Adenoca polmonare e metastasi surrenalica
Alla vostra cortese attensione
vorrei sottoporvi la storia clinica di mio padre per vedere se qualcuno ha eventualmente delle idee circa cure alternative a quelle già effettate.
Riporto in seguito un riassunto della storia clinica oncologica:
Nel mese di giugno 2009 è stato diagnosticato un AdenoCA polmonare ( lesione di 5cm al lobo superiore sin) e metastasi surrenalica sin ( 7-8 cm) invasiva del diaframma e del pancreas.
Viste le buone condizioni generali si è deciso di attuare CMT con Cisplatino 75 mg/mq 2,22 + Gemcitabina 1200 mg/mq 1,8,21 + Avastin ( Bevacizumab) 7,5 mg/Kg 1,21
Sottoposto a 4 cicli ( ultimo il 7/9/09) si è poi decisa una valutazione PET/TAC al fine di escludere localizzazioni linfonodali mediastiniche o altri secondarismi non segnalati dalla TAC.
Le conclusioni sono state conferma della lesione polmonare localizzata al lobo polmonare superiore sin con ampia area necrotica al centro. Intensa captazione anche della lesione surrenalica sin. Proposto per intervento chirurgico con intento radicale, la tac encefalo preoperatoria ha però evidenziato una lesione cerebellare sn di 10x15 mm compatibile con scondarismo, e analoga area frontale dx, pure sospetta per secondarismo.
Il paziente è stato quindi sottoposto ad un ciclo di 10 sedute di radioterapia per i suddetti secondarismi.
In data 7/01/10 è stato avviato a CMT di IIa linea con Alimta 500mg/mq 1,21 di cui ha eseguito un ciclo. La Rx torace del 28/01/2010 ha documentato una progressione della malattia, per cui, visto anche lo scadimento delle condizioni generali controindica il proseguimento di tale trattamento.
Fino al primo trattamento della IIa linea CMT il paziente mangiava regolarmente, accusava raramente dolore ed era sufficientemente in forze da recarsi a lavoro. Successivamente al trattamento, le condizioni sono precipitate, il dolore è cresciuto e con esso l’affanno e la stanchezza, quest’ultima legata anche alla perdita dell’appetito e alla conseguente malnutrizione.
Attualmente si prosegue con una terapia sintomatico-palliativa.
Grazie per il tempo che vorrete dedicarmi
Cordiali Saluti
vorrei sottoporvi la storia clinica di mio padre per vedere se qualcuno ha eventualmente delle idee circa cure alternative a quelle già effettate.
Riporto in seguito un riassunto della storia clinica oncologica:
Nel mese di giugno 2009 è stato diagnosticato un AdenoCA polmonare ( lesione di 5cm al lobo superiore sin) e metastasi surrenalica sin ( 7-8 cm) invasiva del diaframma e del pancreas.
Viste le buone condizioni generali si è deciso di attuare CMT con Cisplatino 75 mg/mq 2,22 + Gemcitabina 1200 mg/mq 1,8,21 + Avastin ( Bevacizumab) 7,5 mg/Kg 1,21
Sottoposto a 4 cicli ( ultimo il 7/9/09) si è poi decisa una valutazione PET/TAC al fine di escludere localizzazioni linfonodali mediastiniche o altri secondarismi non segnalati dalla TAC.
Le conclusioni sono state conferma della lesione polmonare localizzata al lobo polmonare superiore sin con ampia area necrotica al centro. Intensa captazione anche della lesione surrenalica sin. Proposto per intervento chirurgico con intento radicale, la tac encefalo preoperatoria ha però evidenziato una lesione cerebellare sn di 10x15 mm compatibile con scondarismo, e analoga area frontale dx, pure sospetta per secondarismo.
Il paziente è stato quindi sottoposto ad un ciclo di 10 sedute di radioterapia per i suddetti secondarismi.
In data 7/01/10 è stato avviato a CMT di IIa linea con Alimta 500mg/mq 1,21 di cui ha eseguito un ciclo. La Rx torace del 28/01/2010 ha documentato una progressione della malattia, per cui, visto anche lo scadimento delle condizioni generali controindica il proseguimento di tale trattamento.
Fino al primo trattamento della IIa linea CMT il paziente mangiava regolarmente, accusava raramente dolore ed era sufficientemente in forze da recarsi a lavoro. Successivamente al trattamento, le condizioni sono precipitate, il dolore è cresciuto e con esso l’affanno e la stanchezza, quest’ultima legata anche alla perdita dell’appetito e alla conseguente malnutrizione.
Attualmente si prosegue con una terapia sintomatico-palliativa.
Grazie per il tempo che vorrete dedicarmi
Cordiali Saluti
[#1]
Gentile Utente,
direi che innanzitutto occorre verificare che non vi sia anche malattia ossea responsabile della dolorabilità. Si può fare mediante scintigrafia ossea. In quel caso si può somministrare acido zoledronico per fleboclisi ogni 28 giorni. Se le condizioni generali sono scadute proporrei una chemioterapia in compresse con Tarceva (erlotinib). Doserei anche la cromogranina A per verificare se è possibile aggiungere octreotide alla chemioterapia che eventualmente si sceglierà. Anche l'ipertermia potrebbe avere un ruolo in questa situazione che comunque si presenta assai seria.
un caro saluto
Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it
direi che innanzitutto occorre verificare che non vi sia anche malattia ossea responsabile della dolorabilità. Si può fare mediante scintigrafia ossea. In quel caso si può somministrare acido zoledronico per fleboclisi ogni 28 giorni. Se le condizioni generali sono scadute proporrei una chemioterapia in compresse con Tarceva (erlotinib). Doserei anche la cromogranina A per verificare se è possibile aggiungere octreotide alla chemioterapia che eventualmente si sceglierà. Anche l'ipertermia potrebbe avere un ruolo in questa situazione che comunque si presenta assai seria.
un caro saluto
Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it
Dr. Carlo Pastore
https://www.ipertermiaitalia.it/
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 3.1k visite dal 08/02/2010.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.