Adenocarcinoma secondario
Tempo fa avevo richiesto un consulto per mia madre di 80 anni a cui era stato ipotizzato un tumore alla tiroide.
Fin dall`inizio il chirurgo che poi la ha operata era piuttosto perplesso dai risultati dell` ago aspirato e dalla localizzazione del nodulo.
Mia madre e` stata operata il 17 maggio, ha avuto una tiroidectomia totale con asportazione dei linfonodi ed e` stata "raschiata" un po` anche la laringe.
Dopo l`operazione non ci e` stato detto molto, ancora una volta i dottori erano piuttosto perplessi, dopo vari tentativi qualcuno ha parlato di sospetto tumore midollare.
Il risultato della biopsia ci e` stato dato solo due giorni fa ed e` il seguente:
Neoplasia adenocarcinomatosa a localizazione peritiroidea mucoide verosimilmente metastatica infiltrante il tessuto muscolare striato.Tiroide con quadro istologico di gozzo adenomatoso.
Io non ho letto direttamente il referto non essendo sul posto ma sembra non ci sia nessuna classificazione TNM.
Sulla base di questo risultato il chirurgo ha ipotizzato che si tratta di un tumore secondario e ha richiesto una total body e una PET per individuarlo.
E` davvero questo che si evince dal referto, e soprattutto e` possibile che dalla biopsia non sia stato possibile individuare il tipo di cellule primarie? I due esami sono molto duri da sopportare?
E se questo e` il caso non ci sono dei sistemi alternativi per individuare la sorgente? E la localizzazione del tumore secondario non fornisce nessuna indicazione sul primario?
Scusate per tutti ipunti interrogativi, io sono al momento all`estero, non posso parlare con i medici direttamente, e anche se al momento dell`operazione ero presente, le mie domande non hanno avuto, il piu` delle volte, delle risposte.
Tutto e` iniziato a febbraio quando mia madre ha avuto problemi con la compressione della trachea (soffriva gia` di tiroide). Stiamo ancora aspettando di sapere cos`ha e se e` possibile curarla, ma ormai sono passati sei mesi e ancora di risposte certe nessuna.
Per il momento lei sta bene e anche per questo e` difficile accettare l`idea che abbia un tumore in fase avanzata.
Grazie in anticipo e grazie anche ai dottori che mi avevano risposto in occasione della prima richiesta di consulto.
Fin dall`inizio il chirurgo che poi la ha operata era piuttosto perplesso dai risultati dell` ago aspirato e dalla localizzazione del nodulo.
Mia madre e` stata operata il 17 maggio, ha avuto una tiroidectomia totale con asportazione dei linfonodi ed e` stata "raschiata" un po` anche la laringe.
Dopo l`operazione non ci e` stato detto molto, ancora una volta i dottori erano piuttosto perplessi, dopo vari tentativi qualcuno ha parlato di sospetto tumore midollare.
Il risultato della biopsia ci e` stato dato solo due giorni fa ed e` il seguente:
Neoplasia adenocarcinomatosa a localizazione peritiroidea mucoide verosimilmente metastatica infiltrante il tessuto muscolare striato.Tiroide con quadro istologico di gozzo adenomatoso.
Io non ho letto direttamente il referto non essendo sul posto ma sembra non ci sia nessuna classificazione TNM.
Sulla base di questo risultato il chirurgo ha ipotizzato che si tratta di un tumore secondario e ha richiesto una total body e una PET per individuarlo.
E` davvero questo che si evince dal referto, e soprattutto e` possibile che dalla biopsia non sia stato possibile individuare il tipo di cellule primarie? I due esami sono molto duri da sopportare?
E se questo e` il caso non ci sono dei sistemi alternativi per individuare la sorgente? E la localizzazione del tumore secondario non fornisce nessuna indicazione sul primario?
Scusate per tutti ipunti interrogativi, io sono al momento all`estero, non posso parlare con i medici direttamente, e anche se al momento dell`operazione ero presente, le mie domande non hanno avuto, il piu` delle volte, delle risposte.
Tutto e` iniziato a febbraio quando mia madre ha avuto problemi con la compressione della trachea (soffriva gia` di tiroide). Stiamo ancora aspettando di sapere cos`ha e se e` possibile curarla, ma ormai sono passati sei mesi e ancora di risposte certe nessuna.
Per il momento lei sta bene e anche per questo e` difficile accettare l`idea che abbia un tumore in fase avanzata.
Grazie in anticipo e grazie anche ai dottori che mi avevano risposto in occasione della prima richiesta di consulto.
