Dalla metà di dicembre alla fine di gennaio ha effettutato 28 sedute di radioterapia

Buonasera. Mia madre è stata operata il 23,9,2010 per un tumore all'esofago di 7 cm. Ha subito una esofagectomia totale e le è stato tubulizzato lo stomaco. Il tumore, carcinoma epidermoidale moderatamente differenziato, è stato classificato T3 N0 M0. Dalla metà di dicembre alla fine di gennaio ha effettutato 28 sedute di radioterapia, consigliata come terapia adiuvante. La ripresa è stata evidente e mia madre ha potuto ritornare ad una vita quasi normale. Il 28,3,2011 ha effettuato una prima tac di controllo, tutto ok. Dalla metà di aprile, è comparsa una tosse fastidiosa, che è aumentata, a cui lei non ha dato troppo peso, ne' l'oncologa che l'aveva in cura. Il 17 giugno, altra tac di controllo, tutto ok di nuovo. Intanto, mia madre comincia ad accusare problemi nel mangiare e nella respirazione. Fatica a svolgere le normali azioni quotidiane. Poi il controllo dall'oncologa e la prescrizione di alcuni esami, tra cui una broncoscopia. Dopo la broncoscopia, effettuata il 14 luglio, il peggioramento è stato velocissimo. Il 20 luglio abbiamo chiamato l'ambulanza. Mia madre diventava cianotica solo nell'alzare un braccio. Lo stesso giorno abbiamo saputo che durante la broncoscopia erano state effettuate alcune biopsie: risultato carcinoma squamocellulare al bronco sinistro. Dopo 10 giorni di pronto soccorso, un'altra tac ed un'altra broncoscopia, abbiamo avuto la sentenza. Per i medici che l'hanno avuta in cura non c'è più niente da fare. Il bronco è totalmente ostruito, non si può applicare uno stent per permettere la ventilazione del polmone sinistro, chemioterapia e radioterapia potrebbero danneggiare l'aorta. Abbiamo riportato a casa mia madre perchè adesso ha bisogno di ossigeno e cortisone, ci siamo organizzati per poterla far stare tra le sue cose. Quello che mi chiedo e che le chiedo: é possibile che non ci siano speranze per una paziente che non soffre di patologie croniche (diabete, ipertensione, problemi cardiaci), e che abbia una recidiva localizzata? L'ultima tac effettuata in ospedale il 21,7,2011 non ha evidenziato metastasi ad altri organi e non vi sono linfonodi ingrossati. Siamo disperati. Mia madre ha 61 anni. Le chiedo la cortesia di una risposta
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Dr. Carlo Pastore Oncologo 3.9k 133 1
Gentile Utente,

la situazione generale della paziente sembra assai compromessa. Nondimeno si potrebbe pensare di effettuare un trattamento combinato di chemioterapia ed ipertermia con la prudenza che le condizioni generali e gli esami ematochimici impongono. Sarebbe necessaria una visita clinica ed una visione di tutta la documentazione a disposizione.

un caro saluto

Dr. Carlo Pastore
https://www.ipertermiaitalia.it/

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dopo
Attivo dal 2011 al 2012
Ex utente
Gentile dottor Pastore, la ringrazio per la celerità nella risposta. Mi ero dimenticata di far presente che lunedì prossimo, 8 agosto, andrò a far vedere tutta la documentazione ad un altro medico, in un'altra città.
So perfettamente che un carcinoma all'esofago è una "brutta bestia", come l'ha definita il professore che ha operato mia madre l'anno scorso, ma conosco persone che hanno beneficiato a lungo delle terapie oncologiche. Non cerco accanimento, ma la diagnosi cosi' infausta è stata fatta in 3 giorni e io non mi dò pace. Ancora grazie e mi riprometto di contattarla direttamente, qualora ricevessi notizie più confortanti.