Tumore polmone

Salve,
scrivo per mia mamma (68 anni) affetta da sclerodermia diffusa diagnosticata nel 2000, la malattia è avanzata senza tregua"interessamento polmonare e dell'esofago". Nel mese di Settembre la situazione si è ulteriormente aggravata, la tosse secca e stizzosa è aumentata, così come la dispnea, il dolore toracico ecc. e versamento pleurico recidivante. Si è proceduto con un primo drenaggio e l'esame citologico del liquido è risultato negativo. A seguito della recidiva, è stato eseguito un intervento di toracoscopia con scarificazione e prelievo per la relativa biopsia. Questa è la diagnosi:
"Quadro istopatologico compatibile con una diagnosi di neoplasia epiteliale maligna scarsamente differenziata con immunofenotipo: CK7+, CK35BETAH11+,TTF-1-, Napsina -,GCDFP15-,p63-,CK5-,CK20-,CDX-,recettori per estrogeni-,recettori per progesterone-,S-100-,CD45-,Calreatina-, CD56-.
Quindi tumore e tanta disperazione! Vi chiedo da questo esame è possibile identificare il "tipo di tumore"? Piccole cellule, non a piccole cellule, ecc. è possibile rallentarne il decorso con la chemio/radioterapia? Abbiamo avuto l'esito da una settimana e siamo in attesa di essere contattati per la visita oncologica e la tac.
Vi prego, se potete rispondete! Lo so che la situazione è molto complicata, ho cercato di semplificare più che potevo.
Mia mamma vive in Calabria e il centro al quale ci siamo rivolti per le cure è il polo oncologico di Catanzaro (loc.Germaneto), leggendo di Voi Specialisti, ho potuto constatare che il Dr Vito Barbieri ne fa parte, Le sarei grata se potesse fornirmi qualche informazione in più. Grazie 1000 a tutti e buon lavoro


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Dr. Attilio Leotta Anatomopatologo, Oncologo 354 15
CERTAMENTE NON SI TRATTA DI UN TUMORE A PICCOLE CELLULE.
IL REFERTO ISTOLOGICO E LE INDAGINI IMMUNOISTOCHIMICHE PERMETTONO DI ESCLUDERE UNA NEOPLASIA METASTATICA AL POLMONE ANCHE SE LA TTF-1 HA DATO ESITO NEGATIVO.
COMUNQUE ANDRANNO EFFETTUATI GLI APPROFONDIMENTI DEL CASO PER UNA PIU' COMPLETA DEFINIZIONE DELLA LESIONE E PER STABILIRE IL TRATTAMENTO TERAPEUTICO OTTIMALE CUI SOTTOPORRE LA PAZIENTE.

Dr. ATTILIO LEOTTA

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dopo
Utente
Utente
Grazie Dott.Leotta,
giovedì 26 mamma farà la Tac (total body) e appena avrò l'esito ve lo comunecherò con la speranza che mi rispondiate ancora. Purtroppo oggi è stata decretata la chiusura del Polo oncologico Campanella, mia mamma aveva fatto presso questo centro l'intervento di toracoscopia e prima ancora la terapia per la sclerodermia(iloprost) e proprio lì avrebbe dovuto iniziare l'eventuale trattamento terapeutico per questa maledetta "neoplasia". Dopo questa notizia brancoliamo nel buio, dobbiamo valutare l'opportunità di portare mia mamma in qualche centro specializzato del nord, anche se mi rendo conto che per lei sarebbe più difficile affrontare le cure e tutte le conseguenze lontano da casa e dai suoi cari. In questi mesi ho potuto constatare che anche al sud ci sono professionisti "bravi" che fanno il proprio lavoro con dedizione e amore, ma haimè la cattiva politica e tutto il sistema dirigente, non aiuta nè loro nè i malati, costetti spesso a morire chissà dove......chiedo scusa per lo sfogo, ma sono molto arrabbiata.
Intanto abbiamo aspettato 30gg per l'esame citologico, 15 gg per fare la tac, non so quanti gg dovremo attendere prima di avere l'esito e in tutto questo le condizioni di mia mamma peggiorano, la tosse è sempre più insistente, ci sentiamo veramente impotenti.
Grazie ancora
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Dr. Attilio Leotta Anatomopatologo, Oncologo 354 15
potrebbe rivolgersi al Reparto di Oncologia del Presidio Ospedaliero "Pugliese-Ciaccio",certamente di ottimo livello.
Capisco il suo sfogo e la sua rabbia e per questo non deve chiedere scusa a nessuno.
Mi faccia sapere e ,se posso, sarò pronto a darle il mio aiuto.
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dopo
Utente
Utente
Grazie Dr Leotta, avrei certamente approfittato del Suo aiuto, ma mia mamma martedì scorsorso ha avuto febbre alta e gravi crisi respiratorie, tutti i bravi "medici" dal chirurgo toracico Dr M. al reumatologo che finora si sono "occupati" di Lei, ci hanno seccamente risposto DOPO VARI E INUTILI TENTATIVI DI CONTATTI TELEFONICI, che praticamente non è affar loro. Il chirurgo prima di chiudere il telefono in faccia mi ha detto che avrei potuto portarla al P.S. di Vibo Val. .......e così durante la notte in automobile e con l'ossigeno comprato in farmacia abbiamo intrapreso il viaggio per il Gemelli a Roma dove adesso è ricoverata. MI VIENE DA DIRE CON DISPERAZIONE E DOLORE CHE IN CALABRIA SAREBBE MEGLIO NON NASCERE! La terrò informata e se ne avrò bisogno la contatterò volentieri.