Diagnosi citopatologica carcinoma polmone a a piccole cellule.

Salve,cito testualmente:Paziente maschio,fumatore di 48 anni,senza altre patologie croniche di rilievo.Ai primi di dicembre per dolore toracico ho avuto un ricovero in PS dove sono stati eseguiti esami di staging,TAC e PET (30/12/2015)che hanno evidenziato una lesione ilare sn con SUV di 8 (di mm 35),con un linfonodo in sede sottocarenale con Suv di 5,5.In data 11/01/2016 mi hanno praticato FBS/EBUS/TBNA(CTM nel linfonodo sottocarenale).Procedura chirurgica:BRONCOSCOPIA CON BIOPSIE TRANSBRONCHIALE TRANSTRACHEALE.Emisistema siinistro:presenza di lesione endoluminale nel segmentario inferiore della lingula che occlude completamente il lume bronchiale.Non evidenti ulteriori lesioni a sinistra,nei limiti della visibilita'endoscopica.Non ulteriori localizzazioni pleuro polmonari mediastiniche ed extra toraciche.Non evidenti metastasi a distanza(PET) non evidenti metastasi encefalo(TAC mdc).Si eseguono agoaspirati transbronchiali sotto guida ecografica(EBUS-Convex Probe)dell'adenopatia stazione 7(ROSE-Rapid on-site Cytologic Evaluation:materiale adeguato presenza CTM),ulteriori prelievi per esame citologico definitivo(vetrini e cell blocker)
DIAGNOSI CITOPATOLOGICA:Presenza di CTM epiteliali con scarso o assente citoplasma,di media e piccola taglia,isolate e in microaggregati ed associate a depositi di materiale necrotico.Immunofenotipo della popolazione neoplastica:positivo per TTF-1,cromogranina,sinaptofisina,CD56 e negativo per napsina.La frazione proliferante(Ki-67) e' pari al 85%.I reperti morfologico ed immunofenotipico sono compatibili con carcinoma a piccole cellule.Consigliato 3 cicli di chemioterapia a distanza di 3 settimane e di risottopormi a nuova PET pre-operatoria nel prossimo ricovero in Chirurgia Toracica.
Domanda:a sentire i medici pare che sia stato fortunato,ed anche se e' sempre una malattia importante,mi hanno quasi garantito che riusciro'a venirne fuori abbastanza facilmente,ma a me sembra tutto un po' semplicistico,e poi leggendo la lettera di dimissione con la diagnosi citopatologigca definitiva ,(a me praticamente totalmente incomprensibile),e leggendo qua' e la' su internet,mi sento molto poco fortunato e molto demoralizzato perche' non riesco a capire la realta',la tipologia edil/i possibile/i decorso/i della malattia stessa.Se qualcuno mi aiutasse a capire meglio e di piu',gliene sarei veramente grato.
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Dr. Chiara Lestuzzi Cardiologo 1.5k 64 3
Al di là della diagnosi citopatologica ci sono diversi elementi che possono giustificare un certo ottimismo:
1) c' è una lesione primitiva non piccolissima ma neanche grande, con un solo linfonodo interessato
2) non ci sono metastasi a distanza
3) negli ultimi anni sono entrati in commercio diversi nuovi farmaci per il tumore del polmone, e la prognosi di questa malattia (anche negli stadi più avanzati del suo) è decisamente migliorata.

Quindi, la situazione è tutt' altro che disperata.

Faccia con fiducia la chemioterapia e tutto quello che le consiglieranno dopo.

Dr. Chiara Lestuzzi
Cardiologia, Centro di Riferimento Oncologico (CRO), IRCCS, Aviano (PN)

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dopo
Attivo dal 2016 al 2016
Ex utente
Dr.grazie innanzitutto per la tempestiva risposta,domani 26 gennaio inizio il primo ciclo di chemio a ba se di cisplatino+etoposide,spero solo tre cicli per poi poter effettuare,condizioni permettendo,l'intervento chirurgico.quello che mi preoccupa e' che il microcitoma e'uno dei peggiori tumori del polmone,sia per l'elevata percentuale di recidiva,(peraltro poi durissima da combattere),sia per l'elevato rischio di metastasi che tendenzialmente inizia a produrre molto precocemente.Ho letto di molti soggetti ai quali,con le chemio era quasi sparito il tumore primitivo e anche i linfonodi,ma erano state riscontrate metastasi in svariate altre parti del corpo,sopratutto cranio ed ossa.Comunque
grazie ancore per la risposta chiara ed incoraggiante e cerchero' di affrontare il tutto con fiducia e speranza.grazie ancora.
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Dr. Chiara Lestuzzi Cardiologo 1.5k 64 3
Non voglio prenderla in giro con frasi eccessivamente ottimistiche, tipo "Tutto andrà bene! Le terapie hanno fatto passi da gigante".
Onestamente, è vero che il microcitoma polmonare non è una banalità. Però è anche vero che nel suo caso la malattia è stata scoperta, fortunatamente, in uno stadio precoce. Ed è anche vero che comunque la prognosi è migliore adesso che 10 o 20 anni fa.

Un consiglio che le do è di affrontare la malattia come se dovesse andare in montagna. Non guardi la meta da raggiungere, che le può sembrare inarrivabile. Si ponga obiettivi progressivi: vado fino a quel bosco; adesso procedo fino a quella valletta; vado fino alla fine del bosco; faccio due tornanti... Ogni tanto si guardi indietro e si dica "Però! Ho già fatto un bel pezzo di strada!".

Adesso pensi solo che ha questi tre cicli di terapia; tra 2-3 mesi penserà alla prossima tappa.

Buon viaggio!