Tumore stomaco e carcinosi peritoneale
Salve, mio padre, 75 anni, fumatore incallito,da circa 1 anno e mezzo, rimetteva durante i pasti. Dopo essere stati mandati fuori strada per un problema di tiroide, a seguito di perdita drastica di peso e gastroscopia, siamo venuti a conoscenza di un tumore allo stomaco e al cardias. Il 29-5-13 egli ha subito un intervento di gastroectomia totale ed esofagectomia distale. Purtroppo i medici a seguito dell'intervento hanno parlato di Intervento Palliativo e di Carcinosi del Peritoneo. Tutto ciò benchè l'esame istologico nella sua diagnosi non cita la C.P., nè tanto meno è stato fatto nella lettera di dimissioni. Della carcinosi se ne parla solo nel Verbale Operatorio, con un breve cenno: "...nei pressi della neoplasia alcune nodularita' peritoneali". Ma è scritto in corsivo e non è così chiaro. Da perfetti profani, abbiamo capito su internet la severità della diagnosi. Recati dal chirurgo per chiedere maggiori dettagli, lo stesso ha parlato di carcinosi settoriale, e che al riguardo della stessa, avrebbe trasmesso lui maggiori informazioni al primario oncologo. Quest'ultimo ha più o meno confermato quanto detto dal chirurgo, parlando però di carcinosi non misurata nè stadiata (!!). Nonostante abbiamo comunicato a quest'ultimo la disponibilità a seguire la strada della perfusione peritoneale (CIIP), il primario oncologo ci ha sconsigliato la stessa, parlando di effetti collaterali non controllabili. Lo stesso ha invece consigliato i classici cicli di chemio (da 6 a 8), con una prima giornata endovena, poi 14 gg di farmaci da casa, una settimana di riposo per poi riprendere il ciclo. Il dottore ci ha detto di sperare in una buona risposta alla terapia, in una bassa aggressività del cancro, in modo da intaccare l'organismo di mio padre con lentezza.
Abbiamo avuto l'impressione di aver ritenuto mio padre non adatto per la CIIP (pur senza dircelo), benchè egli sia fisicamente forte con nessun altra patologia in corso (tranne polmoni occlusi dalle troppe sigarette).
Cosa potete consigliarci? Quale potrebbe essere il miglior approccio terapeutico possibile?
STADIAZIONE TUMORE: PT3-N2-MX-G3
MARGINI D'EXERESI ESENTI DA NEOPLASIE
10/15 LINFONODI PERIGASTRICI REPERTATI SEDE DI METASTASI
TC ADDOME INFERIORE NEGATIVA SENZA PROBLEMI DI SORTA
Abbiamo avuto l'impressione di aver ritenuto mio padre non adatto per la CIIP (pur senza dircelo), benchè egli sia fisicamente forte con nessun altra patologia in corso (tranne polmoni occlusi dalle troppe sigarette).
Cosa potete consigliarci? Quale potrebbe essere il miglior approccio terapeutico possibile?
STADIAZIONE TUMORE: PT3-N2-MX-G3
MARGINI D'EXERESI ESENTI DA NEOPLASIE
10/15 LINFONODI PERIGASTRICI REPERTATI SEDE DI METASTASI
TC ADDOME INFERIORE NEGATIVA SENZA PROBLEMI DI SORTA
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Gentile utente,per conoscere indicazioni,controindicazioni ,effetti collaterali etc......della metodica,bisogna contattare i Centri che la effettuano.Solo gli addetti ai lavori ,per esperienza diretta,possono rispondere a tutti i quesiti in maniera esaustiva.
Saluti
Saluti
Dr. Lucio Pennetti
Specialista chirurgia generale
Specialista chirurgia vascolare
Chirurgia videolaparoscopica
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 4.8k visite dal 03/07/2013.
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