Metastasi ossea
Gent.mi dottori
purtroppo dopo due anni dalla richiesta di un parere circa l'incremento del marcatore Ca.15.3 mi trovo a rivivere nuovamente, dopo 18 anni, la brutta esperienza della chemio.
L'evoluzione è stata la seguente: Pet eseguita nel luglio 2008 evidenziava nuove zone captanti a livello del dorso, della cervicale e dello sterno, non ancora riscontrabili con RM e RX; altri organi indenni; Ca 15.3 oscillante sui valori tra 80/120; terapia sostituita con FASLODEX ogni 28 gg.
Nel mese di maggio di quest'anno, mi ha colpito una orticaria severa che mi ha costretto a interrompere il trattamento. Il Ca 15.3, che nel frattempo era rimasto stabile sul valore di 150/160, è schizzato a +500.
Il 19 agosto ho fatto il primo ciclo di chemio con Endoxan e Miocet. Non ho accettato con serenità questa nuova prova e mi chiedo se la cura iniziata nel 2003 con Zometa e Femara, che aveva dato subito un esito così positivo, fosse stata continuata invece di sostituirla con Bondronat forse adesso non mi trovavo in queste condizioni. Scusatemi questo sfogo, ma sto proprio male. Mi chiedo se non ci siano terapie alternative alla chemio.
Aspetto con ansia una vostra risposta. Grazie di cuore
purtroppo dopo due anni dalla richiesta di un parere circa l'incremento del marcatore Ca.15.3 mi trovo a rivivere nuovamente, dopo 18 anni, la brutta esperienza della chemio.
L'evoluzione è stata la seguente: Pet eseguita nel luglio 2008 evidenziava nuove zone captanti a livello del dorso, della cervicale e dello sterno, non ancora riscontrabili con RM e RX; altri organi indenni; Ca 15.3 oscillante sui valori tra 80/120; terapia sostituita con FASLODEX ogni 28 gg.
Nel mese di maggio di quest'anno, mi ha colpito una orticaria severa che mi ha costretto a interrompere il trattamento. Il Ca 15.3, che nel frattempo era rimasto stabile sul valore di 150/160, è schizzato a +500.
Il 19 agosto ho fatto il primo ciclo di chemio con Endoxan e Miocet. Non ho accettato con serenità questa nuova prova e mi chiedo se la cura iniziata nel 2003 con Zometa e Femara, che aveva dato subito un esito così positivo, fosse stata continuata invece di sostituirla con Bondronat forse adesso non mi trovavo in queste condizioni. Scusatemi questo sfogo, ma sto proprio male. Mi chiedo se non ci siano terapie alternative alla chemio.
Aspetto con ansia una vostra risposta. Grazie di cuore
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Gentile Utente,
direi che è opportuno quanto intrapreso. La chemioterapia in questo caso è la via maestra. Ripeterei però insieme alla chemioterapia in corso, delle applicazioni di acido zoledronico (Zometa), in modo da sommare gli effetti benefici sullo scheletro.
Resto a disposizione, un caro saluto
Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it
direi che è opportuno quanto intrapreso. La chemioterapia in questo caso è la via maestra. Ripeterei però insieme alla chemioterapia in corso, delle applicazioni di acido zoledronico (Zometa), in modo da sommare gli effetti benefici sullo scheletro.
Resto a disposizione, un caro saluto
Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it
Dr. Carlo Pastore
https://www.ipertermiaitalia.it/
[#3]
[#4]
La radioterapia, su sedi ossee dolenti o a rischio di frattura è la terapia standard per controllare localmente i danni della diffusione di malattia, mentre a livello sistemico la chemioterapia ha il ruolo di evitare nuove lesioni e controllare quelle in atto. Nel suo caso, almeno sulle vertebre cericali qualora palesate all'esame morfologico radiologico o se sintomatiche, potrebbe essere consigliata.
