Internet gaming disorder e stato di aggressività

Buongiorno,
mi rivolgo a voi in quanto necessito di un confronto in merito ad un ragazzo di 14 anni che seguo per le ripetizioni da quasi 3 anni (Filippo-nome di fantasia).
Sinceramente mi trovo in difficoltà a delinearvi un quadro generale della situazione, dato che è alquanto complessa e intricata.
Andando in ordine:

Alice (nome di fantasia della mamma di F.) viene abbandonata da sua madre quando aveva 14 anni e rimane quindi con il padre.

Alice, ragazza e poi donna fragilissima, in giovane età si sposa con un ragazzo del suo paese che poco dopo il matrimonio risulta essere violento nei suoi confronti.
Nasce una bambina da questo matrimonio: Ginevra.

Alice decide di separarsi dal marito e con il tempo instaura svariate relazioni occasionali con molti uomini.

Uno degli ultimi è un ragazzo pakistano, che lei accoglie in casa e da questa relazione nasce Filippo.
Anche questo ragazzo è molto violento con Alice e a Filippo capita di assistere alle violenze, fino poi all'età di 2-3-4 anni: momento in cui il pakistano viene cacciato dalla madre.

Ginevra, prima che la madre decidesse di cacciare il pakistano, decide di non assecondare questa relazione malsana che la madre aveva e di andare a vivere nella casa del padre, creandosi poi una sua vita.

Alice mantiene comunque relazioni non sane e spesso lascia il figlio di 9-10 anni in casa da solo per uscire di sera, dato che questo si rifiuta di uscire con lei.

Alice si ammala di tumore e Filippo sta con la nonna, madre di Alice, che nel frattempo ha riallacciato i rapporti con la figlia.
Questa riesce a dominare il nipote, ribelle e aggressivo.

Alice guarisce e per "strappare" Filippo dalla nonna, dato che si era comunque instaurato un legame affettivo, gli regala una PlayStation.
E' l'inizio della fine.

OGGI: Alice è ormai una donna, più responsabile di un tempo ma comunque molto fragile.

F. è diventato dipendete dai videogame, YouTube ecc, ed è seguito da un neuropsichiatra (dal mio pv inadatto).

F. è estremamente aggressivo, tanto che 3 anni fa ha rotto 2 costole alla madre (in ps ha riferito di essere caduta), si mette sulla ringhiera del balcone minacciando di buttarsi giù all'imposizione di smettere di giocare alla Play, si arrabbia facilmente e spacca cose.

Quando sa che arriva la sorella, Ginevra, la quale ha controllo su di lui, è capitato che mettesse un coltello sotto il cuscino.

Alice per lavoro esce di casa alle 7 e torna alle 17, F. è tutto il giorno a casa da solo e attualmente non venendo a contatto con ragazzi della sua età, si è completamente isolato nel mondo virtuale.
Non ha comunque molti amici: alle medie subiva bullismo e attualmente in DAD salta verifiche e lezioni, non si fa vedere e non ha instaurato rapporti con la classe.

Chiedo a voi quindi un consiglio su cosa poter fare?
Il neuropsichiatra e il MMG sminuiscono la situazione.
Dal mio pv perché la madre non racconta a loro quello che racconta e me.
F. è sempre + instabile e ha il completo controllo della madre.
[#1]
Dr. Tiziano Pellegrini Psicologo 40 3
G.le Utente,

è molto singolare che il tutor di un bambino, investito dal genitore di un "potere" confinato al solo ambito apprenditivo, sia così implicato nelle circostanze emotive dell'intero nucleo famigliare, con relativo carico emotivo gravoso come è immaginabile dalla sua richiesta. Devo ammettere che se non avesse specificato di essere il tutor del bambino avrei pensato che ad aver scritto fosse stato il padre, dalla particolarità dei dettagli forniti. Vorrei invitarla a ripensare alcune sue affermazioni:
- "Alice, ragazza e poi donna fragilissima": da cosa evince precisamente che Alice sia una ragazza fragilissima? quali eventi glielo hanno fatto supporre?
- "si sposa con un ragazzo del suo paese che poco dopo il matrimonio risulta essere violento nei suoi confronti": in che modo oggettivamente il ragazzo del suo paese si mostra violento?
- "Anche questo ragazzo è molto violento con Alice e a Filippo capita di assistere alle violenze": in che modo è violento anche il ragazzo pakistano? In che occasione Filippo ha assistito alle violenze?
-"Alice mantiene comunque relazioni non sane": cosa intende Lei per relazioni non sane?
- "Questa riesce a dominare il nipote, ribelle e aggressivo.": cosa le fa definire Filippo ribelle e aggressivo?
-"Alice guarisce e per "strappare" Filippo dalla nonna, dato che si era comunque instaurato un legame affettivo, gli regala una PlayStation.": Lei ritiene che senza play station quindi Filippo avrebbe preferito continuare a vivere con la nonna? una play station è stata l'ago della bilancia per cui Filippo è proteso per il trasferimento dalla madre?
- "Alice è ormai una donna, più responsabile di un tempo ma comunque molto fragile." chiederei nuovamente di espormi quali circostanze le fanno definire Alice come una persona molto fragile.
- "F. è diventato dipendete dai videogame, YouTube ecc": quando per lei una persona diventa dipendente da videogame o youtube?
- "è tutto il giorno a casa da solo e attualmente non venendo a contatto con ragazzi della sua età, si è completamente isolato nel mondo virtuale.": quali implicazioni ne scaturirebbero secondo lei?
- "alle medie subiva bullismo e attualmente in DAD salta verifiche e lezioni, non si fa vedere e non ha instaurato rapporti con la classe.": in che modo subiva bullismo? Attualmente lei si occupa di ripetizioni, ma il ragazzino salta le lezioni e le verifiche. Può benissimo cercare una linea di intervento comune con gli insegnanti. Non è di disturbo, anzi spesso è visto come segno di attenzione e premura da parte delle insegnanti che apprezzano. Potreste anche mettervi d'accordo su come gestire l'ambito dell'apprendimento.
- In ultimo, noto che ha utilizzato i termini controllare e dominare per esprimere la qualità delle relazioni di filippo. La nonna lo domina, la sorella lo controlla e lui controlla la madre. Sembra una dinamica di sovverchiamento-dominanza da quel che descrive. Mi chiedo, se queste dinamiche emozionali siano così forti da rischiare di trascinare anche le persone che entrano nell'universo di Filippo e di Alice.
Il neuropsichiatra ha una formazione e degli strumenti in grado di fargli cogliere eventuali disagi e situazioni problematiche a prescindere dai racconti dei caregiver. Qualcosa di celato risalta spesso dai comportamenti del ragazzo e dalle dinamiche famigliari.
Quanto a quello che chiede di dover fare le suggerisco senz'altro una colloquio di counselling psicologico, il quale potrebbe aiutarla a districarsi in maniera più funzionale tra le sue preoccupazioni.

Cordialmente

Dr. Tiziano Pellegrini
Psicologo dell'infanzia, dell'adolescenza e dell'età adulta

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