[#1]
Gentile Utente,
la storia clinica descritta pone certamente degli interrogativi che probabilisticamente potrebbero essere fugati da TC e PET total-body. Dico probabilmente perchè anche queste metodiche possono semplicemente dare un indizio che poi deve essere valutato dal clinico. L'esame bioptico ed il successivo esame istologico rappresentano la metodica principe per eseguire una diagnosi corretta. Ahimè esistono casi in cui le cellule sono talmente indifferenziate (cioè così lontane dall'aspetto del tessuto di origine) che non è possibile stabilirne con certezza la provenienza. Esistono numerose metodiche di indagine molecolare (immunoistochimica) che possono fare ulteriore luce sulla natura del tessuto. Quindi un primo consiglio può essere quello di far revisionare il vetrino presso altra struttura (il vetrino infatti può essere richiesto in visione e portato in altra struttra per un nuovo esame istologico). E' possibile che anche una seconda revisione però dia risultati negativi. A quel punto si procede appunto con una diagnosi probabilistica (valutando PET, TC e markers tumorali (sono stati eseguiti?)). Tutti gli indizi insieme possono dare un idea del punto di origine della malattia. Inoltre se si trovano altre localizzazioni di malattia con le indagini strumentali e non si riesce a capire l'origine della malattia, si può procedere con dei protocolli terapeutici studiati proprio per queste situazioni.
Restiamo in attesa di ulteriori sviluppi, un caro saluto
Dr. Carlo Pastore
la storia clinica descritta pone certamente degli interrogativi che probabilisticamente potrebbero essere fugati da TC e PET total-body. Dico probabilmente perchè anche queste metodiche possono semplicemente dare un indizio che poi deve essere valutato dal clinico. L'esame bioptico ed il successivo esame istologico rappresentano la metodica principe per eseguire una diagnosi corretta. Ahimè esistono casi in cui le cellule sono talmente indifferenziate (cioè così lontane dall'aspetto del tessuto di origine) che non è possibile stabilirne con certezza la provenienza. Esistono numerose metodiche di indagine molecolare (immunoistochimica) che possono fare ulteriore luce sulla natura del tessuto. Quindi un primo consiglio può essere quello di far revisionare il vetrino presso altra struttura (il vetrino infatti può essere richiesto in visione e portato in altra struttra per un nuovo esame istologico). E' possibile che anche una seconda revisione però dia risultati negativi. A quel punto si procede appunto con una diagnosi probabilistica (valutando PET, TC e markers tumorali (sono stati eseguiti?)). Tutti gli indizi insieme possono dare un idea del punto di origine della malattia. Inoltre se si trovano altre localizzazioni di malattia con le indagini strumentali e non si riesce a capire l'origine della malattia, si può procedere con dei protocolli terapeutici studiati proprio per queste situazioni.
Restiamo in attesa di ulteriori sviluppi, un caro saluto
Dr. Carlo Pastore
Dr. Carlo Pastore
https://www.ipertermiaitalia.it/
[#2]
Ex utente
Non so se il dottor Pastore leggera` o meno questa mail che e` piuttosto lontana nel tempo perche` solo oggi abbiamo avuto i risultati della TAC total body, risultati che non evidenziano assolutamente nulla, a parte, mi e` stato detto, un segno di una ischemia al cervello dovuta propabilmente all`eta`.
L`incertezza quindi continua. Il chirurgo ha richiesto una colonscopia e una gastroscopia, perche` lui e` sicuro che il tumore asportato sia un secondario. Ma dalla TAC non si sarebbe dovuto vedere qualcosa? E se effettivamente ci fosse questo tumore difficile da diagnosticare non si puo`ancora fare niente per controllarlo?
Stiamo cercando di trovare un posto per fare la PET ma sembra che non sia cosi` facile. Nel frattempo mia madre continua a stare apparentemente bene a parte lo stress legato all`incertezza, chissa` cha alla fine non sia queesto a distruggerla.
Grazie di nuovo
L`incertezza quindi continua. Il chirurgo ha richiesto una colonscopia e una gastroscopia, perche` lui e` sicuro che il tumore asportato sia un secondario. Ma dalla TAC non si sarebbe dovuto vedere qualcosa? E se effettivamente ci fosse questo tumore difficile da diagnosticare non si puo`ancora fare niente per controllarlo?
Stiamo cercando di trovare un posto per fare la PET ma sembra che non sia cosi` facile. Nel frattempo mia madre continua a stare apparentemente bene a parte lo stress legato all`incertezza, chissa` cha alla fine non sia queesto a distruggerla.
Grazie di nuovo
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 3.2k visite dal 28/06/2007.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.