Vitrectomia per pucker maculare

Buongiorno,
mio padre di 81 anni gode da sempre di buona salute, ma a breve dovrà sottoporsi ad un intervento di vitrectomia per un pucker maculare ad un occhio. Ho saputo che da alcuni anni viene utilizzata una tecnica mini invasiva "a 23 gauges" messa a punto nel 2006 in Germania; vorrei sapere se questa nuova tecnica ha dato esiti effettivamente soddisfacenti (garantisce decorsi più brevi, ma con quali risultati?) tali da soppiantare completamente la vecchia tecnica più invasiva, e quali sono i centri nel nord Italia che possono vantare una maggiore esperienza ed affidabilità. Siamo a Parma, credo che la tecnica mini invasiva venga utilizzata anche nel nostro Ospedale, ma può valere la pena di fare qualche chilometro?
Chiedo a Voi la gentilezza di un consiglio obiettivo e disinteressato.
Grazie e saluti.
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Attivo dal 2007 al 2010
Oculista
Carissimo,
La membrana Epiretinica di cui trattiamo o pucker maculare o sindrome dell'interfaccia vitreoretinica è' una sottile membrana che si sviluppa al di sopra della parte centrale della retina (la macula) provocandone la progressiva distorsione. Può insorgere spontaneamente (generalmente dopo i 50 anni) o secondariamente a processi infiammatori, esiti di distacchi di retina o trattamenti laser. I sintomi sono rappresentati da una lenta e progressiva distorsione delle immagini con la comparsa di una macchia grigia centrale. L'unico trattamento è chirurgico con intervento di vitrectomia e rimozione meccanica (peeling) della membrana. I risultati migliori sono attesi per membrane epiretiniche di recente insorgenza (inferiore ai 6 mesi) e consistono essenzialmente nella quasi completa risoluzione della distorsione ed un certo recupero dell’acuità visiva.
Esame diagnostico di fondamentale importanza per la diagnosi e il controllo post operatorio è l’OCT.
Come detto tale membrana patologica presente sulla superficie della retina esercita una trazione e una deformazione della retina centrale. Questo comporta una riduzione visiva con distorsione delle immagini. Lo scopo dell'intervento chirurgico sopra detto è quello di rimuovere tale membrana, consentendo un miglioramento dell'acuità visiva. L'intervento viene eseguito in anestesia locale e consiste nella rimozione del corpo vitreo centrale e nella rimozione della membrana patologica retinica. Questo intervento viene eseguito anche con una nuova tecnica MININVASIVA che permette l'utilizzo di strumenti sottilissimi e non richiede l'uso di punti di sutura a fine intervento.
Nata nel 2004, la vitrectomia 23G è il più recente sviluppo della tecnologia oftalmica per la chirurgia vitreo-retinica. Deriva dalla ricerca di combinare i vantaggi di vitrectomia 20G e 25G e di ridurre gli svantaggi di entrambe.
Questo consente un più rapido recupero anatomico e funzionale nel post-intervento.
Quindi bisognerebbe vedere l'insorgenza della membrana(ovvero che sia relativamente recente)e come è l'OCT,per avere maggiori dettagli predidivi per la prognosi quoad functionem.
Un caro saluto
[#2]
dopo
Utente
Utente
Innanzitutto La ringrazio per la completa e rapida risposta. Mi sembra di capire che che la nuova tecnica mini invasiva ha solo vantaggi, giusto? In merito alla scelta della Clinica a cui rivolgersi per l'intervento ha qualche consiglio da darmi?
P.S. Il primo OCT risale al gennaio 2008, ripetuto a settembre. A dicembre gli è stato detto che deve operarsi entro la primavera. Se ritiene utile potrei inviarLe la scansione dell'ultimo OCT.
Grazie ancora.
Saluti.
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Attivo dal 2007 al 2010
Oculista
OK!!!
[#4]
dopo
Utente
Utente
Gent.mo Dottore,
Le ho inviato la scansione dei due OCT sulla sua casella e-mail siravo@supereva.it
Giovanni da Parma.
Saluti.