Epatocarcinoma e trombosi della vena porta.

Buonasera e molte gazie per la vostra disponibilità. Da circa un mese a mio padre di 54 anni è stato riscontrato"Epatocarcinoma multifocale in cirrosi epatica HCV-HDV correlata. Trombosi dell'asse splenoportale." Non hanno dato speranze, i medici non se la sentono di dare anni di vita. L'unica cosa che può fare è il Nexavar, che gli hanno prescritto e che ha iniziato da 11 giorni, perchè dicono che non può fare altro. Ma è possibile che può solo aspettare la morte??!! Non ha metastasi e tutti gli altri organi sono in buone condizioni. Ormai non dorme più la notte dai forti dolori, gli si alza di continuo la febbre, mangia pochissimo (non raggiunge nemmno un pasto completo al giorno) ed è dimagrito di 16 kili dall'inizo.Vi prego di aiutarci in qualche modo. Grazie.
[#1]
Dr. Carlo Pastore Oncologo 3.9k 133 1
Gentile Utente,

la terapia con il sorafenib (Nexavar) è accettata come il gold standard per gli epatocarcinomi. Delle possibili chemioterapie attuabili è senz'altro la più efficace. Ad essa possono essere aggiunte delle terapie di supporto sintomatiche e nutrizionali che consentano di raggiungere una buona qualità della vita. Suggerirei di eseguire anche il dosaggio della cromogranina A per verificare se la neoplasia si può giovare del trattamento con octreotide. Delle applicazioni locali di ipertermia anche possono potenzialmente apportare un giovamento.

Resto a disposizione, un caro saluto

Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it

Dr. Carlo Pastore
https://www.ipertermiaitalia.it/

[#2]
dopo
Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
La ringrazio di cuore Dr. Pastore, ma in pratica mi fa capire che è daccordo con i pareri che abbiamo avuto fin'ora, giusto?! Comunque gli è stato ridotto il dosaggio del sorafenib a solo due compressa al mattino (togliendo quindi le due per la sera) e gli è stato aggiunto l'antidolorifico (tramadolo cloridrato + paracetamolo), e così riesce a dormire e per fortuna anche a mangiare qualcosa in più. Ma io Le chiedo: se non può fare la chemioterapia per la vena porta ostruita, non può fare la chemioembolizzazione o la termoablazione perchè ha il "fegato ingrandito, a profili bozzuti, con numerose inomogeneità perfusive da epatopatia cronica evoluta", e non può fare il trapianto perchè non può essere inserito nella lista d'attesa; può fare, come consigliate da Lei, applicazioni locali di ipertermia?
Ancora grazie.
[#3]
Dr. Carlo Pastore Oncologo 3.9k 133 1
Gentile Utente,

in realtà sta già facendo una chemioterapia: il sorafenib (Nexavar) è un chemioterapico a tutti gli effetti. Le altre metodiche si impiegano per una malattia più localizzata e meno diffusa nel fegato mentre l'ipertermia si esegue su tutto il fegato dall'esterno con nessuna invasività. Ogni tecnica è valida ma va applicata a condizioni specifiche.

Resto a disposizione, un caro saluto

Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it