Ascesso apicale

Buongiorno. Sono in gravidanza, alla 34esima settimana. Ho iniziato a provare dolore a un dente, dopo qualche giorno mi sono recata dal dentista, il quale mi ha diagnosticato un ascesso apicale sotto a un dente devitalizzato (la cura canalare non sarebbe arrivata fino in fondo e dunque sarebbe stata eseguita male). Purtroppo la cura canalare sarà difficile da eseguire, perché all'interno del dente c'è un perno che il dentista ritiene quasi impossibile rimuovere (dunque servirà un chirurgo che passi dalla mandibola). In ogni caso, essendo io in gravidanza, tutto dovrà essere fatto dopo il parto. Mi ha quindi prescritto Clavulin ogni 12 h. per 6 gg, dicendomi che io antiinfiammatori non posso prenderne ma solo tachipirina. La tachipirina non mi ha alleviato in alcun modo il dolore, che è diventato via via più forte, e dunque ho smesso di prenderla dopo la seconda. Al secondo giorno di CLauvulin il dolore era insopportabile, e ho preso una bustina di Aulin, autorizzata dal mio ginecologo (che mi ha detto che potevo prenderne massimo due in due giorni), che mi ha dato gran sollievo per un po'. Adesso ho assunto da poco il settimo antibiotico (quindi sono al quarto giorno) e il dolore a questo punto viene e va, ma non passa mai. E' normale? C'è qualcosa d'altro che posso fare? Può essere che l'antibiotico non stia funzionando? Ho paura di stare intossicando il mio bambino per niente; vorrei essere almeno sicura che la strada è quella giusta. Grazie
[#1]
Dr. Cataldo Palomba Dentista 3.1k 92 2
Gentile Signora,
in questi casi la terapia medica potrebbe non essere risolutiva, anzi ad un primo segno di miglioramento potrebbe seguire un ascesso che coinvolge anche i tessuti molli:penso che si debba almeno tentare di rimuovere il perno chirurgicamente e ci sono le tecniche e gli strumenti per farlo, in maniera che l'ascesso trovi una via di drenaggio attraverso il canale.
L'uso di medicazioni intermedie potrebbe poi aiutarla ad arrivare al parto, in attesa di sottoporsi alla terapia odontoiatrica + idonea.
In casi particolari ed urgenti si può comunque arrivare all'uso anche di anestetici in quantità minima per un'eventuale estrazione, sempre sotto la supervisione del ginecologo.
Le posso consigliare il ricovero presso un centro di odontoiatria, tipo un policlinico universitario dove la gestione di questi casi è più agevole.


Risposta ad esclusivo scopo informativo, non costituisce diagnosi, non sostituisce la visita medica.