Scafoide accessorio: dolore cronico e limitazioni. Cosa fare?

Salve, vi racconto la mia situazione.

Ho scoperto di avere lo scafoide accessorio nel piede destro circa 5 anni fa, sono andata dal fisioterapista e mi ha fatto mettere il plantare.
Attualmente ho 21 anni la situazione non è migliorata, anzi.
Nonostante il plantare da anni non posso fare camminate lunghe (es.
un giro a Roma) perchè ogni volta mi trovo con il piede gonfio e dolorante per almeno 3/4 gg stando a riposo.

Nell’ ultimo anno ho notato un peggioramento, in quanto ha iniziato a farmi male il ginocchio e a volte nei momenti più critici anche l’ anca, quindi mi limita in tutto.
Ho fatto danza per molti anni diversi generi, ho poi sospeso questo sport per praticare il pilates reformer, ho fatto pero 2/3 lezioni di heels (ballo sui tacchi a spillo) e ogni volta il dolore era continuo e nauseante al punto da dover sospendere lo sport.

Vorrei sapere come procedere, se in questo caso è prevista un operazione o una terapia, e soprattutto fare una visita specialistica ortopedica, ma non conosco nessuno specialista e non
so come muovermi, sono esausta vorrei un aiuto.

Vi ringrazio per l attenzione!! ! !
Dr. Roberto Bevoni Ortopedico 2
Lo scafoide accessorio è un osso accessorio che si trova vicino allo scafoide del piede. Può causare dolore, specialmente durante l'attività fisica, a causa delle sollecitazioni ricevute da parte del tendine tibiale posteriore, che si inserisce sullo scafoide.
Le opzioni di trattamento per lo scafoide accessorio includono:
- Terapia conservativa: Plantari (come quelli che già usa), fisioterapia per rinforzare i muscoli del piede e della caviglia, farmaci antinfiammatori.
- Trattamento chirurgico: Rimozione dello scafoide accessorio e ritensione del tibiale posteriore. Questa opzione viene considerata quando la terapia conservativa fallisce o quando i sintomi sono invalidanti, come nel suo caso. Bisogna considerare anche eventuali deformità del piede associate. La presenza di piede piatto o di pronazione del retropiede può rendere necessario correggere anche il valgismo associato.

Dr. Roberto Bevoni

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