Calazio(?) cronico
Da oltre due anni ho un problema ricorrente che si manifesta alla palpebra inferiore dell' occhio sinistro.
Nella prima fase si è manifestato un gonfiore sull'occhio, abbastanza fastidioso. Il medico mi ha diagnosticato un calazio e mi ha consigliato semplicemente di avere pazienza e di fare degli impacchi di acqua e sale. Effettivamente il calazio e' andato via dopo circa 8-10 giorni.
Ma nei mesi successivi si e' ripresentato con una certa insistenza circa ogni 30-50 giorni. Il medico di base mi ha prescritto anche una pomata (TobraDex) ma non sembra che abbia avuto particolare efficacia.
L'unico modo che ho trovato per tenere "sotto controllo" il calazio (ma a questo punto sono anche incerto dell'eziopatogenesi) è di fare degli impacchi di acqua calda e sale non appena si manifestano i primi sintomi (arrossamento e prurito persistente della palpebra). In questo modo riesco ad evitare - o ridurre - il formarsi del gonfiore.
Piu recentemente il problema si manifesta piu frequentemente ma in forma diversa. Prima con un "prurito" alla palpebra/occhio e poi un rossore/macchia sulla palpebra che rimane per qualche giorno.
La persistenza e la ricorrenza del problema sempre nello stesso punto mi lascia pensare che non dovrei sottovalutare la cosa.
Mi rivolgo al forum nel tentativo di capire quale sia la strada migliore da seguire. Rivolgermi ad un oculisto o un dermatologo?
Grazie
// P
Nella prima fase si è manifestato un gonfiore sull'occhio, abbastanza fastidioso. Il medico mi ha diagnosticato un calazio e mi ha consigliato semplicemente di avere pazienza e di fare degli impacchi di acqua e sale. Effettivamente il calazio e' andato via dopo circa 8-10 giorni.
Ma nei mesi successivi si e' ripresentato con una certa insistenza circa ogni 30-50 giorni. Il medico di base mi ha prescritto anche una pomata (TobraDex) ma non sembra che abbia avuto particolare efficacia.
L'unico modo che ho trovato per tenere "sotto controllo" il calazio (ma a questo punto sono anche incerto dell'eziopatogenesi) è di fare degli impacchi di acqua calda e sale non appena si manifestano i primi sintomi (arrossamento e prurito persistente della palpebra). In questo modo riesco ad evitare - o ridurre - il formarsi del gonfiore.
Piu recentemente il problema si manifesta piu frequentemente ma in forma diversa. Prima con un "prurito" alla palpebra/occhio e poi un rossore/macchia sulla palpebra che rimane per qualche giorno.
La persistenza e la ricorrenza del problema sempre nello stesso punto mi lascia pensare che non dovrei sottovalutare la cosa.
Mi rivolgo al forum nel tentativo di capire quale sia la strada migliore da seguire. Rivolgermi ad un oculisto o un dermatologo?
Grazie
// P
[#1]
Gentile utente,
La ricorrenza dei calazi è abbastanza comune. E' valida la terapia proposta dal Suo oculista di effettuare impacchi sull'area infiammata.
La comparsa di prurito può farci però sospettare una concomitante reazione allergica. Generalmente rimane un problema di pertinenza oculistica, essendo necessari comunque prodotti che non siano lesivi per i tessuti oculari.
Il mio consiglio, nella Sua situazione, è di tenere sempre le palpebre ben pulite, magari aiutandosi con prodotti specifici come il Blefaroshampoo o il lavaggio oculare Blephasol.
In bocca al lupo!
La ricorrenza dei calazi è abbastanza comune. E' valida la terapia proposta dal Suo oculista di effettuare impacchi sull'area infiammata.
La comparsa di prurito può farci però sospettare una concomitante reazione allergica. Generalmente rimane un problema di pertinenza oculistica, essendo necessari comunque prodotti che non siano lesivi per i tessuti oculari.
Il mio consiglio, nella Sua situazione, è di tenere sempre le palpebre ben pulite, magari aiutandosi con prodotti specifici come il Blefaroshampoo o il lavaggio oculare Blephasol.
In bocca al lupo!
Dottor Antonio Pascotto
Tel. 081 554 2792
www.oculisticapascotto.it
[#2]
Oculista
Caro signore
Il calazio unitamente all'orzaiolo, rappresenta una delle più frequenti lesioni acquisite della palpebra. Negli adulti i calazi
rientrano il più delle volte nel quadro clinico delle meibomiti croniche associate ad alcune affezioni dermatologiche quali la dermatite seborroica e l'acne rosacea.
Le palpebre contengono alcune strutture annessiali particolari: le ciglia con annesse le ghiandole di Zeiss (gh. sebacee); le
ghiandole di Moll,sudoripare modificate, e le ghiandole di Meibomio. Queste sono ghiandole sebacee olocrine inserite profondamente
nel piatto tarsale e completamente indipendenti dai follicoli delle ciglia. Sono presenti in un numero variabile da 20 a 30 sulla
palpebra superiore e da 10 a 20 in quella inferiore e producono un materiale lipidico normale costituente del film lacrimale.
Qualora si verifichi l'ostruzione del dotto escretore o quando una primitiva infezione batterica (orzaiolo interno) ne provochi la rottura,il rilascio del materiale lipidico nei tessuti circostanti produce una reazione da corpo estraneo costituita da istiociti, cellule giganti multinucleate, plasmacellule, eosinofili, linfociti e leucociti polimorfonucleati. Si costituisce così il calazio, un lipogranuloma che si sviluppa attorno alle ghiandole di Meibomio. La diagnosi differenziale principale va posta con l'orzaiolo, infezione batterica a carico del bulbo pilifero e/o delle ghiandole di Zeiss (orzaiolo esterno) o delle ghiandole di Meibomio (orzaiolo interno), il più delle volte sostenuta dallo Staphylococcus aureus.
