Chirurgia oncologica colon rettale
Gentili Dottori,
la sera del tre novembre mia zia è stata ricoverata urgentemente per un'emorragia rettale. Nei due giorni successivi è stata sottoposta a colonscopia che ha riscontrato una massa prolifera di ca 3 cm a 2 cm dallo sfintere. A tutt'oggi si è in attesa dell'esame istologico. Per i medici si tratta di tumore ed hanno già programmato un intervento chirurgico per la prossima settimana, seguito da colostomia. Da alcune ricerche sul web sono venuta a conoscenza di tecniche alternative, sia di chirurgia conservativa come la anastomosi colo-anale, o plastica come la gracileplastica, e in ultimo di sfintere anale artificiale. Mi rendo conto della mia totale ignoranza in materia e so perfettamente che solo degli specialisti potranno decidere le modalità dell'intervento. Noi siamo di Foggia, ma stiamo cercando di metterci in contatto con l'INT di Milano e con l'istituto europeo di oncologia. Sappiamo che in questi casi bisogna agire tempestivamente e soprattutto non illudersi, ma la notizia di un tumore unita all'unica prospettiva di una colostomia permanete è stata devastante, soprattutto per una donna di 52 anni! Chiedo dunque consigli di qualsiasi genere e ulteriori informazioni sulle strutture e sugli specialisti a cui rivolgersi.
Ringrazio infinitamente.
la sera del tre novembre mia zia è stata ricoverata urgentemente per un'emorragia rettale. Nei due giorni successivi è stata sottoposta a colonscopia che ha riscontrato una massa prolifera di ca 3 cm a 2 cm dallo sfintere. A tutt'oggi si è in attesa dell'esame istologico. Per i medici si tratta di tumore ed hanno già programmato un intervento chirurgico per la prossima settimana, seguito da colostomia. Da alcune ricerche sul web sono venuta a conoscenza di tecniche alternative, sia di chirurgia conservativa come la anastomosi colo-anale, o plastica come la gracileplastica, e in ultimo di sfintere anale artificiale. Mi rendo conto della mia totale ignoranza in materia e so perfettamente che solo degli specialisti potranno decidere le modalità dell'intervento. Noi siamo di Foggia, ma stiamo cercando di metterci in contatto con l'INT di Milano e con l'istituto europeo di oncologia. Sappiamo che in questi casi bisogna agire tempestivamente e soprattutto non illudersi, ma la notizia di un tumore unita all'unica prospettiva di una colostomia permanete è stata devastante, soprattutto per una donna di 52 anni! Chiedo dunque consigli di qualsiasi genere e ulteriori informazioni sulle strutture e sugli specialisti a cui rivolgersi.
Ringrazio infinitamente.
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Comprendo la situazione, tuttavia mi permetto di sottolineare che di fronte ad una patologia neoplastica, la priorita' deve essere data alla radicalita' chirurgica e ad eseguire un intervento con intento curativo. Quando questo è possibile e compatibile con il mantenimento della via naturale, ogni chirurgo che opera un cancro del retto lo fa in qualsiasi ospedale d' Italia.
Tra le metodiche citate, la gracileplastica e lo sfintere artificiale hanno indicazioni molto selezionate e risultati non sempre soddisfacenti, in ogni caso da mettere in atto dopo aver eseguito una chirurgia oncologica.
Le ricordo infine che, fatta eccezione per i trial clinici dove si esegue ricerca, i protocolli chirurgici e oncologici sono gli stessi in ogni centro in Italia e spesso i cosiddetti viaggi della speranza sono ingiustificati, senza nulla togliere ai centri da Lei citati. Auguri!
Tra le metodiche citate, la gracileplastica e lo sfintere artificiale hanno indicazioni molto selezionate e risultati non sempre soddisfacenti, in ogni caso da mettere in atto dopo aver eseguito una chirurgia oncologica.
Le ricordo infine che, fatta eccezione per i trial clinici dove si esegue ricerca, i protocolli chirurgici e oncologici sono gli stessi in ogni centro in Italia e spesso i cosiddetti viaggi della speranza sono ingiustificati, senza nulla togliere ai centri da Lei citati. Auguri!
Dottor Andrea Favara
http://www.andreafavara.it
[#2]
Ex utente
Gentili Dottori,
innanzitutto ringrazio per l'interesse mostrato. Sono lieta di informarVi che la visita all'INT di Milano ha confermato la diagnosi ma ha al contempo escluso una colostomia permanente. Lo sfintere è intatto e ci sono margini di tessuto sano per poter attuare una chirurgia di tipo conservativo. L'intervento, inoltre, non ha carettere di urgenza, ma deve essere preceduto da chemio e/o radioterapia in base ai risultati dell'esame istologico. Ovviamente ora siamo tutti più sereni, sebbene quello che ci aspetta non sarà affatto facile come in tutti i casi di gravi patologie; tuttavia fa rabbia pensare che se non ci fossimo mossi diversamente a quest'ora mia zia avrebbe subito un'amputazione del retto seguita da colostomia...Penso che la sincerità sia alla base di ogni rapporto, a maggior ragione quando riguarda la qualità della vita di una paziente! Bastava dire che la struttura non era in grado di praticare quel particolare intervento, ma CHE ERA POSSIBILE; spettava a noi (e al paziente in modo particolare) decidere se rivolgersi o meno altrove. A noi è stato negato categoricamente un qualsiasi tipo di intervento conservativo, quando gli stessi esami strumentali eseguiti a Milano lo hanno ammesso senza riserva alcuna.
Una domanda: l'iter che dovrà seguire mia zia (terapia, intervento chirurgico e ancora terapia)fa sempre parte di un protocollo chirurgico standard?
Ringrazio anticipatamente e cordialmente saluto i medici di questo sito che s'impegnano a supportare e consigliare chiunque ne abbia bisogno.
innanzitutto ringrazio per l'interesse mostrato. Sono lieta di informarVi che la visita all'INT di Milano ha confermato la diagnosi ma ha al contempo escluso una colostomia permanente. Lo sfintere è intatto e ci sono margini di tessuto sano per poter attuare una chirurgia di tipo conservativo. L'intervento, inoltre, non ha carettere di urgenza, ma deve essere preceduto da chemio e/o radioterapia in base ai risultati dell'esame istologico. Ovviamente ora siamo tutti più sereni, sebbene quello che ci aspetta non sarà affatto facile come in tutti i casi di gravi patologie; tuttavia fa rabbia pensare che se non ci fossimo mossi diversamente a quest'ora mia zia avrebbe subito un'amputazione del retto seguita da colostomia...Penso che la sincerità sia alla base di ogni rapporto, a maggior ragione quando riguarda la qualità della vita di una paziente! Bastava dire che la struttura non era in grado di praticare quel particolare intervento, ma CHE ERA POSSIBILE; spettava a noi (e al paziente in modo particolare) decidere se rivolgersi o meno altrove. A noi è stato negato categoricamente un qualsiasi tipo di intervento conservativo, quando gli stessi esami strumentali eseguiti a Milano lo hanno ammesso senza riserva alcuna.
Una domanda: l'iter che dovrà seguire mia zia (terapia, intervento chirurgico e ancora terapia)fa sempre parte di un protocollo chirurgico standard?
Ringrazio anticipatamente e cordialmente saluto i medici di questo sito che s'impegnano a supportare e consigliare chiunque ne abbia bisogno.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 2.6k visite dal 08/11/2008.
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