Contagio di congiuntivite virale

Salve Dottore,
tra i consulti già presenti sul sito ho trovato informazioni relative ai sintomi ed alla cura farmacologica della congiuntivite virale, ma nulla sul suo contagio.
A tal proposito, vorrei chiederLe di valutare la pericolosità di contagio nel corso di una normale relazione interpersonale con un soggetto precedentemente affetto dalla malattia in oggetto.

Nella fattispecie, ieri ho partecipato ad un meeting di lavoro, e mi sono intrattenuto in conversazione con un avvocato, il quale ha accennato ad una sua passata affezione da congiuntivite virale subita in forma particolarmente virulenta, e sosteneva di aver rischiato di perdere l'occhio destro e di essersi salvato sottoponendosi ad una terapia presso un centro di eccellenza in Spagna.

Inizialmente ho trascurato l'aspetto epidemiologico della situazione e non ho fatto particolare attenzione a non toccare gli occhi (anche se in generale evito quando non lavo le mani, quindi credo di essermi comportato così anche ieri); purtroppo stamattina mi sono ricordato di questo particolare e, facendo una breve ricerca su internet per curiosità, ho scoperto che la malattia risulta essere (al contrario di quanto credessi) molto contagiosa, e che causa sintomi molto fastidiosi, se non pericolosi.

Detto ciò, mi chiedo in primis se un soggetto precedentemente affetto da tale patologia possa, dopo averla curata (e, suppongo, debellata), essere ancora "portatore sano" dei virus che la provoca, quindi contagioso.

Bisogna aggiungere che questa persona ha conversato con tutte le altre persone presenti al meeting, anche se si è intrattenuto maggiormente con me per via di una discussione su un comune interesse; tra l'altro era accompagnato dalla moglie, e suppongo che conduca una vita sociale e professionale assolutamente normale, quindi pur non sentendomi di escludere il rischio di contagio, tali riflessioni mi hanno notevolmente tranquillizzato.

Nel caso in cui invece il rischio sia effettivo, vorrei sapere come comportarmi (e mi chiedo quale sia la capacità di sopravvivenza del virus, oltre a occhio-mano-occhio, se occhio-mano-vestiti o altro), vorrei infatti evitare (se ancora statisticamente possibile) l'incubazione o, ancor peggio, il contagio ai miei familiari. Ovviamente mi chiedo anche, nel caso di sicuro contagio, a cosa andrei incontro.

Scusandomi per la prolissità, spero di non doverLa disturbare ulteriormente, resto in attesa di una Sua pregiatissima risposta e ringraziandoLa anticipatamente per l'aiuto, La saluto cordialmente.
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Dr. Giulio Bamonte Oculista 431 25 4
Salve,

Una infezione virale da adenovirus dura 15 giorni.
E' piu' o meno come un rafreddore. Avrebbe paura di un raffreddore?
Non una malattia sessualmente trasmessa per la quale bisogna preoccuparsi dello stile di vita delle persone.
A meno che il collega non avesse una congiuntivite epidemica in atto quindi lei non corre alcun rischio.

Inoltre, probabilmente sempre il collega in questione avra' probabilmente avuto una keratite+congiuntivite e non una semplice congiuntivite, se addirittra rischiava di perdere l'occhio, e sempre probabilmente da herpes e non da adeno virus.
La kerato congiuntivite virale erpetica e' una altra cosa. Ben piu' sera ma non e' epidemica.
Cordiali Saluti,

Dr. Giulio Bamonte.
Chirurgia della retina e della cataratta
www.giuliobamonte.it

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