Mandibola retrusa classe II

Buonasera, sono la mamma di un bambino di 10 anni. Mi sono rivolta ad uno studio odontoiatrico per avere un consulto per via della mandibola retrusa di mio figlio e, valutare insieme la migliore soluzione.
Il dottore mi ha fatto fare le radiografie, preso le impronte, per studiarsi meglio il caso.
A distanza di tempo mi ha contattata e mi ha parlato di mandibola retrusa di classe II. Al successivo appuntamento mi ha presentato un bite in silicone rigido; il bambino lo posiziona in bocca, e non può più parlare perché entranbe le arcate si inseriscono nel bite. Inizialmente, mi ha detto farglielo portare tutta la notte e, tre ore durante il giorno, lavorando sui muscoli facciali. Sinceramente, avrei preferito maggiore chiarezza e scelta sul da farsi.... mi sono sentita con le spalle al muro.
Mio figlio non riesce a chiudere le labbra sul bite in maniera naturale... perciò durante la notte, non appena i muscoli facciali si rilassano, il bite scivola fuori dalla bocca. Già dal primo momento, con tanta volontà, non è possibile che stia in bocca!!! Il giorno successivo ho già mostrato il mio disappunto. Oltretutto, non è facile per un bambino che fa il tempo pieno a scuola avere altre tre ore solo per il bite che lo limiterebbe in tutto, visto che non può parlare. Chiedo di non volere fare più nulla, e mi viene detto che non fa nulla se non lo indossa la notte e che anche se non sono tre ore durante il giorno ma diventano due è uguale, l’importante è che il bambino lo faccia lavorare durante il giorno. Sono molto indecisa, sulla terapia, perché non credo che possa dare risultati in questa maniera. Vorrei un consiglio sulla terapia adottata e se esistono altre tecniche che non penalizzano così tanto le normali attività quotidiane. Grazie
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Dr. Luigi De Socio Dentista, Gnatologo, Ortodontista, Odontostomatologo 7.2k 395
Difficile darle una risposta esaustiva senza poterla visitare ed avere report clinici.Dalla descrizione sembra sia stato prescritto non un bite,bensì un attivatore funzionale per permettere uno sblocco della mandibola e favorirne la crescita,del tipo di Andresen o Bionator o Frankel (se lo faccia spiegare).Purtroppo tali attivatori vanno portati durante tutta la giornata,pasti esclusi,assolutamente non di notte,perché come ha osservato giustamente,il controllo dell'apparecchio deve essere "volontario",cosa impossibile nel sonno.Tuttavia esistono altre soluzioni percorribili con apparecchiature "fisse" se l'attivatore le crea disagi.Ne parli con il suo Ortodontista.

Cordiali Saluti
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Utente
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Grazie dottore, per il rapido consulto. Le confermo che l’attivatore, che ho chiamato bite, è una sorta di paradenti che tiene separate le due arcate dentarie, isolandole dalla lingua e dalle labbra. Non ha ne’ elastici o nient’altro che lo tiene ancorato alla bocca. Ho fatto anche una ricerca su quelli che mi ha nominato lei e non sono quelli. Ovviamente, la mia intenzione è di volere risolvere, prevenire, il problema di mio figlio ma, allo stesso tempo avere maggiore chiarezza sul risultato della terapia intrapresa e, sinceramente, il poco tempo di utilizzo dell’attivatore, mi ha fatto sorgere dei dubbi sulla buona riuscita del trattamento.
Grazie e Cordiali Saluti