Terapia sperimentale per tumore al polmone

Buongiorno Dottori,

mia madre ha 55 anni, fumatrice, per caso ha scoperto di essere affetta da tumore (ottobre 2008)
il primitivo era al polmone, aveva metastasi al fegato e pochi punti in cui le ossa si mostravano infragilite. il cervello è pulito.
ha fatto 4 cicli di chemioterapia al cisplatino ed eposide. ha inoltre assunto zometa per le ossa. Tra il terzo e il quato ciclo chemioterapico ha affrontato 10 sedute di radioterapia mirate alla vertebra D11 e al bacino.
Ora dopo 4 mesi dall'inizio delle cure mostra una tac piuttosto buona: il polmone è praticamente privo di massa tumorale, le metastasi al fegato sono straordinariamente diventata molto più piccole (da 4,5 cm a pochi millimetri)sebbene abbia però più punti in cui mostra fragilità ossea.
ora i meravigliosi medici ci hanno detto che la strada standard suggerisce di fermare le cure e ripetere i controlli tra 3 mesi, esame del sangue e TAC; oppure ci hanno proposto una terapia sperimentale con EMD 273066 (merck) come terapia di mantenimento. si tratta di una sperimentazione in fase 2.

le mie domande sono 2:
1) cosa pensate in generale della sua malattia e della risposta che il suo corpo ha dato finora? lei non ha dolori e sta molto bene, ha un carattere forte ed è una persona molto solare.
2) consigliereste di seguire la sperimentale o la via standard? cosa ci deve far scegliere una strada o l'altra? ci sono rischi di peggiormento? o al massimo rischia di non ottenere ulteriori risultati?
voi alla vostra mamma cosa consigliereste?

entro lunedì sera la mia famiglia deve decidere. vi chiedo cortesemente di fornirci un Vs parere al più presto.

Vi ringrazio di cuore.
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Dr. Vito Barbieri Oncologo 1.6k 57 1
Gentile Utente,
nelle informazioni che ha riportato manca almeno un dato fondamentale: il tipo istologico di tumore. E' un dato importante per dare una risposta completa.
Intanto posso anticiparle che una terapia sperimentale nella fase in cui comunque la paziente rimarrebbe senza terapia è quasi sempre una buona idea. Tra l'altro, anche se non ha riportato l'istotipo (microcitoma??) potrei dirle che in queste neoplasie, anche se ancora non è stato dimostrato, una terapia come quella propostale, che sfrutta un meccanismo immunologico, potrebbe, se funziona, colpire la malattia residua laddove non lo ha fatto completamente la chemioterapia.
Meglio una terapia di mantenimento che niente.
Con questo non intendo alimentare grandi illusioni, tuttavia perchè non provare? Ovviamente dopo aver ricevuto tutte le informazioni dovute sulle modalità di conduzione della cura e sui possibili effetti collaterali.
Cordiali saluti

Dr Vito Barbieri
direttore Struttura Complessa di Oncologia
Azienda Ospedaliera Pugliese-Ciaccio - Catanzaro

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentilissimo Dottor Barbieri,

la ringrazio infinitamente per aver dato seguito alla mia richiesta.
come da Lei sottolineato ho dimenticato alcuni dati importanti a proposito della malattia di mia mamma.
il risultato della broncoscopia recita quanto segue:
"Referto: Elementi neoplastici immunoreattivi per CAM5.2 (dot-like), TTF-1, CD56, negativi per Cromogranina, Sinaptofisina, LCA. Diagnosi: Reperto morfologico ed immunofenotipico da carcinoma indifferenziato a piccole cellule con marcati fenomeni artefattuali di crushing nucleare"
spero che questo Le sia sufficiente per aiutarmi a capire meglio in che situazione siamo e cosa possiamo fare.
La ringrazio ancora molto.

saluti.
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Dr. Vito Barbieri Oncologo 1.6k 57 1
Il tipo istologico è in effetti quello che avevo sinteticamente ipotizzato come "microcitoma" cioè carcinoma a piccole cellule.
Si tratta di una neoplasia molto aggressiva che dopo la iniziale risposta tende con molta facilità a recidivare a breve termine. A volte accade già dopo i primi 4 cicli, altre volte più in là. Quindi, quando dopo la terapia standard si tenta una terapia sperimentale di mantenimento, lo si fa sperando almeno di ritardare la ricaduta.
Come le ho già detto l'EMD 273066 agisce con un meccanismo non chemioterapico ma immunologico, è un modo alternativo di combattere il tumore. Ovviamente nessuno sa se funzionerà.
Molte altre sperimentazioni negli ultimi 20 anni hanno fallito e, fino ad oggi purtroppo, tutte le evidenze cliniche dimostrano un altissimo tasso di ricaduta di questa malattia.
[#4]
dopo
Utente
Utente
Grazie Dott. Barbieri,

Mia madre ha scelto di tentare la strada sperimentale. ora verificheranno se il suo sangue sia compatibile con la sperimentazione e poi inizierà. per quanto possibile tenterò di fornire un feedback sulla sua esperienza.

dottore, io non sono ricca ma tutto quello che ho e che potrò avere lo voglio dedicare a mia madre. se è a conoscenza di qualche cura che sembra efficace e che si esegue dall'altra parte del mondo, la prego di suggerirmelo. credo molto in dio e molto nella scienza, ritengo che alla fine di questa mia esperienza non vorrò rimproverarmi di non aver tentato una strada.

La ringrazio per la sua comprensione.
Cari saluti