paziente affetto da nsclc (adk) del lsd in stadio tnm iv per lesione secondaria encefalica.

Salve. Sono un iscritto della provincia di Lodi. Volevo chiedervi un consulto per mio suocero di anni 72, affetto da NSCLC (ADK) del LSD in stadio TNM IV per lesione secondaria encefalica in quadro di BPCO. OSAS. Ipertensione arteriosa. Tiroidite di Hashimoto. Per l’accertamento della diagnosi, si è effettuata TC del torace che ha evidenziato: Lesione solida a margini spiculati avente diametro di mm. 26 x 25 sita a livello del lobo polmonare superiore di destra, riferibile a lesione di significato evolutivo. A questa è seguita agobiopsia intratoracica TC guidata che ha evidenziato: Sulla base del dato citologico sulla biopsia TC guidata che documenta reperti coerenti con NSCLC (ADK). Poi è seguita una TC cerebrale che ha evidenziato: Al confine tra mesencefalo e regione talamica anteriore dx si dimostra piccola lesione di mm. 6, ipodensa in condizioni basali, che subisce vivace c.e. e che non dimostra aloe edemigeno perifocale. La lesione è verosimilmente neoplastica, ma necessita di conferma RM. Non lesioni emorragiche extra e subdurali in atto. Non segni di ischemia in atto. Non edema. Strutture mediane in asse. Regolare ampiezza del sistema ventricolo-cisternale. Regolare ventilazione dei seni paranasali. La RMN successiva ha confermato la coerenza della lesione encefalica con il referto dell’agobiopsia, ed in più la lesione di mm. 6 è aumentata a mm. 7 e si sono evidenziate altre due più piccole lesioni. Escludendo a questo punto l’intervento chirurgico, i medici hanno deciso di iniziare un primo ciclo di chemioterapia da effettuarsi ogni 3 settimane somministrando del cisplatino e pemtrexed, ed inoltre hanno deciso di iniziare successivamente anche un ciclo di radioterapia, ma purtroppo però, dopo circa 2 settimane, mio suocero è stato colpito da ischemia all’arto inferiore destro dovuta a trombosi da embolia poplitea. Così è stato ricoverato in un centro di riabilitazione vascolare, dove con le cure effettuate ha quasi totalmente recuperato e nei prossimi giorni sarà dimesso. Visitato dall’oncologa che lo segue e valutata la situazione, la dottoressa ha deciso di proseguire dopo la dimissione, con un 2° ciclo di chemioterapia un po’ più leggera della prima.
Questo il quadro clinico fino a questo momento, per cui i quesiti che volevo porvi sono i seguenti:

1) Le cure fin qui effettuate e soprattutto il tipo di chemioterapia adottata, sono coerenti con il quadro clinico esposto?
2) C’è qualcos’altro che si potrebbe tentare?
3) Le complicanze vascolari subite dopo il 1° ciclo di chemioterapia, possono essere dovute alla stessa o possono derivare dalla malattia?
4) Se le suddette complicanze dovessero provenire dalla chemio, varrebbe comunque la pena di proseguirla, rischiando però forse complicanze più gravi di quelle già manifestatesi?

Ringrazio dell’attenzione che ci avrete dedicato, ed attendendo una vostra risposta invio i più cordiali saluti.

In fede
Un amico di Lodi
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Dr. Carlo Pastore Oncologo 3.9k 133 1
Gentile Utente,

io sarei dell'idea di adottare una terapia più adeguata all'età del paziente, alle complicanze presenti ed alla diffusione di patologia per la quale purtroppo è un chimera rincorrere una guarigione ma è opportuno preservare qualità della vita oltre che durata. A mio avviso la terapia più idonea per questa condizione è carboplatino + taxolo abbinato ad ipertermia e radioterapia sull'encefalo. La complicanza trombotica è comune nei pazienti neoplastici che presentano alterazioni della coagulazione dovute alla presenza stessa del tumore nell'organismo. Pertanto è opportuna terapia profilattica con eparina a basso peso molecolare.

un caro saluto

Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it

Dr. Carlo Pastore
https://www.ipertermiaitalia.it/

[#2]
dopo
Utente
Utente
Volevo ringraziarla caro Dr. Pastore per la chiarezza e la tempestività della sua risposta, cordiali saluti.