Sindrome mediastinica in malato affetto da adenocarcinoma, che fare???

Salve, vorrei esporre il problema di mio padre (67 anni appena compiuti) al fine di capire se vi sono terapie o interventi che possano aiutarlo. A seguito di forti dolori alla spalla destra, nel mese di ottobre 2006 gli è sttao diagnosticato un cancro al polmone destro. A novembre 2006 gli è stato, pertanto, asportato il lobo superiore dx del polmone e l’istologico ha purtroppo confermato trattarsi di adenocarcinoma T3 N2 R+. Subito dopo l’operazione il chirurgo ci preannunziò che alcuni residui non erano stati asportati allo scopo di non ledere organi vitali (vene) e nel mese di dicembre 2006 ha cominciato la kmt con gemcitabina e cisplatino. Dopo i primi tre cicli è stata praticata la radioterapia complementare per 28 giorni al torace (marzo – aprile 2007) – 5040 cGm. Al controllo effettuato nel mese di maggio 2007, veniva riscontrato al lato destro “in corrispondenza del mediastino superiore, posteriormente articolazione sterno claveare, si evidenzia presenza tessuto solido del diametro di 3 cm con associato ispessimento pleurico apicale omolaterale. Al di sotto della formazione si osserva area di atelettasia polmonare che si estende anteriormente sino ad un piano passante per la parte craniale dell’atrio dx. La scissura è spostata anteriormente. Il lobo residuo è iperespanso e non si evidenziano lesioni focali. Si segnala, in regione posteriore, piccolissimo addensamento parenchimale interstiziale adeso alla parete posteriore. Non falde di versamento pleurico. Non tumefazioni linfonodali”. Nella stessa TAC veniva, però, evidenziato un secondarismo a livello del collo femorale destro che veniva tempestivamente trattato prima con lo Zometa e poi con radioterapia (10 giorni sino a giugno 2007).
Al controllo ortopedico, poiché mio padre lamentava già dolori alla clavicola, venivano riscontrati esiti di frattura alla V costa dx (probabilmente dovuta all’operazione, ci hanno detto….), e non venivano rilevate al femore “alterazioni ottico-strumentali”. Veniva, quindi, praticato nel mese di luglio un altro ciclo di kmt a base di gemcitabina e cisplatino e, a seguito di una reazione tipo orticaria, il medico decideva di variare la kmt sostituendo i farmaci con carboplatino ed etoposide per i mesi di agosto e settembre 2007.
In data 27/9/07 alla TAC torace si evidenziava: incremento del tessuto patologico al di sopra del bronco principale di destra (2.4 cm vs 1.6 cm) esteso cranialmente sino alla azygos, della quale peraltro non si osserva opacizzazione. Incremento del tessuto patologico, già segnalato, del mediastino anterosuperiore a destra (3 cm), soprattutto cranialmente tra coste ed arteria anonima (2.6 cm vs 2.3 cm) con riduzione del tratto più craniale della vena cava superiore più che nel precedente esame. Nel parenchima non sono comparsi secondarismi. Lievemente più espanso il lobo superiore destro, già sede di atelettasia. Non lesioni pleuroparenchimali a sinistra. Non versamenti”. I rx alla spalla dx “conservati i rapporti articolari in sede gleno omerale ed acromion claveare. Non evidenti alterazioni della osteostruttura”. Rx bacino – femore dx “area di osteorarefazione a livello del collo femorale di dx, da valutare con radiogramma mirato e con proiezione assiale dell’anca”.
