Carcinoma mammario poco differenziato
Buongiorno Dottore,
vi scrivo perchè vorrei avere un'opinione in quanto è stato riscontrato su una mia parente di circa 70 anni.
Qualche giorno fa le è stato diagnosticato un carcinoma mammario di 5cm poco differenziato e la biopsia riporta i seguenti parametri:
Recettori progesterone: 0
Recettori estrogeni: 0
Ki67: 10%
C-erbB2: Dako HerceptTest: 3+(positivo) con intensa colorazione nel 70% delle cellule citoplasmatiche.
T-04xx M-08xx
Questo è quanto. Attualmente è stata sottoposta ad un ciclo i chemio FEC, dovra farne altri 3 nei prossimi 3 mesi e successivamente valutare la possibilità di un intervento chirurgico.
Cosa ne pensate?
Grazie mille
vi scrivo perchè vorrei avere un'opinione in quanto è stato riscontrato su una mia parente di circa 70 anni.
Qualche giorno fa le è stato diagnosticato un carcinoma mammario di 5cm poco differenziato e la biopsia riporta i seguenti parametri:
Recettori progesterone: 0
Recettori estrogeni: 0
Ki67: 10%
C-erbB2: Dako HerceptTest: 3+(positivo) con intensa colorazione nel 70% delle cellule citoplasmatiche.
T-04xx M-08xx
Questo è quanto. Attualmente è stata sottoposta ad un ciclo i chemio FEC, dovra farne altri 3 nei prossimi 3 mesi e successivamente valutare la possibilità di un intervento chirurgico.
Cosa ne pensate?
Grazie mille
C'è poco da aggiungere a quanto è stato correttamente programmato.
Non resta che aspettare una risposta alla terapia.
Ci troviamo purtroppo di fronte ad una malattia localmente avanzata con alcuni parametri sfavorevoli (es. recettori ormonali negativi) e per la quale è stata giustamente impostata una chemioterapia neoadiuvante allo scopo di ridurre la massa neoplastica e procedere ad un intervento chirurgico dopo una riduzione della stessa.
Cordiali saluti
Non resta che aspettare una risposta alla terapia.
Ci troviamo purtroppo di fronte ad una malattia localmente avanzata con alcuni parametri sfavorevoli (es. recettori ormonali negativi) e per la quale è stata giustamente impostata una chemioterapia neoadiuvante allo scopo di ridurre la massa neoplastica e procedere ad un intervento chirurgico dopo una riduzione della stessa.
Cordiali saluti
Salvo Catania, MD
Chirurgo oncologo-senologia chirurgica
www.senosalvo.com
Non mancherà certo ai colleghi dopo i cicli di terapia e valutazione chirurgica, di sfruttare un parametro di per sè sfavorevole (HER2 3+), che però grazie alla sua presenza permette di trattare la paziente con un farmaco (herceptin), appartenente alla classe dei cosidetti farmaci intelligenti, che ha dato degli ottimi risultati nella cura del tumore mammario.
Cordiali Saluti
Dr. Alessandro D'Angelo
(email: alessandro.dangelo@grupposamed,com)
Utente
Dopo un mese dalla prima iniezione di FEC siamo andati per il secondo ciclo e per un controllo. Hanno detto che la massa non si è rimpicciolita ma sembra si sia spostata. Cosa significa?
Inoltre la sottoporranno ad una scintigrafia in quanto ha dolore alla spalla sinistra e hanno anticipato che nel caso ci sia un interessamento osseo la chemio sarà sospesa.
Inoltre la sottoporranno ad una scintigrafia in quanto ha dolore alla spalla sinistra e hanno anticipato che nel caso ci sia un interessamento osseo la chemio sarà sospesa.
Utente
Ha parlato di mossa, spostata.
Non comprendo ancora, ma non importa, perchè l'informazione di maggior rilievo è che non ci sia stato un decremento volumetrico.
Utente
Allora mi domando che senso abbia continuare la terapia chemioterapica che debilita ancora di piu il paziente, non sarebbe meglio operarla (se possibile) o sospendere tutto nel caso ci sia poco da fare?
L'incremento delle percentuali di sopravvivenza globale e libera da malattia osservate negli ultimi decenni è dovuto alla esecuzione di terapie sistemiche in grado di ridurre la massa neoplastica primitiva presente alla diagnosi e di sterilizzare le eventuali, in questi casi frequenti, micrometastasi.
Per questa ragione(ma occorre un controllo non virtuale del paziente) la chemioterapia è logico portarla avanti non per un numero prefissato di cicli, in genere 3 o 4 , ma fino ad un ottenimento della maggior risposta osservabile, al punto che in alcuni casi è necessario eseguire in modo continuativo tutto
il trattamento programmato.
Questo in linea generale, ma nel Suo caso si affidi al Suo oncologo.
Per questa ragione(ma occorre un controllo non virtuale del paziente) la chemioterapia è logico portarla avanti non per un numero prefissato di cicli, in genere 3 o 4 , ma fino ad un ottenimento della maggior risposta osservabile, al punto che in alcuni casi è necessario eseguire in modo continuativo tutto
il trattamento programmato.
Questo in linea generale, ma nel Suo caso si affidi al Suo oncologo.
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 3.7k visite dal 30/04/2008.
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