Tumore all'utero?

Gentilissimi,

di recente mia nonna di quasi 95 anni ha avuto perdite. Al pronto soccorso hanno individuato un problema all'utero, ma il prelievo eseguito mediante endoflower non è risultato sufficiente per completare l'esame istologico.
Il ginecologo dell'ospedale mi ha detto che, per la diagnosi, sarebbe necessario il ricovero, finalizzato ad eseguire un piccolo raschiamento per prelevare più materiale. Il dubbio (che i medici stessi hanno sollevato) è: vale la pena di sottoporre mia nonna (data l'età avanzatissima) a tale intervento per la diagnosi?
Il punto è: nel caso la diagnosi sia "infelice", esiste un margine per "fare qualcosa"? Nel caso la risposta sia "no", comprendo la scarsa "determinazione" dei medici nel proseguire con la diagnosi stessa. Tuttavia, non me la sento di decidere di non procedere con la diagnosi, nel caso quest'ultima potrebbe anche solo fornire delle indicazioni su come migliorare le condizioni di mia nonna, esempio evitandole dolori atroci.
Per completezza, mia nonna non ha più avuto perdite da quell'episodio.
Grazie in anticipo. G.
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Dr. Alessandro D'Angelo Oncologo 2.8k 64 17
A 95 anni credo che non convenga fare oltre ciò che serva ad avere una buona qualità di vita.

Cordiali Saluti
Dr. Alessandro D'Angelo
(email: alessandro.dangelo@grupposamed,com)

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dopo
Utente
Utente
Grazie mille Dottore,

mi resta un dubbio legato al fatto che, senza diagnosi, non saremmo nemmeno in grado di gestire eventuali nuovi episodi (che, per fortuna, al momento non si sono manifestati), o alleviarle eventuali dolori.

Cordiali saluti,
G.
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Dr. Alessandro D'Angelo Oncologo 2.8k 64 17
scusi la sincerità, ma non credo che sottoporre sua nonna all'età di 95 anni a biopsie varie cambierà di molto la palliazione della patologia. Contatti il curante per attivare l'ausilio dell'assistenza domiciliare.