Terapia dopo resezione sigma

Salve, la mia storia inizia il 21dicembre2015 quando ho avuto un ictus causato dalla dissezione della carotide destra.Durante il ricovero mi hanno fatto diversi controlli ed a seguito di una Angiò TAC all'addome per la ricerca di altre dissezioni mi è stato scoperto un ispessimento al sigma per cui si consigliava esame endoscopico di approfondimento. Effettuato l'esame endoscopico il 10febbraio 2016 mi veniva diagnosticato un polipo che da biopsia è risultato essere un adenocarcinoma. Operato in laparoscopia il 25 febbraio 2016 mi è stata effettuata la resezione del sigma. La diagnosi istologica è stata la seguente: Materiale in esame:1) sigma,2) anelli di resezione. 3)linfonodo mesenterico. REPERTO MACROSCOPICO: 1) TTratto di grosso intestino della lunghezza di cm 11. A cm 2 dal margine di resezione più vicino è presente lesione neoplastica, ulcerata,di cm 3. 2) n. 2 anelli di cm 1; 3) n. 1 campione. DIAGNOSI ISTOPATOLOGICA O CITOLOGICA: 1) ADENOCARCINOMA MODERATAMENTE DIFFERENZIATO DEL GROSSO INTESTINO,ULCERATO,INFILTRANTE IL TESSUTO FIBROADIPOSO PERINTESTINALE E CON AREE di necrosi. N. 15 linfonodi esenti da metastasi e con istiocitosi dei seni. Margini di resezione nei limiti di norma PTNM: T3N0. 2)Anelli di resezione esenti da infiltrazione carcinomatosa. 3) TESSUTO fibroadiposo. Ho preso già due pareri oncologici, uno mi propone 12 sedute di chemioterapia con 5fluorouracile ogni 14giorni,quindi per 6 mesi ma lascia decidere a me se farla o meno, mentre l'altro mi sconsigliala terapia in quanto sembra prevalere il rischio cardiovascolare tenendo presente il problema che ho avuto a dicembre della dissezione di carotide. Attualmente faccio clexane 4000 una volta al giorno e tirosint 50 mcg in quanto affetto da ipotiroidismo. È consigliabile che io faccia dei cicli di chemioterapia a scopo preventivo o nel mio caso non è necessario?
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Dr. Vito Barbieri Oncologo 1.6k 57 1
Gentile Utente,
a quanto indicato dai due oncologi che ha consultato aggiungerei una informazione che la può aiutare a decidere sul da farsi.
Nello stadio della malattia neoplastica che le è stata asportata, le possibilità di recidiva ci sono, ma sono relativamente basse, più basse di quanto sarebbero state se disgraziatamente fossero stati repertati linfonodi raggiunti dal tumore, ma per fortuna il suo era N zero.
In questo stadio (T3N0M0) tutte le sperimentazioni con chemioterapia precauzionale postoperatoria non sono riuscite a dimostrare differenza nella percentuale di ricadute tra coloro che si sottopongono a chemio e quelli che non la fanno.
Per questo motivo, dopo una informazione che comprenda i concetti che le ho esposto, alcuni pazienti scelgono di farla comunque ed altri no, soprattutto se hanno avuto problemi cardiovascolari, che potrebbero essere criticamente riproposti dal tipo di chemioterapici abitualmente usati in questo caso.
Cordiali Saluti

Dr Vito Barbieri
direttore Struttura Complessa di Oncologia
Azienda Ospedaliera Pugliese-Ciaccio - Catanzaro

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dopo
Utente
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Grazie per il chiarimento.