Nei mesi di ottobre e novembre 2007, ultimata la kmt di 1^ linea, gli sono stati praticati due cicli di vinorelbina (Navelbine 45) ma, nel frattempo, è sorta la sindrome mediastinica che, dapprima definita “lieve”, via via, gli ha determinato dei gonfiori a livello del collo che hanno richiesto immediato controllo TAC effettuato nel mese di dicembre 2007. L’esito, al torace, è stato il seguente: “in riferiti esiti di lobectomia superiore, rilievo di tessuto solido iloparailare con infiltrazione mediastinica ad eterogeneo enhancement di circa 5x2,5 cm, appena craniale al bronco destro. Ad esso continuo tramite sottile banda si apprezza altra analoga quota tissutale di circa 6,5 cmx5 cm max che infiltra il tronco venoso anonimo destro con il sinistro, rilievi di grossolani circoli collaterali venosi di parete toracica ed apprezzabilità della cava distale fino all’atrio appena prima dopo la sede anatomica della confluenza descritta. Prima costa di dx indissociabile da tale tessuto”. A livello del femore si evidenzia “lesione litica anteriore del femore a livello del collo chirurgico del femore destro con corticale anteriore marcatamente assottigliata a tratti mal apprezzabile, ma con sclerosi del versante interno”. All’esito di tale esame, l’oncologo ha pertanto deciso di passare immediatamente all’Alimta in monoterapia, e ne ha fatto un ciclo a dicembre ed un altro lo farà adesso nel mese di gennaio.
Poiché la sindrome mediastinica gli determina di notte e quando compie movimenti, affanno e arrossamento intenso del collo e del viso, il medico gli ha consigliato l’ossigenoterapia durante la notte e, di giorno, cura al cortisone associato a diuretici. Negli ultimi due giorni l’espettorato comincia a presentare delle striature rosse e l’oncologo gli ha consigliato la terapia antibiotica.
Questa è la situazione che, negli ultimi due mesi, ho visto variare velocemente in peggio!!!!
Poiché mio padre ha sempre avuto una buona corporatura e tono muscolare allenato, nonostante gli affanni ed i rossori continua ad essere considerato uno “che tiene….”. Al di là di questo, però, poiché le sofferenze sono visibili, i dolori alla clavicola ed alla parte superiore dx del torace in alcuni momenti non sono neppure controllabili con gli antidolorifici, vorrei sapere se è possibile praticare una ulteriore radioterapia adiuvante al fine di ridurre le masse che si sono sviluppate, se è possibile eventualmente pensare di asportarle (ovemai vi fossero tecniche tipo biopsie, irrorazione diretta della zona malata con farmaci kmterapici o altro), ovvero se non vi è altro da fare che la KMT finché …..
Vorrei un Vs aiuto perché sono disperata! Non scrivo perché non ho fiducia nell’ottimo medico che lo sta seguendo da oltre un anno, ma perché vorrei sapere se qualchedun altro, valutato quanto sopra, possa, magari, indirizzarmi verso qualche nuova tecnica o terapia al fine di ridurre, finché ve ne sia la possibilità e la fattibilità, le masse che si sono formate e delle quali, al momento, non so se sono ancora in crescita o se sono “sensibili” alla kmt che, ora, si sta praticando.
E’ possibile ancora associare diversi farmaci in kmt o deve prendere solo quelli che sta facendo sino al Tarceva o a qualche altro inibitore ….di 3^ linea????? La sindrome mediastinica può essere fermata o, quantomeno, rallentata e sino a che punto e con quali farmaci???
Grazie anticipatamente per tutto quello che potrete dirmi. Spero non solo un conforto. Grazie.

