Un tumore allo stomaco

Buongiorno.
Il padre della mia ragazza ha 50 anni e 3 anni fa in seguito a visite di routine scopre di avere un tumore allo stomaco. scoperto in tempo gli asportano parte dello stomaco ed esegue diversi cicli di chemio per poi riprendere una vita pressochè normale, finchè dopo due anni dall'intervento sente un qualcosa di duro sottopelle nei pressi della ferita dell'operazione. subito si pensa all'indurimento dei tessuti della cicatrice, ma così non è, e dopo un anno si scopre che questo qualcosa è una massa di piccole dimensioni, causato da un accumulo di calcio, una sorta di "osso",che in seguito all'operazione eseguita lunedì, si scopre contenente cellule tumorali. A breve si avranno maggiori accertamenti. Aggiungo che al momento della prima operazione tutti gli organi era in perfetta forma e che la massa trovata da poco era staccata sia dalla pella che dallo stomaco.
Ciò che mi chiedo è:
1. Cosa è quell'accumulo di calcio?
2. Perchè dopo 3 anni dalla chemio ci sono altre cellule tumorali?
3. Sono collegate con il tumore allo stomaco?
4. Quanto possiamo stare tranquilli e cosa dobbiamo aspettarci?
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Dr. Vito Barbieri Oncologo 1.6k 57 1
Gentile Utente,
le risposte alle sue domande richiedono anche delle precisazioni:
1. chi ha parlato di accumulo di calcio? se tale era l'ipotesi solo per effetto della consistenza del nodulo, deve sapere che i carcinomi sono di consistenza molto dura (pur senza contenere calcio) e questa consitenza si riscontra spesso quando una metastasi risulta palpabile manifestandosi sulla cute;
2. eventuali cellule tumorali resistenti alla chemioterapia possono persistere in qualunque parte del corpo, che sia stata precedentemente raggiunta da cellule neoplastiche, proliferare gradualmente e raggiungere dimensioni tali da manifestarsi come noduli dopo mesi o anni;
3. salvo la poco verosimile ipotesi di un tumore primitivo della pelle in quella sede, la cosa più probabile è che si tratti di cellule neoplastiche partite dallo stomaco che hanno formato una metastasi raggiungendo la cute per via ematica o ancora più probabilmente perchè disseminate involontariamente durante l'intervento, lungo la cicatrice o attraverso i fori dei drenaggi postoperatori (bisognerebbe osservare la sua attuale precisa posizione);
4. prima di dire cosa aspettarsi è necessaria una ristadiazione, cioè una TC total body per verificare se nel corpo ci sono altre metastasi ed una endoscopia per verificare se la cosidetta anastomosi non rivela presenza di malattia.

Cordiali saluti

Dr Vito Barbieri
direttore Struttura Complessa di Oncologia
Azienda Ospedaliera Pugliese-Ciaccio - Catanzaro

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dopo
Utente
Utente
innanzitutto grazie della risposta...
riguardo all'accumulo di calcio, non escludo che possa essere una bugia raccontata alla mia ragazza per evitare di conoscere la verità... comunque da domani inizierà una chemioterapia...ma è sicuro che queste cellule siano metastasi? perchè se così fosse la cosa sarebbe più grave giusto? è possibile che siano solo delle cellule tumorali che si sono accumulate in due anni ma che ora con l'asportazione chirurgica e con chemio si possa tornare ad una vita pressochè normale?
mi scuso delle tante domande, ma l'ignoranza in materia e l'ansia per la salute di mio "suocero" e vedere la mia ragazza stare male mi creano disagio.. grazie
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Dr. Vito Barbieri Oncologo 1.6k 57 1
Comunque sia, se l'esame cito-istologico parla di cellule tumorali come quelle del tumore primitivo (dello stomaco) non possono essere che metastasi. Se non vi sono altre localizzazioni (per questo chiedevo se è stata effettuata la TAC e la endoscopia), l'asportazione chirurgica e la chemioterapia possono farla tornare ad una vita normale, tuttavia rimane la necessità di continui controlli.
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dopo
Utente
Utente
Allora qualche dettaglio aggiuntivo...
gli esami prima dell'ultima operazione erano tutti negativi in quanto le cellule tumorali che aveva erano di un'altro tipo e i macchinari non le avevano rilevate.
la massa che gli hanno asportato era a tutti gli effetti un tumore e la chemio gliela hanno fatta per precauzione.
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Dr. Vito Barbieri Oncologo 1.6k 57 1
Ribadisco che la situzione ora è diversa da quella di tre anni fa, per cui in un caso così si procede come ho descritto sopra.
Le cellule tumorali che eventualmente residuano o "scappano" durante un intervento hanno dimensioni di centesimi di millimetro, capisce quindi che non possono essere rilevate (con nessun "macchinario" al mondo) finchè non si moltiplicanno in piccoli "ammassi" di migliaia di cellule per formare un nodulo di pochi millimetri.
Sarebbe utile che ricopiasse qui per intero l'esame istologico iniziale e quello attuale, se vuole una informazione più chiara sulla correlazione delle due cose.
Avevo ben capito che la chemioterapia era stata condotta a scopo precauzionale (nel linguaggio medico si chiama chemioterapia adiauvante).
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dopo
Utente
Utente
grazie delle risposte... purtroppo non posso avere accesso a tali documenti in quanto non è mio padre ma il padre della mia ragazza. solo un'ultima domanda... so che non avendo fornito dati ecc... ed è difficile dirlo, ma continuando a rimanere sotto controllo, facendo i dovuti controlli ed eseguendo le cure opportune, nonostante la nuova operazione, la vita di mio "suocero" oltre ad essere abbastanza accettabile, sarà anche abbastanza lunga?
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Dr. Vito Barbieri Oncologo 1.6k 57 1
E' possibile.