Trauma rotuleo al ginocchio sinistro

Salve sono un podista di 48 anni, e, circa 7 mesi fa mentre facevo riscaldamento per partecipare ad una competizione amatoriale sono caduto battendo con il ginocchio sinistro all’altezza della rotula sull’asfalto, procurandomi una lieve ferita.
Dopo la medicazione sul posto ho effettuato la gara di circa 10 km, applicando subito dopo del ghiaccio per contenere il crescente gonfiore dovuto al trauma. Per circa un mese ho quasi interrotto gli allenamenti e ho continuato ad applicare ghiaccio ma accusavo un lieve fastidio nell’articolare il ginocchio, una lieve rigidità e scrosci articolari. Decisi poi di effettuare una risonanza magnetica e una prima visita specialistica. Il referto della risonanza che tra l’altro escludeva rotture aveva in particolare evidenziato: alterazioni condrosiche alla femoro-rotulea con lieve ispessimento reattivo della plica infra-patellare e alare interna. Il primo specialista ortopedico interpellato mi dirotto’ verso un fisiatra che mi consigliò di fare un ciclo di fisioterapia a base di laser e correnti diadinamiche: 10 sedute che ho effettuato circa 4 mesi dopo l’incidente. In quel periodo però, quindi circa tre mesi fa, accusavo un crescente stato di calore al ginocchio interessato al trauma, che, a volte, si irradiava lievemente fino al piede e parte della coscia, al punto che decisi di recarmi da un altro specialista ortopedico. Riporto quindi quest’ultimo responso medico rilasciato dopo la visita: ginocchio sinistro asciutto, stabile con lieve dolore perirotuleo, non dolore mediale, scroscio articolare. Il sospetto è una sofferenza della femoro-rotulea. L’ortopedico in questione mi prescrisse 3 infilatrazioni con Hyalubrix ed esercizi di isometria. Inoltre il medico che eseguì le infiltrazioni mi consigliò anche di assumere dei prodotti integratori per le cartilagini a base di glucosammina, che, da circa due settimane sto regolarmente prendendo.
A tutt’oggi il fastidio associato al calore permane insieme agli scrosci articolari, e non so come far fronte al problema, anche perché vorrei riprendere a correre come prima. Chiedo vivamente un suggerimento sulla strada da intraprendere o eventualmente da continuare.
Grazie per l’attenzione Gino
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Dr. Emanuele Lupetti Ortopedico, Chirurgo della mano 19
Salve.
Non mi risulta ben chiaro se la terapia conservativa le ha fornito risultati soddisfacenti circa la riduzione della sintomatologia dolorosa o meno.
nel primo caso è buona idea proseguire su quella strada, mentre se la sintomatologia dovesse persistere appare indicata una rivalutazione ortopedica per eventuale programma chirurgico (artroscopico), magari previa esecuzione di una Artro RMN, che possa consentire una corretta identificazione e valutazione dell'eventuale danno condrale della femoro-rotulea.

Dr. Emanuele Lupetti

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