Un mese fa mi è stata diagnosticata una grave coxartrosi all'anca destra

Buongiorno, ho 36 anni e un mese fa mi è stata diagnosticata una grave coxartrosi all'anca destra. Unica soluzione la protesi. La causa non è stata individuata (il mio peso corporeo è sempre stato ottimo), forse lo sport (danza, sci, equitazione), lo yoga praticato negli ultimi 4 anni e fino a due mesi fa, le due gravidanze (durante le quali non ho mai avuto dolori ne alcun tipo di problema)...
Comunque ora dovrò farmene una ragione e farmi operare per ritornare ad avere una vita normale. Dopo potrò praticare ancora yoga? E' vero che questa patologia potrebbe essere causata da torsioni o da strappi o contusioni muscolari? Vi ringrazio tantissimo per l'attenzione.
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Dr. Emanuele Caldarella Ortopedico 1.8k 79 40
Gentile utente,

in un soggetto giovane come Lei, diverse possono essere le cause predisponenti alla coxartrosi. Alcune sono congenite, come la displasia congenita dell'anca, altre sono acquisite, come la malattia di Perthes o l'epifisiolisi della testa femorale, solo per citarne alcune.
Fino a poco tempo fa, però, la maggior parte delle coxartrosi precoci avevano una causa sconosciuta. Oggi è stata identificata una nuova entità fisiopatologica, il cosiddetto conflitto femoro-acetabolare (impingement, o FAI). Non si tratta di una vera e propria malattia, ma di una predisposizione anatomica. Cioè una particolare conformazione dell'anca che genera un conflitto tra il femore e il bacino. Questo conflitto è favorito da alcuni movimenti dell'anca tipici di alcuni sport (tra cui la danza, la pallanuoto, le arti marziali, certe figure nello yoga), e può accelerare la progressione dell'artrosi.
Il mio consiglio è di rivolgersi ad un centro iperspecialistico di chirurgia dell'anca (ce ne sono due nella Sua città).
In un centro iperspecialistico abbiamo gli strumenti diagnostici più adatti (ad esempio, l'artro-RMN radiale) per comprendere se la Sua anca è davvero "a fine corsa" ed ha quindi bisogno di una protesi, o se può ancora beneficiare di un intervento in artroscopia mirato alla risoluzione del conflitto. Qualora invece l'anca davvero non sia più salvabile, è di FONDAMENTALE importanza affidarsi ad un centro che presenti soluzioni protesiche adatte per la Sua giovane età, e che possa proporle un intervento chirurgico personalizzato in base alle Sue esigenze.
Per ulteriori informazioni su questo aspetto, La invito a leggere questo articolo sulla protesi dell'anca nel paziente giovane:
https://www.medicitalia.it/minforma/ortopedia/1-la-protesi-dell-anca-nel-paziente-giovane.html

Quanto alla ripresa delle attività sportive, in linea teorica è possibile riprendele tutte. Sicuramente non c'è alcuna controindicazione allo yoga e al nuoto (con iniziali limitazioni in alcune posizioni e stili), e a distanza di sei mesi dall'intervento si può pensare di reintrodurre una sciata turistica e prudente. Quanto all'equitazione, sebbene in linea teorica sia praticabile, Le sconsiglio di riavvicinarsi ad essa in quanto la posizione in sella di abduzione-flessione-intrarotazione è molto delicata e soprattutto i traumi ad alta energia da eventuali cadute sono molto pericolosi.

Distinti saluti

Dr. Emanuele Caldarella

Chirurgia dell'anca e del ginocchio
emanuele.caldarella@medicitalia.it

[#2]
dopo
Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
Dottore, La ringrazio tantissimo dei consigli e dell'articolo.
Il giorno seguente la "brutta" notizia sono stata visitata dal Prof.D'Imporzano di cui mi hanno parlato molto bene e che mi ha spiegato che la mia sarà una protesi "per giovani", che mi permetterà di avere la stessa mobilità di una gamba sana.
Verrò quindi operata al Gaetano Pini alla fine dell'estate.
Grazie ancora dell'attenzione e speriamo che vada tutto bene!
R.
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Dr. Emanuele Caldarella Ortopedico 1.8k 79 40
In realtà tutte le protesi -anche quelle non "per giovani", consentono di avere un'ottima mobilità. Come spiego nell'articolo, la differenza tra una protesi e l'altra si trova non tanto nella mobilità, quanto soprattutto nella tribologia e nel design. La tribologia consiste nei materiali in cui è composta la parte sottoposta ad attrito: è necessario scegliere il materiale giusto per assicurare la durata maggiore possibile della protesi riducendo al tempo stesso le possibili complicanze specifiche. La scelta della tribologia migliore può essere diversa da paziente a paziente.
Il design invece è importante in quanto una protesi di piccole dimensioni consentirà, nel momento in cui (si spera tra molti anni) avrà terminato la sua carriera, di essere rimossa con il minimo trauma per i tessuti del paziente: in questo modo, anche l'intervento di revisione con una nuova protesi potrà essere meno invasivo.
Infine è importante menzionare la tecnica chirurgica: in una paziente giovane credo sia di fondamentale importanza ridurre al minimo l'insulto per i tessuti molli, utilizzando una via d'accesso che rispetti soprattutto il muscolo medio-gluteo, evitando quindi possibili problemi in caso di reinterventi futuri.

Distinti saluti
[#4]
dopo
Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
Grazie Dottore dei preziosi consigli.
Speriamo di riabilitarmi al più presto.
Saprebbe consigliarmi dove poter fare una buona fisioterapia?
Distinti saluti.
R.
[#5]
Dr. Emanuele Caldarella Ortopedico 1.8k 79 40
Generalmente il consiglio è di seguire la fisioterapia nello stesso centro in cui si viene operati.

Distinti saluti