dove si trova e gesticolando con le braccia dimostra terrore. Quando viene chiamato con suo nome da chi si trova all'interno della stanza con lui, pare non sentire, poi lo guarda, cerca di comunicare con lui ma non ci riesce. Esprime alcune articolazioni vocali che non hanno un gran senso, distendere braccia verso l’interlocutore ma non arriva mai a toccarlo, ritrae le braccia e continua a cercare di comunicare, senza riuscire ad esprimere parola o a spiegare ciò che pensa di vedere o sentire o sognare. Tutto questo dura parecchio tempo, anche 5 – 7 minuti, poi piano piano tra la preoccupazione di tutti e l'incredulità per quello cui assistiamo, si convince ad assecondare le richieste mie è di mia moglie e allora piano piano si siede al bordo del nostro letto, e a quel punto si può accarezzare abbracciare e rassicurare, perché prima di quel momento non è possibile fare tutto questo. La pediatra, ci ha spiegato che sotto i 12 anni può capitare che i bambini manifestino queste forme di comportamento e che bisogna in questi casi abbracciarli rassicurarli e tranquillizzarli. Io però siccome sono un soggetto apprensivo, ho paura che ci possa essere dell'altro e cioè qualche disfunzione o addirittura qualche tumore o non so cosa a livello cerebrale, anche se però in parte questa mia tesi si smentisce perché lo scorso anno il bambino è stato sottoposto a due TAC all'encefalo, in quanto ha avuto un ascesso mastoideo vicino all'orecchio ed è stato operato. Dalle TAC non si è visto nulla a livello cerebrale. Fornisco ancora un elemento, io che sono il padre, alcuni anni fa ho avuto una fistola atero venosa durale, in sede intracranica, che è stata chiusa per via endovascolare. Mi è stato detto però che non c’è familiarità per questo tipo di problema che ho avuto. A questo punto mi rivolgo a voi specialisti neurologi per cercare di capire cosa possa avere mio figlio, che è un ragazzino ben sviluppato, in ottima salute magro e longilineo, intelligente e senza un qualche apparente problema. Quali potrebbero essere le cause di queste sveglie che si propongono con una maggiore frequenza in questo periodo estivo di caldo (ogni 2/3 giorni) e molto meno frequentemente (1/2 volte al mese), durante il periodo scolastico. Ringrazio anticipatamente coloro che vorranno indicarmi il loro pensiero o cosa debba fare per fugare ogni dubbio circa l’integrità della salute di mio figlio.
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Dr. Adelia Lucattini Psichiatra, Psicoterapeuta 182 7 28
Dalla descrizione sembrerebbe trattarsi di un possibile disturbo misto di "pavor nocturnus" e parasonnia (sonnambulismo), tenendo ben presente che ogni orientamento diagnostico rimane tale e solo ipotetico finché il medico non ha la possibilità di visitare il paziente e vedere gli esami strumentali effettuati personalmente.

Perciò è indicato effettuare una visita specialistica con neuropsichiatra infantile per la componente neurologica dei disturbi descritti e eventualmente una consultazione psicoanalitica volta a individuare o escludere un'eventuale reazione ansiosa o depressiva del ragazzo, anche secondaria al disturbo descritto.

In queste situazioni è inoltre consigliata una valutazione per un eventuale sostegno psicoterapico per i genitori, finalizzato alla gestione dello stress e della preoccupazione per la salute del proprio congiunto.

Dr. Adelia Lucattini.
Psichiatra Psicoterapeuta.

Psicoanalista Ordinario SPI-IPA.Esperta in bambini e adolescenti.Depressione-Disturbi dell'umo

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Dr. Edoardo Bernkopf Dentista, Gnatologo, Esperto in medicina del sonno 6.5k 211 29
Gentile Signora, a lato dei consigli della Collega Lucattini, aggiungerei che fra i disturbi nel sonno potenzialmente responsabili dei comportamenti notturni del suo bambino andrebbero esclusi anche quelli di tipo respiratorio., se non altro perché la loro esclusione, almeno a livello di screening , risulta più semplice, giacchè in prima battuta prevedono di rispondere ad alcune semplici domande:
La notte il suo bambino russa? Presenta un respiro rumoroso? si agita e si rigira molto? suda? riferisce bruschi risvegli notturni?
Se così fosse si potrebbe pensare appunto a problemi respiratori ostruttivi, forse complicati da episodi di apnea.
L’apnea ostruttiva nel sonno ed il russare notturno rappresentano un conflitto tra la lingua e le strutture molli del faringe, in particolare palato molle, ugola, tonsille, adenoidi. Il russare è dovuto al fatto che l’aria inspirata (in questi casi per lo più attraverso la bocca, e non il naso come sarebbe auspicabile), trova uno stretto passaggio in cui viene accelerata. Le strutture molli che circondano appunto questo passaggio, entrano in vibrazione originano il caratteristico e sgradevole rumore del russamento.
Il fenomeno è favorito da tutti quegli elementi concausali che contribuiscono a restringere il lume: ipertrofia adeno tonsillare, ipotonia del genioglosso e degli altri muscoli che contribuiscono a mantenere pervio il faringe, e dalle ostruzioni nasali di vario genere che inducano alla respirazione orale.
In caso di risposte positive , che eventualmente , se crede, mi darà, il quadro va approfondito per la conferma diagnostica e per la scelta della più adeguata terapia.
Cordiali saluti ed auguri.

Dr. Edoardo Bernkopf-Roma-Vicenza-Parma
Spec. in Odontoiatria, Gnatologo- Ortodontista
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