Autismo

Salve,
sono il papa di un bambino di 23 mesi compiuti da poco.
FIno a 6 mesi fa, (sett 2017) sembrava avere no sviliuppo cognitivo normale, di giorno stava dai nonni materni e la sera e nei we con noi,
Non ha mai gattonato, ha camminato a circa 1 anno, a 14 /15 mesi correva. Nello stesso periodo la prima parola mamma.
In totale a Settembre 2017 diceva mamma papa ed accennava a nonna, non sempre porò tali parole venivano usate nel contesto corretto.
Faceva no con la testa (volendo esprimere un no) e si faceva capire per le altre cose a modo suo (non sempre indica).
A volte capitava che chiamandolo non si girasse, ma ha sempre avuto un grande affetto per noi, venedo spesso a prendersi abbraccio mentre gioca anche se ci vede impegnati a fare altro.
Beve da poco da solo dal biberon, mangia con il nostro aiuto anche se è capace di portarsi il cucchiaino in bocca se vuole.
Va al nido da settembre, la mattina quando lo lasciamo ancora piange per poi calmarsi in poco tempo.
Tuttavia le maestre dicono che non gioca molto con gli altri bambini e gli piace molto "mettere a posto le cose".
A casa fa giochi vari ma molto semplici, il suo maggior interesse è trascinarsi dietro qualunque cose assomigli ad un carrellino (moto, triciclo, tavolinetto, ecc).
Fino a poco fa calciava benino il pallone, ora non lo fa piu al massimo lo porta tra le mani.
Ha avuto Il Morbillo nel Maggio 2017 (a quasi 15 mesi), caratterizzato da fabbre molto alta per 1 settimana ed una leggera polmonite (per il quale è stato ricoverato 5 giorni) , durata totale della malattia fino alla scomparsa delle macchie sulla pelle 10 giorni.
Da settembre pero ci è sembrato che non sia piu cresciuto psicologicamente, nessuna parola in piu, nessun gesto particolare o gioco piu "difficile", non indica al massimo allunga la mano quasi sembra che volessse arrivare da solo alle cose, fa molto di meno il gesto del NO.
Continua a non girarsi quando lo si chiama a meno che non voglia lui, in queste occasioni pero ci guarda bene negli occhi e sorride.
Quando suona il citofono corre sempre alla porta, è sempre gioioso con chiunque sia.
Ci imita solo facendo finta di rispondere al telefono, o provando a cambiare canale con il telecomando (ma di rado).
Dati gli scarsi progress recenti, Mercoledi 14 siamo stati da un NPI in una struttura pubblica a roma, il quale ci ha detto di provare a stimolarlo di piu con i giochi piu interattivi e di tornare tra 2 mesi, in quanto il ritardo può essere dovuto al primo anno non trascorso al nido ma dai nonni.
Quello che mi preoccpa è che ci ha anche detto di averlo messo già in lista per lo screening per l'autismo, che verrà fatto nei prossimi mesi a meno di un recupero visibile nel prossimo controllo (aprile 2018).

vorrei sapere, il fatto di avelo gia messo in lista, mi devo preoccupare o è solo una prassi che si fa?

Dalla descrizione che vi ho fatto cosa ne pensate?

Grazie in anticipo.
[#1]
Dr. Giovanni Ronzani Psicoterapeuta, Medico igienista 327 8
gentile utente, attualmente c'è una particolare attenzione per lo spettro autistico, tale che si tende ad ampliare le condizioni per le quali sia opportuno effettuare test indicativi. Il fatto che il bambino mostri affetto e interagisca emotivamente con voi depone una remota possibilità di tale condizione. Forse potrebbe essere utile esplorare l'aspetto più prettamente neurologico. Se il sospetto di un qualche rallentamento dello sviluppo dovesse trovare una conferma, lo specialista potrà dare indicazioni per un percorso idoneo a favorire lo sviluppo delle capacità motorie e cognitive.

Cordiali Saluti

dr Giovanni Ronzani

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentile dottor Ronzani,

le do ulteriori dettagli:

il bimbo nelle ultimo mese sembra sia regredito ulteriormente, è sempre piu nervoso ed interagisce molto meno con tutti, solo alla madre è ancora molto attacato.
Inoltre ha iniziato molti comportameti strani, che confrontandoli con quelli presenti sul web fanno proprio pensare all'autismo, proprio da pochi giorni a iniziato a girare intorno al tavolo con gli occhi che fissano laterlamente il bordo di quest'ultimo, o seguire muri sempre con sguardo laterale.

