Chemioterapia.

Buonasera, se si dovrebbe interrompere il trattamento chemioterapico dopo la prima seduta a quali rischi va incontro il paziente. Grazie.
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Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.3k 1.2k 61
Quale terapia ?
Per quale patologia ?
Perchè l'interruzione ?

Salvo Catania, MD
Chirurgo oncologo-senologia chirurgica
www.senosalvo.com

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dopo
Utente
Utente
Buonasera, mia moglie a causa dei postumi della chemio iniziata il 13/01/2010 sta male e non fa altro che ripetere che non continuera la chemio. Il protocollo usato è il seguente: Fac x 6 cicli - Tam + aLHRH + RT - 5FUmg/mq dose totale 700 mg ADM 50 mg/mq dose totale 70 mg CTX 500 mg/mq dose totale 700 mg, il tutto per una quadrantectomia per recidiva di carcinoma infiltrante + carcinoma intraduttale alto grado con estrogeni pos. 40%, progesterone negativo, Ki-67 ind. di prolif. del 40%, c-erb-B2 ++-, topoisomerasi II° Alpha posit. 50%, p-53 focale pos. 10%, VEGFR pos. 60%, stadiazione per secondarietà negativa. Il risultato della determinazione FISH è " non si evidenzia amplificazione del gene Her-2 all'esame eseguito con Kit Ventana e controllo positivo ". Con questa prognosi vi era alternativa alla chemio?
Grazie infinite.
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Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.3k 1.2k 61
Mi dispiace deluderla, ma prima di prendere una decisione
su un caso dove ci sono alcuni parametri sfavorevoli, occorre un inquadramento REALE e non tramite Internet.

Suppongo che ne abbiate discusso con l'oncologo. Cosa ne dice ?
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dopo
Utente
Utente
La presa di posizione di mia moglie è nata dal fatto che il chirurgo che l'ha operata aveva si prospettato la chemio ma soltanto dopo l'esame di determinazione fish, ovvero solo nel caso quest'ultima fosse diventata da ++- un +-- invece, l'oncologa facente parte della stessa equipe del chirurgo, ha escluso la possibilità di scelta, gustificandola dal fatto che, essendo una recidiva con un indice di proliferazione delle cellule tumorali del 40% era inimmagginabile una cura che non includesse la chemio, così è stato. Ora per via del malessere dovuta ai postumi della chemio non sento altro che ripeterle non farò altre sedute di chemio vada come vada. Come posso convincerla nel proseguire la cura.
Nel caso non vi riesca cosa va incontro, grazie.
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Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.3k 1.2k 61
Come vede io pur essendo specialista oltre che in chirurgia sono anche speciliasta in oncologia e affido le mie pazienti all'oncologo per la terapia adiuvante .
E Le dico che ha ragione l'oncologo nel caso di sua moglie perchè la positività alla determinazione fish serve per aggiungere eventualmente il Trastuzumab, mentre gli altri fattori sfavorevoli (es. Ki 67) indicano una terapia adiuvante . Quindi il ragionamento che ha fatto il chirurgo non c'entra assolutamente nulla.
Ovviamente non deve essere Lei a convincere sua moglie ma l'oncologo, sperando che sua moglie non sia influenzata dal chirurgo, avvalendosi anche di terapie di supporto alla chemioterapia per aiutarla a sopportarla meglio

http://www.senosalvo.com/Supporto_medicina_generale_parte_I.htm

Nessuno può sapere cosa succederebbe interrompendo la chemioterapia. Se lo sapessimo la risparmieremmo
ai pazienti per i quali risulta superflua o inefficace. Ma questo lo si può sapere solo dopo.
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dopo
Utente
Utente
Grazie infinitamente per il riscontro.
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Dr. Alessandro D'Angelo Oncologo 2.8k 64 17
Se mi posso aggiungere (da oncologo puro...)
Cercando di capire innanzitutto a quale tipo di tossicità si imputa il fastidio maggiore (chemio e quale dei farmaci.... situazione psicologica della paziente...), esiste la possibilità di modulare la dose di terapia, con riduzioni della dose o aggiunta di supporto.

Cordiali Saluti
Dr. Alessandro D'Angelo
(email: alessandro.dangelo@grupposamed,com)

[#8]
dopo
Utente
Utente
Buonasera dott. D'Angelo scrivo della provincia di Catania, mia moglie è stata oparata in una clinica, che tratta solamente malattie oncologiche, a Catania nel 2007 e, nel novembre 2009 per recidiva che da Ca intraduttale iniziale in fase di intervento si è scoperto essere in realtà Ca infiltrante G3. Il malessere lamentato parte dall'iniziale rifiuto alle cure adiuvanti in quanto lei ( mia moglie ) ritiene non potranno giovarle alla completa guarigione e, mi creda, diventa ogni giorno più difficile cercare di convincerla che tutto non è perduto. Comunque, il 13/01/2010 ha iniziato la chemio che l'oncologa del centro le ha prescritto in quanto il Ca infiltrante necessita di questo tipo di terapia adiuvante e ne sono seguiti i postumi dovuti a questo tipo di terapia, sensazione di vomito, mal di testa, un po di febbre, dolori alle ossa. Per i tre giorni seguenti l'inizio della terapia ha fatto il cortisone misto ad altro farmaco contro il vomito ed adesso sta prendendo un pasticca per la protezione dello stomaco e contro l'ulcera gastrica. Il protocollo usato per la chemio lo potrà leggere all'inizio del mio messaggio.
Attendo suoi consigli ed un parere sul protocollo usato ed i farmaci usati per tale trattamento, grazie.
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Dr. Alessandro D'Angelo Oncologo 2.8k 64 17
Ritengo che un mix tra aumento del supporto farmacologico eo una eventuale rimodulazione di dose possano tornarle utili. Valuterei però un buon supporto psicologico, soprattutto per ciò che concerne il futuro (controlli trimestrali ... etc), poichè già sembra dalle sue parole voler fuggire dal problema; un aggiustamento del tiro sarebbe quello di affrontare senza farsi soccombere dal peso della problematica.
Ormai nelle equipe oncologiche esiste la psiconcologa che si occupa di questo tipo di problematiche ed è di supporto anche ai familiari.
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