Sono stato operato alla retina con cerchiaggio e successiva vitrectomia


Egregio dottore,
a seguito di diagnosi di retinoschisi, sono stato operato alla retina con cerchiaggio e successiva vitrectomia. Venti giorni dopo il secondo intervento, con l’autorizzazione del chirurgo, ho ripreso la mia normale attività sportiva di triathleta (nuoto, bicicletta, corsa).

Dopo quattro mesi ho subito un nuovo distacco di retina. Il chirurgo che mi opererà prossimo 2 Marzo mi ha anticipato che dovrò astenermi dall’attività fisica per tutto il 2009, ad eccezione del nuoto senza tuffo.

Un medico legale, particolarmente esperto in oculistica, con il quale ho avuto occasionalmente un colloquio per ragioni professionali mi ha allarmato dicendomi che non potrò assolutamente più praticare alcun tipo di sport, pena il rischio di perdere del tutto l’occhio e di rimanere addirittura sfigurato in viso.

E’ vero?

La ringrazio vivamente
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Dr. Diego Micochero Oculista 1.4k 61 20
Egregio Utente,
l'intervento per distacco con cerchiaggio e vitrectomia controindica per un congruo periodo di tempo l'attività fisica.
Una volta completati i processi riparativi però un'attività fisica potrà riprendere, evitando però i traumi cranici ed in particolar modo quelli alla regione orbitaria ed ocularee gli sforzi molto intensi.

Niente sport di contatto, quindi, ma sport privi di traumatismi importanti.

Quindi stia sereno, potrà riprendere, dopo un tempo congruo che le indicherà il chirurgo, un'attività fisica anche se con moderazione.

Indispensabili i controlli periodici che le indicherà il suo oculista.

Ovviamente questi sono concetti generici, che senza aver controllato l'occhio posso dare solamente come consigli che andranno valutati dal chirurgo

Cordialmente

DOTT.DIEGO MICOCHERO
DOTTORE DI RICERCA e già PROFESSORE a c.dell' UNIVERSITA' di PADOVA
Corso del Popolo, 21 PADOVA
340 5240373-338 8718992

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dopo
Utente
Utente
Egregio dottor Micochero,

ho apprezzato vivamente la sua risposta sia per la tempestività, sia per l'affidabilità del giudizio clinico sia per il conforto dalpunto di vista umano, difficilmente riscontrabile in tanti Suoi Colleghi.
La ringrazio sentitamente
Sergio Sabalich