Strategia terapeutica?
Gentili medici,
pur senza scendere nei particolari della patologia voglio proporre il caso di mio nonno e sapere se nella pratica clinica esiste questo approccio terapeutico.
Ora ha 78 anni, all'età di 74 ha subito un intervento di orchidectomia bilaterale per l'asportazione di un seminoma avanzato ed è stato sottoposto a radioterapia addominale ottenendo la completa regressione della malattia. A tutti gli accurati follow up a cui si è sottoposto non sono state più evidenziate lesioni a carico di alcun organo. Però ora in tre successivi dosaggi dei marcatori tumorali si sta avendo un progressivo incremento della gonadotropina corionica che prima era nella norma. La diagnostica per immagini non evidenzia niente. Mi sembra di capire che la prassi è l'attesa e valutare l'evoluzione. Voglio solo fare una domanda. Invece di aspettare e magari evidenziare più in la qualche massa da qualche parte non sarebbe appropriato intraprendere un trattamento sistemico per prevenire la formazione di una metastasi tanto grande da essere evidenziabile? Grazie per questo chiarimento. Buon lavoro e cordiali saluti.
pur senza scendere nei particolari della patologia voglio proporre il caso di mio nonno e sapere se nella pratica clinica esiste questo approccio terapeutico.
Ora ha 78 anni, all'età di 74 ha subito un intervento di orchidectomia bilaterale per l'asportazione di un seminoma avanzato ed è stato sottoposto a radioterapia addominale ottenendo la completa regressione della malattia. A tutti gli accurati follow up a cui si è sottoposto non sono state più evidenziate lesioni a carico di alcun organo. Però ora in tre successivi dosaggi dei marcatori tumorali si sta avendo un progressivo incremento della gonadotropina corionica che prima era nella norma. La diagnostica per immagini non evidenzia niente. Mi sembra di capire che la prassi è l'attesa e valutare l'evoluzione. Voglio solo fare una domanda. Invece di aspettare e magari evidenziare più in la qualche massa da qualche parte non sarebbe appropriato intraprendere un trattamento sistemico per prevenire la formazione di una metastasi tanto grande da essere evidenziabile? Grazie per questo chiarimento. Buon lavoro e cordiali saluti.
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Anche se nel suo ragionamento logico le è venuto spontaneo porsi questo quesito, le dico che in questa patologia neoplastica aspettare non compromette le possibilità di cura. Invece una terapia anticipata senza motivo darebbe solo inutile tossicità.
Quindi il modo di procedere, più opportuno e documentato, è quello che è stato prospettato.
In appendice vorrei rimarcare che "senza scendere nei particolari" lei ci nega elementi importanti di valutazione. Per esempio era un seminoma tipico o no? C'erano i marcatori elevati alla diagnosi? e quali?
Quindi il modo di procedere, più opportuno e documentato, è quello che è stato prospettato.
In appendice vorrei rimarcare che "senza scendere nei particolari" lei ci nega elementi importanti di valutazione. Per esempio era un seminoma tipico o no? C'erano i marcatori elevati alla diagnosi? e quali?
Dr Vito Barbieri
direttore Struttura Complessa di Oncologia
Azienda Ospedaliera Pugliese-Ciaccio - Catanzaro
[#2]
Utente
Completo l'intervento precedente con le informazioni di cui sono in possesso.
Ecografia scrotale precedente all'intervento (18/01/05):
Testicoli in sede, di cui il destro aumentato di volume, nel cui contesto risalta formazione ovalare di 36 mm, ad ecostruttura mista. Segni di idrocele bilaterale, più evidente a destra. Segni di varicocele sinistro.
Intervento chirurgico di orchiectomia radicale destra (non bilaterale come precedentemente affermato)(14/02/05).
Esame istologico:
seminoma tipico del didimo non infiltrante l'epididimo, le tonache e le strutture del funicolo spermatico (pT1). Fibrosi e flogosi cronica delle vaginali del testicolo.