L' affezione si risolve in 5-7 giorni con il drenaggio spontaneo dell'ascesso . Si differenzia inoltre dalla Cellulite presettale, che si manifesta con eritema ed edema palpebrale, per la mancanza di febbre e leucocitosi . L'evoluzione del calazio è condizionata dalla
possibilità della ghiandola di svuotarsi, se ciò avviene, può guarire spontaneamente; l' applicazione ripetuta nel corso della giornata di impacchi caldi agevola questo processo. Se si associa una blefarite significativa, può essere utile un antibioticoterapia topica.
Quando il trattamento conservativo fallisce si ricorre all' infiltrazione di 0.05-0.2 ml di Triamcinolone 5 mg/dL, che determina la guarigione delle lesioni entro 1 o 2 settimane, questo approccio terapeutico si è dimostrato più efficace rispetto al solo trattamento
conservativo.
In ultimo si può ricorrere al curettage transcongiuntivale del granuloma. Qualunque sia la scelta terapeutica è bene tenere presente
che la presenza di calazi a livello della palpebra superiore può determinare un transitorio appiattimento della porzione centrale della cornea con conseguente diminuzione del visus, peraltro reversibile a seguito della guarigione. I soggetti affetti da calaziosi vanno educati ad una accurata e giornaliera detersione della rima palpebrale per la possibilità che il fenomeno si ripresenti; oltre a questo provvedimento di base, deve essere messo in opera quanto necessario per la terapia della patologia di fondo (Dermatite seborroica,rosacea) quando presente.
Inoltre devono essere fatti esmi dell'apparato gastroenterico,perchè ci possono essere problematiche di alterato transito,colecistopatie etc.etc.
http://siravoduilio.beepworld.it
Un caro saluto.
DR DUILIO SIRAVO
Il calazio unitamente all'orzaiolo, rappresenta una delle più frequenti lesioni acquisite della palpebra. Negli adulti i calazi
rientrano il più delle volte nel quadro clinico delle meibomiti croniche associate ad alcune affezioni dermatologiche quali la dermatite seborroica e l'acne rosacea.
Le palpebre contengono alcune strutture annessiali particolari: le ciglia con annesse le ghiandole di Zeiss (gh. sebacee); le
ghiandole di Moll,sudoripare modificate, e le ghiandole di Meibomio. Queste sono ghiandole sebacee olocrine inserite profondamente
nel piatto tarsale e completamente indipendenti dai follicoli delle ciglia. Sono presenti in un numero variabile da 20 a 30 sulla
palpebra superiore e da 10 a 20 in quella inferiore e producono un materiale lipidico normale costituente del film lacrimale.
Qualora si verifichi l'ostruzione del dotto escretore o quando una primitiva infezione batterica (orzaiolo interno) ne provochi la rottura,il rilascio del materiale lipidico nei tessuti circostanti produce una reazione da corpo estraneo costituita da istiociti, cellule giganti multinucleate, plasmacellule, eosinofili, linfociti e leucociti polimorfonucleati. Si costituisce così il calazio, un lipogranuloma che si sviluppa attorno alle ghiandole di Meibomio. La diagnosi differenziale principale va posta con l'orzaiolo, infezione batterica a carico del bulbo pilifero e/o delle ghiandole di Zeiss (orzaiolo esterno) o delle ghiandole di Meibomio (orzaiolo interno), il più delle volte sostenuta dallo Staphylococcus aureus.
L' affezione si risolve in 5-7 giorni con il drenaggio spontaneo dell'ascesso . Si differenzia inoltre dalla Cellulite presettale, che si manifesta con eritema ed edema palpebrale, per la mancanza di febbre e leucocitosi . L'evoluzione del calazio è condizionata dalla
possibilità della ghiandola di svuotarsi, se ciò avviene, può guarire spontaneamente; l' applicazione ripetuta nel corso della giornata di impacchi caldi agevola questo processo. Se si associa una blefarite significativa, può essere utile un antibioticoterapia topica.
Quando il trattamento conservativo fallisce si ricorre all' infiltrazione di 0.05-0.2 ml di Triamcinolone 5 mg/dL, che determina la guarigione delle lesioni entro 1 o 2 settimane, questo approccio terapeutico si è dimostrato più efficace rispetto al solo trattamento
conservativo.
In ultimo si può ricorrere al curettage transcongiuntivale del granuloma. Qualunque sia la scelta terapeutica è bene tenere presente
che la presenza di calazi a livello della palpebra superiore può determinare un transitorio appiattimento della porzione centrale della cornea con conseguente diminuzione del visus, peraltro reversibile a seguito della guarigione. I soggetti affetti da calaziosi vanno educati ad una accurata e giornaliera detersione della rima palpebrale per la possibilità che il fenomeno si ripresenti; oltre a questo provvedimento di base, deve essere messo in opera quanto necessario per la terapia della patologia di fondo (Dermatite seborroica,rosacea) quando presente.
Inoltre devono essere fatti esmi dell'apparato gastroenterico,perchè ci possono essere problematiche di alterato transito,colecistopatie etc.etc.
http://siravoduilio.beepworld.it
Un caro saluto.
DR DUILIO SIRAVO
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 41.2k visite dal 24/03/2008.
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Approfondimento su Dermatite
La dermatite è un'infiammazione della pelle dovuta a varie cause (per esempio atopica, allergica o da contatto), con sintomi comuni come prurito e arrossamento.