Il follow-up, sono comparse metastasi ossee al torace
Gentile dottore,
ho 37 anni e nel 2005, un mese dopo il parto, ho subito un intervento per carcinoma mammario (quadrantectomia + linfadenectomia)con le seguenti caratteristiche: K duttale infiltrante a medio grado di differenziazione con invasione vascolare peritumorale; Stadio finale: pT1c; pN2a (4/19); M0; ER 98%; Pgr 30%; Ki67 40%, c-erbB2 negativo. Dopo aver effettuato il programma di radio e chemioterapia (6 cicli- schema FE)sono stata trattata con AROMASIN+ZOLADEX fino a settembre 2009 quando, durante il follow-up, sono comparse metastasi ossee al torace (fratture alle costole dx e sin)e al bacino (lesioni osteolitiche al sacro e alle articolazioni sacroiliache dx e sin). Ho iniziato una nuova terapia con ZOMETA e XELODA (quest'ultimo sospeso al terzo ciclo per aumento di transaminasi e rimpiazzato da FEMARA, tuttora in corso). Alla quarta somministrazione di zometa ho effettuato una TC di controllo che ha documentato la comparsa di evidenti segni di ricalcificazione delle lesioni osteolitiche segnalate a livello del bacino. Inoltre, anche a livello delle fratture costali segnalate sono stati rilevati segni TC di riparazione con callo osseo. Vorrei gentilmente sapere se quest'ultimo dato è positivo non solo per la qualità della vita ma anche per la sopravvivenza. Non vorrei illudermi ma vorrei sapere se una risposta del genere ai trattamenti, in un periodo di tempo così breve, possa farmi sperare in una remissione completa di malattia e quindi in una possibile guarigione completa o se invece debba aspettarmi comunque la comparsa di altre metastasi anche in altri organi, magari attualmente ancora occulte. Ammiro tantissimo il vostro impegno e confidando in una pronta risposta vi ringrazio immensamente per l'attenzione che puntualmente dedicate a noi tutti.
ho 37 anni e nel 2005, un mese dopo il parto, ho subito un intervento per carcinoma mammario (quadrantectomia + linfadenectomia)con le seguenti caratteristiche: K duttale infiltrante a medio grado di differenziazione con invasione vascolare peritumorale; Stadio finale: pT1c; pN2a (4/19); M0; ER 98%; Pgr 30%; Ki67 40%, c-erbB2 negativo. Dopo aver effettuato il programma di radio e chemioterapia (6 cicli- schema FE)sono stata trattata con AROMASIN+ZOLADEX fino a settembre 2009 quando, durante il follow-up, sono comparse metastasi ossee al torace (fratture alle costole dx e sin)e al bacino (lesioni osteolitiche al sacro e alle articolazioni sacroiliache dx e sin). Ho iniziato una nuova terapia con ZOMETA e XELODA (quest'ultimo sospeso al terzo ciclo per aumento di transaminasi e rimpiazzato da FEMARA, tuttora in corso). Alla quarta somministrazione di zometa ho effettuato una TC di controllo che ha documentato la comparsa di evidenti segni di ricalcificazione delle lesioni osteolitiche segnalate a livello del bacino. Inoltre, anche a livello delle fratture costali segnalate sono stati rilevati segni TC di riparazione con callo osseo. Vorrei gentilmente sapere se quest'ultimo dato è positivo non solo per la qualità della vita ma anche per la sopravvivenza. Non vorrei illudermi ma vorrei sapere se una risposta del genere ai trattamenti, in un periodo di tempo così breve, possa farmi sperare in una remissione completa di malattia e quindi in una possibile guarigione completa o se invece debba aspettarmi comunque la comparsa di altre metastasi anche in altri organi, magari attualmente ancora occulte. Ammiro tantissimo il vostro impegno e confidando in una pronta risposta vi ringrazio immensamente per l'attenzione che puntualmente dedicate a noi tutti.
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Gentile Utente,
la stabilizzazione di malattia è già ottima cosa. La risposta ai trattamenti è senza dubbio incoraggiante. Io direi che la situazione va tenuta costantemente sotto controllo e se si dovesse muovere qualcosa suggerirei una nuova linea di chemioterapia. Le possibilità terapeutiche nelle neoplasie mammarie anche in fase metastatica sono oggi notevoli.
un caro saluto
Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it
la stabilizzazione di malattia è già ottima cosa. La risposta ai trattamenti è senza dubbio incoraggiante. Io direi che la situazione va tenuta costantemente sotto controllo e se si dovesse muovere qualcosa suggerirei una nuova linea di chemioterapia. Le possibilità terapeutiche nelle neoplasie mammarie anche in fase metastatica sono oggi notevoli.
un caro saluto
Carlo Pastore
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Dr. Carlo Pastore
https://www.ipertermiaitalia.it/
[#2]
Ex utente
Gentile Dottore, la ringrazio per la risposta. Nonostante la consapevolezza dell'esistenza di tanti nuovi farmaci per curare la malattia metastatica, vivo quotidianamente nell'angoscia di scoprire altre metastasi in organi vitali che possano far precipitare la situazione. Sono tuttavia una persona molto consapevole che vuole e deve lottare con tutte le armi per vincere la guerra ma per farlo è necessario conoscere bene il nemico senza crearsi false aspettative; è opportuno da parte mia pensare che se ci fossero state altre cellule malate in organi vitali si sarebbero già manifestate dopo la comparsa alle ossa che invece sono meno irrorate e quindi "più lente"? Le volevo inoltre chiedere un parere circa l'attendibilità della PET come esame complementare e più completo per monitorare lo stato degli alri organi. Sò che la questione è piuttosto controversa per la presenza di falsi positivi e negativi legati a questo tipo di indagine. La ringrazio ancora infinitamente.
[#3]
Ex utente
Gentili dottori, in riferimento alla mia situazione clinica già descritta, vorrei sottoporre alla vostra attenzione una questione per me molto delicata soprattutto da un punto di vista psicologico ed emotivo poichè, dato il mio grave problema, mi sento quasi ridicola ad esprimere un tale desiderio. Ho un bimbo di 4 anni, grazie al quale ho tanta speranza e gioia di vivere nonostante tutto,il quale mi chiede con insistenza un fratellino, rinforzando così il mio già profondo desiderio di diventare nuovamente mamma. Finora non ho mai avuto il coraggio di affrontare la questione vivendo tra speranza e rassegnazione. Adesso, però ho bisogno di sapere se, semmai la malattia si dovesse stabilizzare, potrò rivivere la gioia della maternità o se invece dovrò rinunciarvi per sempre.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 5.9k visite dal 17/02/2010.
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