Sottoposto a trattamento radiante dal 06/05/05 al 31/05/05: due campi AP/PA contrapposti su stazioni linfonodali L/aortiche con fotoni X8MV. (R 1,8 Gy x 5 gg/sett).
I marcatori tumorali sono stati controllati durante il follow up. In particolar modo più frequentemente BETAhCG, AFP, e PSA.
Tutti i marcatori controllati sono sempre risultati nella norma.
Il valore soglia riportato per la BETAhCG è di 1,20 mUl/ml. I valori riscontrari durante il follow up sono stati sempre inferiori a tale soglia. A partire da gennaio si è avuto un piccolo rialzo( 1,56 mUl/ml), valore raddoppiato nell'esame della settimana scorsa. A giorni ripeterà il prelievo.
Il radioterapista ha fatto capire che potrebbe trattarsi di una ripresa della malattia. A breve effettuerà una TAC total body su consiglio del radioterapista. La precedente TAC di oltre 6 mesi fa risultava negativa (il medico in un certo senso ha fatto capire che comunque non si aspetta di vedere nulla per ora). E' corretta la gestione del caso? Un vostro parere ci chiarirebbe le idee un po confuse che abbiamo. Grazie davvero... Cordiali saluti e buon lavoro.
Ecografia scrotale precedente all'intervento (18/01/05):
Testicoli in sede, di cui il destro aumentato di volume, nel cui contesto risalta formazione ovalare di 36 mm, ad ecostruttura mista. Segni di idrocele bilaterale, più evidente a destra. Segni di varicocele sinistro.
Intervento chirurgico di orchiectomia radicale destra (non bilaterale come precedentemente affermato)(14/02/05).
Esame istologico:
seminoma tipico del didimo non infiltrante l'epididimo, le tonache e le strutture del funicolo spermatico (pT1). Fibrosi e flogosi cronica delle vaginali del testicolo.
Sottoposto a trattamento radiante dal 06/05/05 al 31/05/05: due campi AP/PA contrapposti su stazioni linfonodali L/aortiche con fotoni X8MV. (R 1,8 Gy x 5 gg/sett).
I marcatori tumorali sono stati controllati durante il follow up. In particolar modo più frequentemente BETAhCG, AFP, e PSA.
Tutti i marcatori controllati sono sempre risultati nella norma.
Il valore soglia riportato per la BETAhCG è di 1,20 mUl/ml. I valori riscontrari durante il follow up sono stati sempre inferiori a tale soglia. A partire da gennaio si è avuto un piccolo rialzo( 1,56 mUl/ml), valore raddoppiato nell'esame della settimana scorsa. A giorni ripeterà il prelievo.
Il radioterapista ha fatto capire che potrebbe trattarsi di una ripresa della malattia. A breve effettuerà una TAC total body su consiglio del radioterapista. La precedente TAC di oltre 6 mesi fa risultava negativa (il medico in un certo senso ha fatto capire che comunque non si aspetta di vedere nulla per ora). E' corretta la gestione del caso? Un vostro parere ci chiarirebbe le idee un po confuse che abbiamo. Grazie davvero... Cordiali saluti e buon lavoro.
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Grazie per aver aggiunto informazioni dettagliate.
Il trattamento è stato adeguato per un seminoma tipico in stadio iniziale.
Non sarebbe molto congruente l'incremento del marcatore per un seminoma veramente tipico.
Comunque il giusto modo di procedere è in effetti quello di eseguire la TAC alla ricerca di una eventuale nuova localizzazione.
Cordiali saluti
Il trattamento è stato adeguato per un seminoma tipico in stadio iniziale.
Non sarebbe molto congruente l'incremento del marcatore per un seminoma veramente tipico.
Comunque il giusto modo di procedere è in effetti quello di eseguire la TAC alla ricerca di una eventuale nuova localizzazione.
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 2.1k visite dal 23/02/2009.
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