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Dr. Alessandro D'Angelo Oncologo 2.8k 64 17
La sindrome mediastinica o della vena cava, è causata dall'ostruzione della vena stessa da parte della malattia, con conseguente difficolltà al circolo. Sintomatologicamente si ha turgore delle giugulari, edema del collo, comparsa di reticoli venosi superficiali, dispnea.
In tali casi oltre alla chemioterapia, considerando tale situazione nell'area dell'emergenze oncologiche, si potrebbe utilizzare della Radioterapia a scopo palliativo. Nel caso di Suo padre questo comunque deve essere valutato dai radioterapisti anche alla luce del precedente trattamento,dovranno valutare l'eventuale spazio terapeutico. Di ausilio sono anche i diuretici.
La polichemioterapia (2 o + farmaci), di solito, dopo il fallimento della prima linea, non dà dei grossi vantaggi terapeutici, a fronte di tossicità importanti; quindi la monoterapia, sin quando è possibile è la scelta migliore. Il Suo oncologo tra le altre cose sta utilizzando farmaci di nuova generazione (alimta), nel curare Suo padre; ad oggi non vi sono trattamenti innovativi diversi da quelli già in itinere.

Rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Dr Alessandro D'Angelo

Cordiali Saluti
Dr. Alessandro D'Angelo
(email: alessandro.dangelo@grupposamed,com)

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dopo
Utente
Utente
Gent.mo Dr. D'Angelo, la ringrazio per la risposta che mi ha fornito che, fra l'altro, mi ha almeno rasserenata in merito al percorso terapeutico cui, sino ad ora, è stato sottoposto mio padre. Poiché la situazione attuale rientra tra quelle di emergenza oncologica vorrei sapere se è possibile, eventualmente, sottoporre mio padre ad un trattamento concomitante radiochemioterapico, oppure se occorre attendere che via siano ulteriori "sviluppi" della sindrome mediastinica per valutare se intervenire con la radioterapia sospendendo la kmt e quali rischi, in tal caso, possono verificarsi in considerazione dell'incremento della malattia negli ultimi mesi. In ordine alla possibilità di intervenire direttamente sulla zona ammalata al fine di irrorarla con farmaci kmterapici come ho sentito che avviene in alcuni casi,ove Lei ritenesse opportuno ancora rispondermi, Le sarei ulteriormente grata per ogni eventuale indicazione potesse fornirmi.
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Prof. Filippo Alongi Radioterapista 2.1k 120 17
La Sindrome mediastinica è da considerare come una seria emergenza oncologica. Tra i presidi teraputici, una delle metodiche più rapide ed efficaci per decongestionare il circolo venoso ostruito a valle dalla neoplasia intratoriacica mediastinica, è la Radioterapia. Bastano dosi di 30 Gy in 10 frazioni per ottenere un ripristino rapido del normale circolo venoso, per azione dell'effetto di debulking, cioè di riduzione massiva del tessuto intratoracico causa del blocco vascolare dei grossi vasi e quindi dei dotti linfatici.
L'uso di cortisonici e diuretici è altamento indicato in prima istanza in fase di ricovero ospedaliero.
Considerando però la recente RT, è necessario valutare con cura la dose ricevuta e la sede del trattamento stesso(era centrata sul mediastino o sulla sede del tumore del polmone?)per evitare una eccessiva dose agli organi a rischio(midollo, cuore, esofago)

Cordiali Saluti
dr. Filippo Alongi

Prof. Filippo Alongi
Professore ordinario di Radioterapia
Direttore Dipartimento di Radioterapia Oncologica Avanzata, IRCCS Negrar(Verona)

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dopo
Utente
Utente
Dr. Alongi la ringrazio per il consulto fornito. Al momento le posso solo dire che in corrispondenza dell'area da sottoporre a rdterapia il chirurgo, dopo l'intervento, ha lasciato delle clips al titanio onde consentire una rdt mirata alla zona interessata dai residui del tumore. Mi riservo di chiarirle ulteriormente se la zona interessata sia stata quella del mediastino.
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Dr. Alessandro D'Angelo Oncologo 2.8k 64 17
Come già anticipato dal collega Alongi, la RT è il trattamento di prima istanza (previa valutazione del precedente trattamento), acompagnata da terapia di suuopro con diuretici e cortisonici.
Lo stadio di malattia è molto avanzato; però se le condizioni di salute lo consentono, non disdegnerei di valutare un unteriore trattamento sistemico con finalità SINTONMATICHE/PALLIATIVE.

Cordiali Saluti
Dr Alessandro D'Angelo
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dopo
Utente
Utente
Gentilissimi Dr. D'Angelo e Dr. ALongi, non potete immaginare quanto sia di sollievo verificare la possibilità di ricevere valide risposte in tempo reale e, soprattutto, constatare la capacità di comprendere gli stati d'animo che sono dall'altra parte della mail....
Ritornando al problema che mi affligge, vorrei chiarire al Dr.Alongi, oltre quanto già ho scritto, che dalla relazione di dimissioni rilasciata dall'ospedale, risulta "eseguita radioterapia adiuvante mediastinica 5040cGY (marzo-aprile 2007)". Non so se, ciò, può essere utile ai fini della valutazione... Non ho compreso, però, se è possibile, eventualmente, effettuare il nuovo ciclo di rdt in concomitanza della kmt o da sola.
Grazie a tutti, di cuore.
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