Il 23 luglio 2007 sono andato al pronto soccorso dove mi hanno fatto la radiografia al ginocchio

Buongiorno, in seguito ad un incidente stradale avvenuto il 23 luglio 2007 sono andato al pronto soccorso dove mi hanno fatto la radiografia al ginocchio che ha evidenziato una frattura del piatto tibiale. Sono stato quindi ingessato con un ingessatura leggera a 3/4. Dopo una settimana ho effettuato una visita di controllo ortopedica: il dottore, dopo avermi esaminato il ginocchio, mi ha parlato di una probabile lesione dei legamenti. In alternativa al gesso mi ha fatto mettere un tutore con un'inclinazione di 20 gradi e mi ha prescritto una risonanza magnetica.
Sono andato quindi a fare questo esame il 24 agosto e l'esito è stato:
Discreto versamento endoarticolare.
Frattura a "manico di secchia" del menisco laterale;nei limiti il menisco mediale.
Lesione presumibilmente parziale del pivot centrale e del collaterale mediale (per una migliore definizione delle lesioni si consiglia rivalutazione della RMN a distanza circa di tre mesi una volta risolta la condizione edemigena previo parere del curante).
Nei limiti il collaterale esterno e l'apparato estensore.
Inibizione dei tessuti molli prerotulei e del corpo adiposo di Hoffa.
Nota frattura del profilo laterale dell'emipiatto tibiale esterno con algodistrofia epifisometafisiariaprossimale di tibia sul comparto laterale imputabile al recente trauma.
Nei limiti la femoro-rotulea.
Distrazione del legamento alare esterno.
Evidente e diffuso edema dei tegumenti superficiali.
Non espansi in ambito popliteo.
Fabella postero-laterale.

Mi potrebbe dare un'interpretazione dell'esito della risonanza magnetica e dirmi cosa ho di preciso, dato che non riesco a capire? è stata corretta la scelta del dottore di sostituire il gesso con un tutore? Lei cosa mi consiglia di fare?

Cordiali saluti e grazie
[#1]
Ortopedico attivo dal 2007 al 2007
Ortopedico
Dalla descrizione delle lesioni riportate lei ha subito un trauma che ha "forzato" la gamba lateralmente alla coscia facendo perno sul ginocchio che in quel momento doveva essere esteso e semiesteso (in genere questo succede in investimenti in cui il paraurti della macchina investitrice urta lateralmente al ginocchio del soggetto investito, oppure cadute dalla moto un cui la gamba rimane sotto il mezzo o, infine, traumi da portiera in caso che l'auto su cui viaggia la vittima venga utata lateralmente). Normalmente questo movimento (detto di "valgizzazione") del ginocchio non avviene in quanto impedito dal legamento collaterale mediale e dal pivot centrale. Se tuttavia la forza lesiva è sufficientemente forte le suddette due strutture cedono come è successo nel suo caso. Forzando ulteriormente il ginocchio in valgizzazione il condilo femorale laterale può premere sul piatto tibiale esterno con una forza tale da fratturare quest'ultimo e da ledere il menisco laterale che è tra di essi interposto.
La frattura dell'emipiatto esterno che lei ha riportato deve essere stata fortunatamente composta dato che le è stato riservato un trattamento non chirurgico. Assolutamente condivisibile l'immobilizzazione del ginocchio in flessione a 20° (posizione di detensione dei collaterali) finalizzata alla guarigione del collaterale interno.
Il mio consiglio è quello di giungere alla completa guarigione della frattura (in genere sono necessari almeno 60 giorni di scarico assoluto) e successivamente eseguire una artroscopia del ginocchio durante la quale venga effettuata la regolarizzazione del menisco esterno e venga valutata l'integrità e la tenuta dei crociati. In caso di lesioni dei crociati si può valutarene la possibilità di ricostruzione che comunque non esegirei prima si almeno un anno dalla guarigione della frattura.
[#2]
dopo
Utente
Utente
Dr. Oldani la ringrazio tanto per la sua risposta; non mi è chiara però una cosa: quando sono andato al pronto soccorso in seguito all'incidente, il 23 luglio, mi hanno detto che la frattura del piatto tibiale era guaribile in un mese, quindi il 24 agosto; tuttavia dopo aver effettuato la risonanza magnetica è emerso: "Nota frattura del profilo laterale dell'emipiatto tibiale esterno con algodistrofia epifisometafisiariaprossimale di tibia sul comparto laterale imputabile al recente trauma". Cosa vuol dire? La mia frattura del piatto tibiale è guarita oppure no? presento altre fratture oltre a quella?
Volevo porgerle un'altra domanda: l'intervento di artroscopia è una cosa veloce oppure una cosa che richiede molto tempo? e ancora: nel caso di operazione ai crociati tra un anno, volevo sapere se nel frattempo potevo camminare senza stampelle, dopo naturalmente un periodo di riabilitazione.
La ringrazio nuovamente, cordiali saluti.
[#3]
Ortopedico attivo dal 2007 al 2007
Ortopedico
Per i tempi di ripresa e di concessione del carico dovrei avere davanti le lastre per darle un mio parere. I 60 giorni di scarico che le ho detto sono un tempo medio che deve comunque essere eventualmente allungato o accorciato a seconda degli esami radiografici.
La rmn ha evidenziato la stessa frattura che le era stata diagnosticata al ps. Tenga comunque conto che la rmn è un esame assolutamente non appropriato per la monitorizzazione del processo di guarigione di una frattura di un emipiatto tibiale e non è utile per valutare quando e se concedere il carico. Per sapere se la sua frattura è guarita oppure no deve eseguire dei radiogrammi in due proiezionini del ginocchio.
L'artroscopia per valutare i crociati e per regolarizzare il menisco laterale è un intervento veloce, con recupero generalmente rapido (un paio di settimane).
A frattura consolidata può sicuramente camminare senza stampelle, indipendentemente dal fatto che deciderà o meno di sottoporsi ad intervento di ricostruzione dei crociati.

[#4]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio nuovamente per le risposte che mi ha dato e per il tempo che mi ha dedicato. Non vorrei essere troppo invasivo ma vorrei farle altre due domande: la prima è se è normale che il ginocchio dopo un mese e più dall'incidente sia ancora gonfio. La seconda è che anche il mio piede destro, da quando ho fatto l'incidente, è gonfio anche se non avverto dolore: volevo sapere se il ciò è normale.
grazie nuovamente, saluti
[#5]
Ortopedico attivo dal 2007 al 2007
Ortopedico
Bisognerebbe capire se il "gonfiore" è da riferire ad edema tegumentario oppure ad idrartro; nel secondo caso è vivamente consigliata una artrocentesi evacuativa.
Per quanto riguarda il piede destro (immagino che sia lo stesso lato in cui ha avuto la frattura) il quadro è da riferire ad edema da scarico. Cerchi di mantenere il piede in posizione acclive per più tempo possibile, di posizionarvi sotto un paio di cuscini quando è a letto. Esegua la profilassi antitromboembolica in relazione a quanto le è stato prescritto.
[#6]
dopo
Utente
Utente
Dr. Oldani la ringrazio per tutte le preziose risposte che ha saputo dare alle mie domande e per la sua disponibilità,
cordiali saluti.