Il Bodronat è assolutamente ottimo(anche in associazione alla RT) nel consolidare l'osso per evitarne una demineralizzazione eccessiva.
Il Bodronat è assolutamente ottimo(anche in associazione alla RT) nel consolidare l'osso per evitarne una demineralizzazione eccessiva.
Prof. Filippo Alongi
Professore ordinario di Radioterapia
Direttore Dipartimento di Radioterapia Oncologica Avanzata, IRCCS Negrar(Verona)
[#5]
Ex utente
Gent.mo Dott Alongi
Le invio i referti relativi alla Pet eseguita in data 9/7/2008 e della RM in data 25/8/2008.
Pet. Le immagini acquisite rilevano presenza di aree di iperfissazione patologica del radiofarmaco, di pertinenza ossea, interessanti lo sterno; i metameri C6, L2 e L4 del rachide; il bacino a livello delle regioni sacro-iliache e delle creste-iliache bilateralmente e della regione acetobolare di sinistra.
Nulla da segnalare a livello splancnico.
RM. Discopatia degenerativa inveterata C5-C6 per netta riduzione di spessore e dell'intensità di segnale dell'elemento intersomatico cui si associa protusione discale posteriore circonferenziale con impronta sulla parte anteriore del canale vertebrale aggravata da osteofitosi produttiva marginale. Coesistono nella sede aspetti reattivi delle limitanti epifisarie contrapposte. Riduzione del tono idrico su base degenerativa dei restanti elemeti intersomatici rachidei cervicali in assenza di fenomeni compressivi sulle strutture meningo-mieliche. Non variazione dell'intensità di segnale della spongiosa ossea dei metameri rachidei cervicale a carattere sostitutivo: Alterazioni artrosiche prevalentemente intersomatiche. Canale vertebrale di ampiezzo riguarda a nei limiti di norma. Non espansi intracanalari.
Alterazioni diffuse dell'intensità di segnale endo spongiose con caratteri di prevalente iperintensità in tutte le sequenza dei somi compresi tra L2 e L5 su base degenerativa fibro-adiposa. Alterato segnale da variazione patologica del contenuto midollare coinvolge il metamero di L3 sul versante supero posteriore di sinistra con minimo interessamento peduncolare emergente.
Alterata intensità di segnale endo spongiosa acetobolare-sovracetabolare di sinistra, dell'ala iliaca omolaterale e del versante prossimale della branca ileo-pubica omolaterale su base sostitutiva.
In data 3/11/2003 sono stata sottoposta a terapia radiante mediante campo diretto su rachide lombare L2-L5 e sincondrosi socro-iliaca dx con dose totale di 2000 cGy in 5 frazioni, e su emibacino di sin. mediante campi contrapposti con dose totale di 800 cGy in seduta unica (flash).
Le chiedo Dottore, alla luce degli ultimi referti ritiene sia necessario ripetere la RT? Io non avverto dolori significativi in queste zone.
La ringrazio di cuore
Le invio i referti relativi alla Pet eseguita in data 9/7/2008 e della RM in data 25/8/2008.
Pet. Le immagini acquisite rilevano presenza di aree di iperfissazione patologica del radiofarmaco, di pertinenza ossea, interessanti lo sterno; i metameri C6, L2 e L4 del rachide; il bacino a livello delle regioni sacro-iliache e delle creste-iliache bilateralmente e della regione acetobolare di sinistra.
Nulla da segnalare a livello splancnico.
RM. Discopatia degenerativa inveterata C5-C6 per netta riduzione di spessore e dell'intensità di segnale dell'elemento intersomatico cui si associa protusione discale posteriore circonferenziale con impronta sulla parte anteriore del canale vertebrale aggravata da osteofitosi produttiva marginale. Coesistono nella sede aspetti reattivi delle limitanti epifisarie contrapposte. Riduzione del tono idrico su base degenerativa dei restanti elemeti intersomatici rachidei cervicali in assenza di fenomeni compressivi sulle strutture meningo-mieliche. Non variazione dell'intensità di segnale della spongiosa ossea dei metameri rachidei cervicale a carattere sostitutivo: Alterazioni artrosiche prevalentemente intersomatiche. Canale vertebrale di ampiezzo riguarda a nei limiti di norma. Non espansi intracanalari.
