Carcinoma meningeo

Salve,

spero in una rapida risposta perché di tempo, purtroppo, non ne abbiamo.

Meno di un anno fa è stato diagnosticato un tumore al polmone a mia zia. E' stata sottoposta ad intervento, radioterapia e chemioterapia. Le cose sembravano essersi stabilizzate quando a Settembre sono iniziate le crisi epilettiche (più volte) che i medici hanno attribuito ad un trombo. Poco più di due mesi dopo mal di testa insopportabili e davvero tanto frequenti per una persona che non ne ha mai sofferto. Quindi fatti gli esami i medici non hanno visto niente e hanno completamente escluso si trattasse di metastasi cerebrali. E' spuntato fuori circa 1 settimana fa il carcinoma meningeo e ci hanno comunicato della breve aspettativa di vita e del "non c'è più niente da fare". Ma informandoci si è vista della possibilità della ipertermia e immunoterapia oncologica (Che si sarebbe dovuta utilizzare subito dopo la scoperta del tumore al polmone, ma ahimè NESSUNO ci ha informati di tale possibilità).
Ora mia zia ha appena iniziato una chemioterapia consigliata dai medici e volevo chiedervi, cosa pensate di queste due tecniche? (immunoterapia e ipertermia)Quali potrebbero essere i benefici effettivi? Avete altre "soluzioni"? Cosa ne pensate?

Aspetto una risposta... grazie in anticipo.
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Prof. Filippo Alongi Radioterapista 2.1k 120
Pur considerando che mancano tanti elementi nella storia clinica, che solo vagliando la documentazione potrebbero essere chiariti (a partire dalla diagnosi specifica iniziale) cerco di risponderle nel
modo più semplice possibile sperando per gli aspetti medici di non essere troppo semplicistico:
Ipertermia: modalità di trattamento caratterizzata dall'aumento della temperatura corporea, prevalentemente localizzata. Questa metodica quasi sempre e' da associare a chemio e/o radioterapia. Oltretutto il valore curativo dell'ipertemia in se e' limitato a casi ultraselezionati e il vantaggio, purtroppo, puo' essere molto contenuto, talora impalpabile.
L'immunoterapia e' invece una innovativa e talora potente possibilità terapeutica medica per diversi pazienti, anche con neoplasia polmonare metastatica. Ma anche in questo caso, bisogna capire se il paziente ha le caratteristiche per essere sottoponibile a questi nuovi farmaci che purtroppo non sono sempre prescrivibili in tutti i casi per motivi biologici e clinici.
Si rivolga all'equipe Oncologica che vi segue. Serve a poco sapere cosa avrebbe potuto fare prima. Risulta più utile capire cosa fare adesso per la situazione attuale.

Prof. Filippo Alongi
Professore ordinario di Radioterapia
Direttore Dipartimento di Radioterapia Oncologica Avanzata, IRCCS Negrar(Verona)

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Utente
Utente
la ringrazio per la rapida risposta.

Da come ci avevano parlato dell'ipertermia sembrava potesse essere (relativamente) efficace.
Oggi abbiamo parlato con i medici e ci hanno detto che l'immunoterapia sarebbe una buona idea. L'unico problema è che i farmaci sono molto costosi quindi bisogna rispettare la prassi: finire la chemioterapia e verificare che questa sia stata inutile e quindi avere accesso libero a questi farmaci. Ma questo solo dopo la chemio, che in questo caso occuperebbe circa 6 settimane, un tempo che noi non abbiamo assolutamente a disposizione. Per cui come potremmo fare per avere questi farmaci nel minor tempo possibile? Ci sarebbe anche la possibilità di procurarseli all'estero? (Il nome di un farmaco è ad esempio Nivolumab). Qualunque idea abbiate in proposito, che possa aiutarci a trovare questi farmaci e ovviamente anche altro, vi prego di esporla! Grazie.