Evoluzione aggressiva carcinoma colon retto e metastasi peritoneo

Nel dicembre 2006, mia madre (oggi 71 anni) fu sottoposta a colonscopia e si rinvennero formazioni di tipo polipoidali al colon retto; nel febbraio del 2007, fu operata per l'asportazione del tumore, ed "...a sorpresa..." (così si legge nel referto post-operatorio, furono trovati nel peritoneo 14 formazioni linfondali (metatastsi) tutte asportate (7 benigne e 7 non benigne). Dimessa è stata sottoposta a chemioterapia (10 cicli) presso l'ICCRS di Bari. Al termine (agosto 2007), tutte le analisi e gli esami (TAC - SCINTIGRAFIA - ECO - TORACE ecc. ecc.) sembravano essere favorevoli; anche gli esami prescritti ed effettuati successivamente ( a cadenza mensile e/o trimestrale) ripetuti in modo puntuale e preciso presso una delle migliori strutture della ns. regione hanno sempre dato esito a noi favorevole (non si rinvengono recidive - esami nella norma ecc.ecc.).
Nel giugno 2008, invece, mia madre inizia ad accusare forti dolori all'intestino e dopo esser stata sottoposta ad ecografia all'addome (si rinviene del liquido nel cavo addominale) viene ricoverata una prima volta, ma tal liquido prima si riduce e poi scompare del tutto!
Dimessa, dopo pochi giorni accusa nuovamente dolori fortissimi e continui conati di vomito che non si calmano nostante due iniezioni di Plasil!; viene portata d'urgenza presso il Policlinico, dove visitata in ambulatorio viene rimandata a casa, poichè "...l'addome è trattabile..."! Preciso che nella notte precedente alla visita presso il Policlinico, a seguito di clistere per difficoltà di evacuazione, mia madre inizia ad evacuare in modo violento e continuo (anche tre/quattro volte l'ora!!!), e ciò proseguirà per tutta la giornata!
Al ritorno dal Policlinico, riprendono i dolori ed i conati di vomito (anche verde, poi ci diranno essere bile!, mentre l'evacuazione non termina) e viene ricoverata d'urgenza presso altro Ospedale dove dopo alcuni esami viene effettuata diretta-addome che riscontra l'occlusione intestinale). Viene, quindi, applicato sondino naso-gastrico per l'espulsione della bile, nel mentre l'evacuazione si riduce (!) ad una /due ogni ora!!!
Viene quindi trasportata d'urgenza presso il Policlinico (dove fu operata la prima volta) e qui viene effettuata nuova operazione con by-pass intestinale, diretto ad eliminare la intervenuta occlusione dovuta alla ripresa violenta della malattia.
Mia madre è ora a casa da oltre un mese, e da circa tre giorni è alimentata per via parenterale, poichè non riesce a trattenere alcunchè (l'unico sollievo era un ghiacciolo all'arancia, poichè anche un solo goccio d'acqua le causa il vomito, e quindi è anche disidratata, nonostante le flebo!)ed ha perso anche la voglia di mangiare!
Consapevole della "non favorevole" evoluzione - e ciò sin dalla prima operazione ( 6 - 12 mesi al massimo di vita, e siamo a 18!!!), si stanno ripresentando i conati di vomito (bile) e forse una nuova occlusione intestinale, ma non può più essere nè trasportata nè operata (nè tantomeno lo faremmo fare) e con voce disperata chiede di essere aiutata.
Come e cosa posso fare per alleviarLe questo stato penoso e "non umano"? Preciso che vicino mia madre si alternano tre infermieri e che giornalmente vi è un "consulto" con l'ANT di zona...
Abbiamo sbagliato qualcosa? Quali esami avremmo dovuto fare? Quale sarà la progressione della malattia (inizia ad avere idee e ricordi confusi!) (andrà in coma epatico? od altro?, si dovrà arrivare alla morfina?).
In attesa di una Vs. risposta, Vi porgo i miei migliori saluti.
Vito.



Dr. Carlo Pastore Oncologo 3.9k 133
Caro Vito,

una malattia in questo stadio di presenta pressocchè incontrollabile. Certamente la miglior terapia è quella di supporto e tendente ad alleviarle i sintomi. Tu stesso ti rendi conto dell'evoluzione non favorevole che sta prendendo questa situazione. Non è possibile però prevedere in che modo, con quali sintomi andrà a terminare. State facendo il massimo possibile e la collaborazione con il centro di assistenza domiciliare di zona è molto positiva.

un caro saluto

Carlo Pastore
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Dr. Carlo Pastore
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Attivo dal 2008 al 2008
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Gent.mo Dott. Pastore, la ringrazio per la cortese e sollecita risposta; ad oggi, la situazione è stazionaria, anche se mia madre inizia ad accusare uno stato confusionale sempre più accentuato.
Le vorrei chiedere se oltre al Plasil esiste altra terapia in grado di controllare i conati di vomito, e se, quando e chi eventualmente dovrà applicare il sondino naso-gastrico. Infine, le comunico che poichè ha nuovamente difficoltà ad evacuare (il che confermerebbe la nuova occlusione intestinale in fieri) le è stato fatto un clistere, il quale ha liberato l'intestino, ma credo solo parzialmente. Possiamo fare altro?
Grazie e Buon Lavoro
Vito
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Dr. Carlo Pastore Oncologo 3.9k 133
Di nulla, figurati. Si potrebbe provare con il Kytril in compresse da 1 mg somministrato due volte al dì (mattina e sera). In realtà comunque tutti i sintomi sono legati ad una situazione addominale difficilmente risolvibile e controllabile. Il clistere va bene anche se (come puoi vedere) non è risolutivo. Occorre uno stretto contatto con l'equipe di assistenza domiciliare per accompagnarla in questo difficilissimo momento.

Sempre a disposizione, un caro saluto

Carlo Pastore
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Attivo dal 2008 al 2008
Ex utente
La ringrazio, e le farò sapere.
Vito
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Dr. Carlo Pastore Oncologo 3.9k 133
Di nulla, figurati. Tienimi aggiornato.

Carlo Pastore
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