Recessione gengivale limite osseo e terapia ortodontica

Buongiorno volevo chiedere ai gentili medici un consulto riguardo la mia situazione.

Sono stato ultimamente in diversi centri dentistici per valutare a 43 anni cosa fare del mio caso di terza classe scheletrica testa a testa con crossbite bilaterale posteriore.

Nel vari consulti che ho fatto è evidente che il modo corretto per sistemare il mio problema è solo quello chirurgico con intervento di maxillo facciale e con la preparazione con Ortodonzia.

Ma che adesso non mi sento di fare.

Quindi mi è stata data la possibilità di intervenire con risultati ovviamente minori con una terapia di ortodonzia, per creare una sorta di "comuflage "della terza classe.

Ora con in mano delle radiografie e tutto il necessario per valutare dal punto di vista clinico il mio problema mi è stato proposto di procedere subito con l'apparecchio fisso su entrambe le arcate e in particolare l'uso del damonsystem.

A seguito di questa diagnosi ho voluto chiedere un'altra opinione da un'altro studio Dentistico...
e ora la mia domanda.

Mentre uno studio sulla base clinica mi proponeva già di intervenire con l'ortodonzia il medico dentista dell 'altra studio mi ha sconsigliato qualsiasi tipo di terapia ortodontica in quanto il mio osso è la mia gengiva non supporterebbe lo spostamento dei miei denti.

Ora sono un pochino in confusione...
È chiedo cosa dovrei fare?
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Dr. Mirco Di Biase Dentista, Odontostomatologo 558 17 6
Gentile utente
Il razionale per poter eseguire una terapia ortodontica a sviluppo ( da tempo) ultimato è necessariamente il controllo iniziale delle strutture di supporto dei denti ( parodonto) è della reale presenza di patologie parodontali correlate allo stato delle strutture osseo-alveolari. Questo per assicurarsi la possibilità di spostamenti dentali ( ortodontici) in completa sicurezza ed in assenza di problemi correlati alla perdita degli elementi dentari sottoposto alle forze ortodontiche.
Ma ciò che ritengo più importante è stabilire per quale motivo lei intende intervenire sul suo stato dento-scheletrico , che alla sua età non desterebbe nessun disagio in assenza di segni e sintomi patologici, poiché risulta in stato assolutamente compensato. Per cui una terza classe con cross bite posteriore ( rapporto incrociato) non è da definirsi una classe patologica, ma è da considerarsi tale solo se determinerebbe dei disturbi legati, non alla classe dentò-scheletrica, ma alla eventuale presenza di malocclusione, sbilanciamento della masticazione e relativi disordini temporo-mandibolari, i quali sono possibili anche in presenza di un rapporto di prima classe dento-scheletrica.
Per cui perché intervenire in assenza di una reale patologia ?

Cordialmente

Dr. Mirco Di Biase
Medico Odontoiatra e protesista dentale, studi Brughrio ( Mb) Gessate (Mi) mirco_db@libero.it

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Dr. Mirco Di Biase Dentista, Odontostomatologo 558 17 6
Gentile utente
Il razionale per poter eseguire una terapia ortodontica a sviluppo ( da tempo) ultimato è necessariamente il controllo iniziale delle strutture di supporto dei denti ( parodonto) della reale presenza di patologie parodontali correlate allo stato delle strutture osseo-alveolari. Questo per assicurarsi la possibilità di spostamenti dentali ( ortodontici) in completa sicurezza ed in assenza problemi correlati alla perdita degli elementi dentari.
Ma ciò che ritengo più importante è stabilire per quale motivo lei intende intervenire sul suo stato dento-scheletrico , che alla sua età non desterebbe nessun disagio in assenza di segni e sintomi patologici, poiché risulta in stato assolutamente compensato. Per cui una terza classe con cross bite posteriore ( rapporto incrociato) non è da definirsi una classe patologica, ma è da considerarsi tale solo se determinerebbe dei disturbi legati, non alla classe dentò-scheletrica, ma alla eventuale presenza di malocclusione, sbilanciamento della masticazione e relativi disordini temporo-mandibolari, i quali sono possibili anche in presenza di un rapporto di prima classe dento-scheletrica.
Per cui perché intervenire in assenza di una reale patologia ?

Cordialmente

Dr. Mirco Di Biase
Medico Odontoiatra e protesista dentale, studi Brughrio ( Mb) Gessate (Mi) mirco_db@libero.it

[#3]
dopo
Utente
Utente
Buongiorno Dottore,
Innanzitutto ringrazio per la sua attenta e precisa risposta.
Mi è stato detto a seguito del primo consulto che con il tempo potrei avere dei problemi che porterebbero anche alla perdita dei denti.
Ora al di là della questione estetica se ci fosse la possibilità di intervenire in qualche modo per trovare un compromesso sarei pronto ad intraprendere questa starda.
Comunque ho fissato un'appuntamento con un'altra dentista.
Vedrò quello che mi dice per poi decidere se lasciare tutto così come è oppure intervenire in sicurezza.
È per sicurezza voglio dire che se decido di affrontare una cura ortodontica vorrei che non ci fossero altri problemi in futuro..
Cordialmente ringrazio per la disponibilità.