Frattura femore
E' possibile curare/sistemare in una persona anziana una frattura scomposta al femore nella parte intermedia (i due moncoini si sono disposti affiuancari per un paio di cm)con la trazione o si deve optare solo per l'intervento?
Grazie per l'eventuale risposta
Grazie per l'eventuale risposta
Caro utente,
in linea teorica, tutto è possibile.
Il problema è il seguente: se trattare con la sola immobilizzazione a letto una frattura simile in un giovane è penoso per via della pesantezza psicologica del lungo allettamento, per un anziano si aggiungono mille problemi.
L'anziano (quanto anziano?) ha uno stato di salute precario, che può essere immaginato come un delicato equilibrio tra patologie in fase di compenso.
Di fronte ad un allettamento, queste patologie si scompensano: ed ecco che compaiono dismetabolismi, problemi renali, polmoniti, piaghe da decubito, disorientamento spazio-temporale, quando non si slatentizza una vera e propria demenza.
Non voglio in questo modo spaventarla o risultare brutale, ma solo spiegarLe che i rischi insiti nel lasciare un anziano a letto per più di un mese potrebbero essere anche maggiori rispetto a quelli di portarlo in sala operatoria per ridurre la frattura.
Dopotutto, con l'intervento, il Suo parente potrebbe presto (assistito), ricominciare a camminare.
Personalmente, sia che il femore rotto fosse il mio, sia che fosse quello di un anziano parente, non avrei alcun dubbio: opererei.
Distinti saluti
in linea teorica, tutto è possibile.
Il problema è il seguente: se trattare con la sola immobilizzazione a letto una frattura simile in un giovane è penoso per via della pesantezza psicologica del lungo allettamento, per un anziano si aggiungono mille problemi.
L'anziano (quanto anziano?) ha uno stato di salute precario, che può essere immaginato come un delicato equilibrio tra patologie in fase di compenso.
Di fronte ad un allettamento, queste patologie si scompensano: ed ecco che compaiono dismetabolismi, problemi renali, polmoniti, piaghe da decubito, disorientamento spazio-temporale, quando non si slatentizza una vera e propria demenza.
Non voglio in questo modo spaventarla o risultare brutale, ma solo spiegarLe che i rischi insiti nel lasciare un anziano a letto per più di un mese potrebbero essere anche maggiori rispetto a quelli di portarlo in sala operatoria per ridurre la frattura.
Dopotutto, con l'intervento, il Suo parente potrebbe presto (assistito), ricominciare a camminare.
Personalmente, sia che il femore rotto fosse il mio, sia che fosse quello di un anziano parente, non avrei alcun dubbio: opererei.
Distinti saluti
Dr. Emanuele Caldarella
Chirurgia dell'anca e del ginocchio
emanuele.caldarella@medicitalia.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 3.2k visite dal 03/04/2011.
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