Venerdi 9-03 siamo stati al Bambin Gesu di Roma, la NPI di turno dopo un oretta di osservazione ci ha confermato quanto avevano indicato all'altro ospedale, fornendoci inoltre una diagnosi scritta "3155 - disturbi misti dello sviluppo, atipie socio-comunicative in bimbo con grave ritardo del linguaggio"

Ci ha indirizzato verso il centro TSMREE territoriale per iniziare urgentemente la riabilitazione, ed ha messo in lista il bambino per il protocollo DGS.

Si tratta quindi di autismo ? Si può recuperare con le terapie?

Sia al TSMREE che nei centri convenzionati che ci ha indicato quest'ultimo, ci hanno parlato di liste di attesa di ameno 18 mesi e non forniscono il servizio analogo privatamente.
Grazie
Alessandro
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Dr. Giovanni Ronzani Psicoterapeuta, Medico igienista 327 8
Gentile Utente, la diagnosi riportata non si riferisce all'autismo, sono altri tipi di disturbi. In tali casi le terapie riabilitative si sono mostrate molto utili, a volte con recuperi molto importanti. Lei può presentare domanda anche presso altri centri convenzionati , a volte i tempi di attesa, mediamente di 14-18 mesi, possono variare. In alternativa sarebbe utile iniziare una terapia con psicomotricista o logopedista per conto proprio per poi passare al centro convenzionato o pubblico prima possibile.
[#4]
dopo
Utente
Utente
Gentile dottore,


le scrivo la nuova diagnosi che hanno emesso in un centro convenzionato di Roma dove inizierà a segure delle terapie di gruppo con frequesnza bisettimanale.

Posso chiederle cosa significa e se c'è possibiltà di recupero e/o guarigione?
Su internet si trovanosolo informazioni poco confortanti.
Il "ritardo globale dello sviluppo" di cui parlano è un "blocco definitivo" o indica solo la necessità di aiuto per far ripartire la crescita cognitiva?
Grazie.

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valutazione multispecialistica e un approfondimento testologico ADOS-2 Modulo Toddler, indicato per bambini di età compresa tra i 12 e 30 mesi che non presentano ancora un consistente linguaggio con frasi, e fornisce una "Fascia di Rischio" piuttosto che un punteggio cut-off, in modo da consentire al clinico di quantificare e formalizzare n’impressione clinica evitando una classificazione formale che può non essere appropriata in questa fascia di età.
Il punteggio globale pari a 13 [AS=10 + CRR=3] colloca i comportamenti comunicativi e relazionali di Andrea in una fascia di rischio evolutivo di tipo Lieve/Moderato per un Disturbo dello Spettro Autistico.
Il quadro clinico si caratterizza allo stato attuale per assenza di produzioni vocali e un profilo di sviluppo atipico seppur in presenza di un flessibile e comunicativo contatto oculare che viene modulato durante l'interazione reciproca anche in sequenze triadiche, seppur non ancora integrato in maniera armonica con altre strategie comunicative presenti. Repertorio non verbale limitato a gesti strumentali e descrittivi mentre ancora assente l'indicazione. Buona la capacità di iniziare e rispondere a sequenze di attenzione condivisa con sorriso sociale di risposta e divertimento condiviso nell'interazione con l'altro sociale. Osservati irrigidimenti delle mani e delle dita e bruxismo occasionale riferito in diminuzione così come l'andatura sulle punte, non osservata in corso di valutazione.
Presenti difficoltà di regolazione emotiva con scarsa tolleranza alla frustrazione. Presente gioco funzionale e utilizzo rappresentativo di oggetti secondo schemi simbolici emergenti e interesse ripetitivo verso sequenze/materiale ludico. Assenti produzioni vocali ecolaliche e/o idiosincratiche o intonazione peculiare.
Alla luce di quanto osservato si descrive una condizione compatibile con un Ritardo globale di sviluppo (315.8 codice ICD-9 CM; F88 codice ICD-10) per cui si ritiene opportuno avviare un trattamento abilitativo/riabilitativo integrato di tipo psicomotorio ed interattivo-relazionale che implementi le abilità di autoregolazione emotiva e attentiva, che sfrutti il gioco corporeo condiviso e che eliciti l'emergere di condotte relazionali e comunicative al fine di favorire una maggiore reciprocità e intenzionalità comunicativa.