Alterazioni diffuse dell'intensità di segnale endo spongiose con caratteri di prevalente iperintensità in tutte le sequenza dei somi compresi tra L2 e L5 su base degenerativa fibro-adiposa. Alterato segnale da variazione patologica del contenuto midollare coinvolge il metamero di L3 sul versante supero posteriore di sinistra con minimo interessamento peduncolare emergente.
Alterata intensità di segnale endo spongiosa acetobolare-sovracetabolare di sinistra, dell'ala iliaca omolaterale e del versante prossimale della branca ileo-pubica omolaterale su base sostitutiva.
In data 3/11/2003 sono stata sottoposta a terapia radiante mediante campo diretto su rachide lombare L2-L5 e sincondrosi socro-iliaca dx con dose totale di 2000 cGy in 5 frazioni, e su emibacino di sin. mediante campi contrapposti con dose totale di 800 cGy in seduta unica (flash).
Le chiedo Dottore, alla luce degli ultimi referti ritiene sia necessario ripetere la RT? Io non avverto dolori significativi in queste zone.
La ringrazio di cuore
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Non è possibile ripetere, almeno in tempi brevi, la RT sulle ossa già irradiate.
Nel suo caso(precedente RT nel 2003) si potrebbe rivalutare un ritrattamento, ma solo in caso di sintomo algico grave e non responsivo a farmaci o rischio di frattura; gli esami che riporta sono inoltre poco recenti(più di 1 anno) per potere dire di più.
Nel suo caso(precedente RT nel 2003) si potrebbe rivalutare un ritrattamento, ma solo in caso di sintomo algico grave e non responsivo a farmaci o rischio di frattura; gli esami che riporta sono inoltre poco recenti(più di 1 anno) per potere dire di più.
[#8]
Ex utente
Gent.mi Dottori
Giorni fa ho seguito su RAI3 la trasmissione Elisir sulla ricerca del cancro. Una telespettatrice ha chiesto quale valore dare ai markers tumorali e un dottore presente in studio ha risposto che sono validi per monitorare l'efficienza delle cure. Ora Vi chiedo: come valutare il mio CA 15.3 che prima della chemio era a 573, dopo due cicli di chemio a 436 e ora dopo 4 cicli a 477?
Il mio oncologo ha richiesto all'Ist. Naz. Tumori di MI, dove sono stata operara nel 1991, di effettuare la FISH sul pezzo operatorio. Non ho ancora la risposta se possibile, ma a lei chiedo quale prospettiva di cura offre questa analisi? La mia è ormai una situazione non più arginabile? Sono in dirittura di arrivo?
Grazie della disponibilità e del tempo che vorrete concedermi.
Un caro saluto
Giorni fa ho seguito su RAI3 la trasmissione Elisir sulla ricerca del cancro. Una telespettatrice ha chiesto quale valore dare ai markers tumorali e un dottore presente in studio ha risposto che sono validi per monitorare l'efficienza delle cure. Ora Vi chiedo: come valutare il mio CA 15.3 che prima della chemio era a 573, dopo due cicli di chemio a 436 e ora dopo 4 cicli a 477?
Il mio oncologo ha richiesto all'Ist. Naz. Tumori di MI, dove sono stata operara nel 1991, di effettuare la FISH sul pezzo operatorio. Non ho ancora la risposta se possibile, ma a lei chiedo quale prospettiva di cura offre questa analisi? La mia è ormai una situazione non più arginabile? Sono in dirittura di arrivo?
Grazie della disponibilità e del tempo che vorrete concedermi.
Un caro saluto
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 6.7k visite dal 04/09/2009.
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